Le dimissioni arrivano dopo lo scandalo riguardante il mancato pagamento dell'importo corretto di tasse nell'acquisto di una seconda casa da parte della vicepremier. Starmer ha immediatamente avviato il rimpasto del suo governo dopo l'uscita di scena della sua vice
La vicepremier britannica Angela Rayner ha annunciato le sue dimissioni in merito allo scandalo riguardante il mancato pagamento dell'importo corretto di tasse nell'acquisto di una seconda casa. Lo riporta Sky News. La decisione è arrivata dopo che è stato consegnato al premier laburista, Keir Starmer, il rapporto dell'inchiesta condotta sul caso da sir Laurie Magnus, advisor indipendente di Downing Street, coinvolto nella sorveglianza del rispetto della condotta di tutti i membri del governo.
Lasciati tutti gli incarichi
Rayner ha lasciato, di fatto, tutti gli incarichi che occupava ovvero quello di vice leader del partito laburista e di ministra per l'Edilizia. Ha affermato, in una lettera inviata al primo ministro, di aver deciso di dimettersi "alla luce dei risultati" dell'indagine indipendente di sir Magnus, da cui è emersa proprio la violazione del codice di condotta ministeriale nell'acquisto della seconda casa in una località balneare inglese.
L'ammissione
L’abitazione legata allo scandalo ha un valore di 800.000 sterline ed era stata rilevata a Howe, nella contea del Sussex. Inizialmente era stata registrata dall’esponente laburista come sua nuova residenza, assicurandosi così uno sconto fiscale di 40.000 sterline sulla tassa di registro. Rayner ha ammesso in lacrime davanti alle telecamere di Sky News di non aver pagato l'importo corretto di tasse nell'acquisto della casa nella località balneare dell'Inghilterra e ha poi annunciato di essersi autodenunciata all'Independent Adviser on Ministerial Standards, l'organismo di vigilanza sugli standard dei membri del governo.
David Lammy è il nuovo vicepremier
Il primo ministro Starmer ha nominato nuovo vicepremier e ministro della Giustizia David Lammy, che lascia la guida degli Esteri a Yvette Cooper, a sua volta sostituita come titolare degli Interni e responsabile della politica sull'immigrazione da Shabana Mahmood, finora ministra della Giustizia.