Introduzione
Un vertice post-Brexit che ha segnato un passo decisivo per rilanciare i rapporti tra Londra e Parigi. È il risultato della visita di Stato di tre giorni del presidente francese Emmanuel Macron nel Regno Unito, culminata giovedì con il summit bilaterale insieme al premier britannico Keir Starmer. Un incontro che, almeno sulla carta, ha suggellato un “reset” nelle relazioni tra i due Paesi, spaziando dal riarmo alla cooperazione tecnologica sull’Intelligenza Artificiale, fino all’energia, ai satelliti e al commercio. Tra i momenti più significativi la firma della dichiarazione di Northwood, un accordo che impegna Francia e Regno Unito a coordinare le rispettive forze nucleari. Ecco cosa prevede l’accordo, quante testate nucleari possiedono Francia e Gran Bretagna e in che modo contribuiranno a proteggere l’Europa.
Quello che devi sapere
Starmer-Macron: patto su nucleare è monito a nostri nemici
Il patto di coordinamento sull'uso congiunto dei rispettivi deterrenti nucleari indipendenti stretto da Regno Unito e Francia è un avvertimento "ai nostri avversari. Ora sanno che le nostre due nazioni reagirebbero insieme (in automatico) a un ipotetico attacco non convenzionale contro una di loro”, ha riferito ieri il premier britannico nella conferenza stampa congiunta finale tenuta nella base militare di Northwood, alle porte di Londra, dove è stata stata sottoscritta una dichiarazione formale ad hoc al riguardo
Un patto senza precedenti
La dichiarazione di Northwood rappresenta un passo senza precedenti. Per la prima volta i due Paesi si impegnano a coordinare le loro forze nucleari, anche per rispondere a “minacce estreme” contro l’intera Europa. Come riferito dal corrispondente del Corriere della Sera in un articolo, l’accordo implica che Londra e Parigi “estendano il loro ombrello nucleare all’intero Continente: un attacco atomico contro un Paese europeo scatenerebbe una uguale reazione da parte di francesi e britannici”
Arsenali separati ma coordinati
I due arsenali resteranno separati e autonomi: la force de frappe francese non è integrata nella Nato, al contrario del deterrente britannico. Ma i due Paesi “metteranno in piedi delle procedure, a partire da un ‘gruppo di supervisione nucleare’, per coordinare un potenziale contrattacco atomico congiunto”
I due arsenali
La Francia dispone di 290 testate nucleari. Il suo deterrente nucleare è affidato a missili lanciati dall’aria e dal mare; mentre quello britannico, con 225 testate, è basato sui sottomarini Trident, almeno uno dei quali è sempre in navigazione su una rotta segreta e con ordini predisposti. Come ricorda la fonte, con questo assetto “anche la Gran Bretagna venisse distrutta da un bombardamento nucleare, il colpo di risposta partirebbe comunque dalle profondità del mare”
Rafforzare la deterrenza europea
Secondo le valutazioni attuali, il patto franco-britannico non dovrebbe incrementare il rischio di un’escalation nucleare e potrebbe anzi favorire una maggiore stabilità. “L’introduzione di un concetto di deterrenza continentale fa sì che eventuali potenze ostili, come la Russia, ci penserebbero due volte prima di impiegare l’arma atomica in Europa, sia pure in forma tattica e limitata”