La Florida e la fine dell’obbligo vaccinale: uno scontro politico

La Florida diventerà ufficialmente il primo stato degli USA a cancellare l’obbligo di vaccino per essere iscritti a scuola. La decisione è stata annunciata da Joseph Ladapo, supertrumpiano responsabile della sanità nello Stato che ha definito gli obblighi vaccinali intrusioni "immorali" nei diritti delle persone, che “ostacolano la capacità dei genitori di prendere decisioni sulla salute dei propri figli”. La decisione, che arriva dalla Florida, cioè uno degli Stati più popolosi e importanti degli USA, è stata accolta, come prevedibile, con sgomento da alcuni, e con giubilo da altri. Il problema però, è che alla base di queste reazioni non ci sono consapevoli nozioni di scienza e di medicina, quanto partigianerie politiche. Perché negli Usa ormai da tempo i vaccini hanno smesso di essere argomento medico e scientifico, per diventare vessillo politico, al pari del diritto di portare armi, o delle esenzioni fiscali. In buona sostanza, chi appoggia Donald Trump o in senso più ampio si riconosce nel suo messaggio iconoclasta, ritiene che le istituzioni, incluse quelle sanitarie, siano bugiarde e infide per definizione e dunque rifiuta qualunque imposizione, o consiglio, arrivi dalle loro stanze. E questo riguarda anche le disposizioni sanitarie obbligatorie. Così, negli anni, e soprattutto dopo il CoVid, la diffidenza verso i vaccini è diventata un proclama politico, una bandiera: non ci si vaccina non perché si hanno evidenze che il tal vaccino non sia efficace o sia addirittura nocivo, ma perché non ci si fida dell’istituzione che lo propone e somministra. Questo messaggio, come noto, si è innestato piuttosto facilmente sulla retorica di Trump e dei suoi emuli in giro per il mondo, e, nel giro di una manciata di anni ha portato i tassi di vaccinazione a ridursi, in modo direttamente proporzionale alla crescita del consenso elettorale dei gruppi populisti di estrema destra. Secondo i dati messi a disposizione del Center for Disease Control, negli Stati Uniti, il tasso di vaccinazione degli alunni delle scuole dell’infanzia è diminuito dal 98% del 2021 al 92% di oggi. E anzi, sembra avviato a diminuire ancora. Questa diminuzione è significativamente più marcata nelle aree del Paese dove è forte il trumpismo , mentre è più contenuta, anzi, inesistente, nelle aree dove il trumpismo non ha attecchito, come New York o California. A tutto questo si aggiunge il ruolo chiave del Segretario alla Sanità Robert Kennedy: l’esponente più bizzarro della famiglia di JFK e Bob Kennedy che nel 2021 era stato il più carismatico leader del movimento negazionista Covid e, ovviamente, No Vax nel 2024 si era candidato alla Presidenza proprio sulla scorta della promessa di eliminare l’obbligo vaccinale. Poi, ritiratosi e girato il suo consenso a Trump, si è guadagnato i galloni di trumpiano di ferro ottenendo il ruolo di Segretario alla salute. Da quella posizione Kennedy ha lavorato ogni giorno per demolire la credibilità delle istituzioni stesse che dovrebbe rappresentare e per rendere più fragile la rete di copertura vaccinale. Lo scorso giugno, per esempio, ha licenziato tutti i 17 esperti della Commissione di consulenza sulle pratiche di immunizzazione , rimpiazzandoli con persone di sua scelta e di provata fede no vax. Nello stesso periodo ha stabilito che Cdc e Acip non avrebbero più raccomandato i vaccini anti Covid per bambini e donne incinte in buona salute. Lo stesso ha fatto con i vaccini per il morbillo . Oltre a tutto questo ha complessivamente generato confusione e un tale nugolo di informazioni contrastanti che, alcuni giorni fa, ha fatto scalpore la notizia che le farmacie del gruppo CVS non sono riuscite a individuare un protocollo unico e comune per i vaccini CoVid, decidendo di dividersi per Stati, alcuni nei quali è richiesta la prescrizione, altri in cui non è prevista, altri ancora nei quali il vaccino non è proprio disponibile. Così il cortocircuito del populismo è compiuto: chi, sfiduciato nei confronti delle istituzioni, ha votato per chi condivideva la sua stessa sfiducia, si ritrova ora istituzioni confusionarie e inaffidabili. Una profezia che si autoavvera.

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Luciana Grosso