Introduzione
Oggi e domani, 6 e 7 luglio, la metropoli carioca di Rio de Janeiro ospiterà il 17esimo vertice dell’organizzazione che riunisce le principali economie emergenti del pianeta. Per la seconda volta, a fare gli onori di casa sarà il presidente brasiliano Lula da Silva che dovrà però fare i conti con defezioni di peso, da Xi Jinping a Vladimir Putin, rappresentati rispettivamente dal premier cinese Li Qianq e dal ministro degli esteri russo Sergei Lavrov. Sarà assente anche il presidente egiziano Al Sisi. A Rio Lula accoglierà presidenti, primi ministri e delegati di India, Sud Africa, Etiopia, Iran, Indonesia, Emirati Arabi Uniti e Nigeria.
Quello che devi sapere
Cosa sono i Brics?
Dal 2009, il gruppo informale dei Brics, acronimo di Brasile, Russia, India e Cina - al quale si è aggiunto l’anno successivo il Sud Africa - ha iniziato a riunirsi a livello di leader sulla falsa riga dei formati G8 e G20 già esistenti. Il primo vero allargamento si è concretizzato nel gennaio 2024 con l’adesione di Egitto, Etiopia, Iran, Indonesia ed Emirati Arabi Uniti. Dall’inizio di quest’anno poi altri 10 Paesi hanno ottenuto lo status di Stati "partner": Bielorussia, Bolivia, Cuba, Kazakistan, Malesia, Nigeria, Thailandia, Uganda, Uzbekistan e Vietnam.
Per approfondire: Brics, quali sono i Paesi membri e cosa vogliono

L'obiettivo dei Brics
“Il crescente potere economico dei Paesi Brics, l'importanza come una delle principali forze trainanti dello sviluppo economico globale, la loro consistente popolazione e le abbondanti risorse naturali, sono alla base della loro influenza sulla scena internazionale”, si legge sul sito ufficiale del gruppo. Si pongono come un riferimento per le economie emergenti, che svolge “un ruolo importante nel meccanismo di cooperazione multilaterale” con missioni permanenti nazionali presso la sede delle Nazioni Unite a New York e presso le organizzazioni internazionali a Ginevra e Vienna presso l’Unesco a Parigi.
La New Development Bank
Uno dei momenti più significativi della storia dei dei Brics è stato il lancio, a giugno 2016, della Nuova banca di sviluppo (Ndb), che ha l’obiettivo di “finanziare progetti infrastrutturali e di sviluppo sostenibile che catalizzano una ripresa verde e coltivano una crescita economica equilibrata e inclusiva”. La banca, diretta dall’ex presidente del Brasile Dilma Rousseff, vanta di aver contribuito a costruire “17mila chilometri di strade, ammodernare 820 ponti, costruire 35mila unità abitative e 1.390 chilometri di tunnel e canali”.
Il peso dei Brics
Dopo l’allargamento, i Brics rappresentano il 41% della popolazione mondiale e il 37% del Pil globale, un peso crescente che ha scatenato il dibattito sull’influenza internazionale della piattaforma a guida russa e cinese.
I possibili nuovi membri
Lo scorso settembre, la Turchia ha presentato formalmente domanda di adesione: se fosse accettata sarebbe il primo Paese Nato a prendere parte al gruppo. Doveva essere inclusa nel progetto di espansione anche l’Argentina, ma il presidente Javier Milei ha ritirato il suo Paese dal previsto ingresso nel gruppo, frutto di un progressivo riavvicinamento con gli Stati Uniti. Resta in stand by la posizione dell’Arabia Saudita che sta valutando l’invito a partecipare ma non ha ancora formalizzato la domanda di adesione. Nel frattempo, altri 36 Paesi hanno chiesto di entrare a far parte dell’organizzazione, la maggioranza dei quali da Africa e Asia.
I principali nodi sul tavolo
L'appuntamento di Rio arriva in un periodo caraterizzato da crescenti tensioni internazionali e commerciali. Tra i principali nodi critici sul tavolo c’è riforma del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, su cui manca un consenso di fondo. Lula sostiene l'ampliamento a favore del Sud globale, ma Cina e Russia mostrano resistenze. A dominare è anche il dibattito sulla riduzione della dipendenza dal dollaro negli scambi commerciali interni al gruppo, sulla quale pesano divergenze politiche ed economiche. Tra i temi trattati nelle riunioni preparatorie dei negoziatori spiccano poi la salute globale, con la proposta di un'alleanza per combattere le malattie socialmente determinate, l'intelligenza artificiale, con l'obiettivo di promuovere una governance etica e condivisa, e il clima, per mobilitare risorse pubbliche e private a sostegno della transizione nei Paesi del Sud del mondo.
L'eco dei conflitti in Ucraina e M.O.
Nella due giorni di vertice, i leader proveranno a siglare una dichiarazione congiunta, tentativo sfumato a fine aprile al termine della riunione dei ministri degli esteri Brics che si è tenuta sempre a Rio de Janeiro. Un punto di convergenza potrebbe arrivare dalle preoccupazioni comuni, emerse tra i rappresentanti diplomatici, sulla politica dei dazi adottata dall’amministrazione Trump. Non è escluso che sul tavolo dei leader approdino questioni più strettamente geopolitiche dopo la “guerra dei 12 giorni” tra Iran, Israele e Stati Uniti. I conflitti in Ucraina e Medio Oriente, che coinvolgono direttamente membri del blocco, complicano l'elaborazione di una posizione comune sulla sicurezza globale.
Brics, Putin: “Modello di relazioni tra Stati”
Il vertice di Kazan (22-24 ottobre 2024) è stato il primo incontro del gruppo da quando, si è allargato alla partecipazione di Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia e Iran. In questa occasione, Putin incontrando il leader cinese Xi Jinping ha affermato che la partenership tra i Paesi è un “modello di come dovrebbero essere costruite le relazioni tra gli Stati”. Entrambi i leader, come detto, hanno disertato il summit in Brasile.
Modi tra terre rare e difesa
Sarà invece a Rio il primo ministro indiano Narendra Modi, che ha confermato la presenza “in segno di solidarietà verso gli altri Paesi del gruppo, tutti appartenenti al Sud globale”. Come confermato dal portavoce del ministero degli Esteri di Nuova Dammu Ravi, l’acquisto di terre rare sarà al centro del viaggio di Modi che oltre al Brasile visiterà Ghana, Trinidad e Tobago, Argentina e Namibia. Poi ha anticipato l’intenzione di Brasilia di acquistare dall’India equipaggiamenti per la difesa.
Le proposte economiche dei Brics
L’idea centrale dei Brics ruota intorno alla disillusione nei confronti delle istituzioni di governance globale guidate dall'Occidente, soprattutto quando si tratta di economia. Per questo vogliono ridurre la loro dipendenza dal dollaro Usa e dal sistema Swift, una rete messaggistica internazionale per le transazioni finanziarie da cui le banche russe sono escluse nel 2022. Nel 2023, Lula ha proposto una moneta commerciale per i membri Brics, suscitando tuttavia scetticismo anche all’interno dell'organizzazione stessa.
Per approfondire: Cuba e gli altri Paesi che faranno parte dei Brics dal 1° gennaio 2025