Dopo giorni di vuoto politico, il Nepal ha trovato una nuova guida ad interim chiamata a traghettare il Paese fino alle elezioni del marzo 2026. La sfida principale sarà ricucire le fratture sociali e riportare stabilità in una nazione segnata da proteste e violenze
Dopo quattro giorni senza guida politica, il Nepal ha un nuovo premier ad interim: Sushila Karki, ex presidente della Corte Suprema e prima donna a ricoprire questo ruolo nella storia del Paese. A 73 anni, la leader ha giurato davanti al presidente Ram Chandra Poudel, promettendo di restare in carica solo fino alle elezioni del 5 marzo 2026. Amata dai giovani attivisti e scelta anche attraverso la piattaforma Discord, Karki porta con sé una reputazione di fermezza, radici nel Nepali Congress e un passato familiare legato a figure di primo piano della politica nepalese.
Le sfide da affrontare
Il nuovo governo dovrà guidare un Paese attraversato da tensioni sociali e violenza. Le proteste di settembre, che hanno causato 72 vittime, hanno mostrato il malcontento delle nuove generazioni: chiedono la fine della corruzione, un’amministrazione più trasparente e maggiore equità economica. Con un quinto dei giovani disoccupati e un Pil pro capite tra i più bassi al mondo, Karki si trova davanti a un compito complesso: riportare la calma, ricostruire le istituzioni colpite dalle manifestazioni e accompagnare il Nepal alle urne, cercando un difficile equilibrio tra le richieste della Gen Z e le paure di chi teme per la stabilità democratica.