Sì, il mondo sta diventando sempre più bellicoso e meno pacifico

Se qualcuno, seguendo le notizie internazionali dell’ultimo anno, ha avuto l’impressione che il mondo stia diventando complessivamente più conflittuale, non gli si può dare certo torto. Dalla guerra in Ucraina alla crisi in Medio Oriente fino alle crescenti tensioni tra India e Pakistan, la percezione di un deterioramento dell’armonia globale è infatti crescente e diffusa. E, per giunta, è supportata dai dati. In particolare da quelli raccolti ed elaborati dal Global Peace Index che dal 2006 monitora lo stato della pace nel mondo attraverso l’analisi di una serie di indicatori in ogni Stato. L'edizione 2025 del GPI, che si riferisce al 2024, ha registrato infatti un calo dello 0,36% dell’indice, ovvero una diminuzione della tranquillità su scala mondiale. E non si tratta di un caso isolato ma, come sottolinea il rapporto che accompagna la nuova edizione, del tredicesimo peggioramento negli ultimi 17 anni. A contribuire all’ulteriore arretramento della pace, fra le altre cose, è la crescita dei conflitti in cui sono coinvolti degli stati: sono 59, il numero più alto dalla fine della Seconda guerra mondiale. Mentre ben 78 Paesi partecipano a operazioni militari al di fuori dei loro confini e negli ultimi due anni il tasso di militarizzazione - categoria che comprende, tra i vari fattori, la spesa in armamenti in relazione al Pil e l’importazione di armi - è cresciuto in 106 Stati interrompendo una discesa durata quasi 20 anni. Insomma, la tendenza fotografata dal GPI non porta buone notizie sul fronte della pace, anzi sembra preludere a qualcosa di peggio. “L’ordine internazionale - si legge nel rapporto - sta arrivando ad un punto di svolta per cui la crescente frammentazione economica, l’accelerazione del riarmo e le molteplici sfere d’influenza in competizione stanno creando le condizioni per lo scoppio di un conflitto su larga scala”. La mappa della pace Ma quali sono i luoghi più pacifici e quelli più bellicosi del pianeta? Per capirlo possiamo dare un’occhiata alla mappa derivata dall’ultima edizione del GPI. L’Europa occidentale e centrale risulta una delle aree più pacifiche del mondo dove prevalgono i colori blu e verde che indicano i livelli di tranquillità più alti. E proprio in questa parte del Vecchio continente si trovano otto tra i dieci Paesi più pacifici del globo. Il rosso e l’arancione dominano invece in Medio oriente, in Asia meridionale e in gran parte dell’Africa centro-settentrionale che si rivelano così le zone del globo con il più basso tasso di pace e la più alta conflittualità a causa di repressioni governative, instabilità politica, conflitti e tensioni ai confini. Per quanto riguarda i singoli stati, non sorprende la presenza in fondo alla classifica di Paesi attualmente impegnati in guerre o da poco usciti da conflitti lunghi e sanguinosi o guerre civili. La palma dello stato meno pacifico del mondo nel 2024 spetta alla Russia, seguita da Ucraina, Sudan e Repubblica democratica del Congo. Ma nelle parti basse del GPI troviamo anche Siria, Afghanistan e Israele. Il panorama peggiori Se l’Europa centro-occidentale resta l'area più pacifica del pianeta non è però immune, anche essa, dal processo di deterioramento in corso. Germania, Paesi Bassi, Italia, Spagna, Portogallo, Danimarca, Svezia e Norvegia hanno visto il proprio punteggio peggiorare nel 2024 rispetto al 2023. Complessivamente sono 87 gli Stati che hanno subito una regressione nel corso di 12 mesi, più di quelli che hanno fatto registrare un miglioramento . L’unica area del mondo che nel suo insieme ha compiuto progressi è l’America Latina dove la maggior parte degli stati è avanzata lungo la strada della pacificazione. Al contrario, Bangladesh, Russia e Ucraina hanno compiuto i passi indietro più ampi, come mostra la lunghezza delle frecce rosse nella mappa sottostante. In un contesto sempre più fosco permangono delle oasi, anzi delle isole, di tranquillità. Come Islanda e Irlanda, rispettivamente prima e seconda nella classifica. La terra dei ghiacci in particolare si conferma il Paese più pacifico del mondo per il 18esimo anno consecutivo. Rispetto al 2023, l’isola artica ha migliorato il proprio indice del 2% e solo un indicatore ha subito un peggioramento, la spesa militare in rapporto al Pil. L'indice Il Global Peace Index utilizza 23 indicatori, quantitativi e qualitativi, per analizzare lo stato della pace in 169 Paesi del globo. L’indice copre tre ambiti più generali: sicurezza sociale e della popolazione, portata dei conflitti interni e internazionali in corso, grado di militarizzazione. Il punteggio è espresso in una scala che va da 1, massimo livello di pace, a 5, livello minimo. Tra gli elementi che vengono presi in considerazione per determinare la situazione dei singoli stati ci sono la percezione della criminalità, i tassi di incarcerazione e di omicidio, l’instabilità politica, la presenza di conflitti interni e la partecipazione a conflitti esterni, la spesa per gli armamenti, l’importazione e l’esportazione di armi.

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Raffaele Mastrolonardo