Momuri, l’agenzia giapponese che rassegna le dimissioni al posto tuo

Lasciare il lavoro, al giorno d'oggi, è diventato un peso sempre più insostenibile, per tutta una serie di motivi: timore di affrontare il capo, senso di colpa, paura di ripercussioni e giudizi. Ma cosa fare quando non si riesce a trovare la forza per dare le dimissioni, specialmente in Paesi dove il lavoro rappresenta molto più di uno stipendio? Una risposta può darcela il Giappone, dove è nata “Momuri”, una resignation agency che si occupa di presentare le dimissioni al posto del lavoratore, senza che questo debba mai più mettere piede in azienda o affrontare il capo. Come funziona Momuri? Il nome Momuri, in giapponese もう無理, significa “non ce la faccio più”. Ed è proprio da questo senso di esaurimento che nasce il servizio. Sul loro sito web sono riportati tutti i costi, suddivisi per categorie: il servizio costa 22.000 yen per i lavoratori full time o con contratto, 12.000 yen per part-time e freelance. Esiste anche un’opzione “fai da te” assistita, al costo di 150.000 yen . I principali clienti? Giovani under 30, spesso intrappolati in contesti lavorativi oppressivi o disfunzionali. Perché è così difficile licenziarsi in Giappone? L’impiegato che entra in azienda appena laureato e rimane fedele fino alla pensione, il cosiddetto “salaryman”, ha dominato la mentalità lavorativa del Paese per decenni. E in un contesto simile, le ore extra di lavoro , sono sempre state considerate la norma più che l’eccezione. Tuttavia, questa cultura del superlavoro ha portato a conseguenze gravissime, tra cui morti improvvise causate da stress lavorativo estremo , un fenomeno noto come karoshi e riconosciuto anche nelle statistiche ufficiali. Invece, quando lo stress mentale sul posto di lavoro sfocia nel suicidio, si parla di karōjisatsu . Negli ultimi anni, come riporta Japan Wire, la situazione è ulteriormente peggiorata: nel 2024, il Giappone ha registrato un record di 1.055 casi di disturbi mentali riconosciuti come legati al lavoro, un aumento costante per il sesto anno consecutivo. Tra questi, 88 casi hanno coinvolto suicidi o tentativi di suicidio, un dato in crescita rispetto all’anno precedente. La causa principale di questi problemi sono le molestie e il bullismo da parte dei superiori, responsabili di 224 casi, seguiti da cambiamenti drastici nel carico o nelle mansioni lavorative. Anche l’abuso da parte dei clienti, sia fisico che verbale, è una causa significativa di stress mentale, con 108 casi denunciati, in gran parte donne . Da poco, queste molestie sono state incluse tra gli eventi riconosciuti per il risarcimento ai lavoratori per stress da lavoro. Il lavoro dopo il lavoro: il rito dei nomikai Ma la pressione non finisce con il termine del turno. Un altro pilastro della cultura aziendale giapponese sono i nomikai, serate di bevute tra colleghi in locali tradizionali simili a pub o taverne, izakaya, dove si mangia e si beve in un’atmosfera molto informale. Lo scopo di tali incontri è rafforzare i legami tra colleghi e creare uno spazio più informale in cui si può dire tutto quello che non si dice in ufficio. Il problema, però, è che partecipare è spesso percepito come obbligatorio, soprattutto se l'invito arriva da un superiore. Ma qualcosa sta finalmente cambiando: le nuove generazioni, in particolare la Gen Z giapponese, stanno mettendo in discussione queste dinamiche. Sempre più giovani preferiscono rinunciare ai nomikai, e lo smart working ha allentato molte delle imposizioni sociali legate alla presenza in ufficio. Secondo una recente indagine condotta dal Mynavi Career Research Lab, il 45% dei lavoratori tra i 20 e i 59 anni afferma di fare solo il minimo indispensabile. I più giovani sono anche i più propensi a praticare il cosiddetto quiet quitting: lavorare senza entusiasmo, limitandosi allo stretto necessario. E così, il tempo libero torna ad avere valore, così come il benessere mentale. E forse, in un futuro non lontano, non ci sarà più bisogno di pagare qualcuno per trovare il coraggio di scegliere sé stessi.

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

Momuri, l’agenzia giapponese che rassegna le dimissioni al posto tuo

Francesca Torcasio