Brics, quali sono i Paesi membri e cosa vogliono

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Introduzione

Dagli anni Duemila, il gruppo informale dei Brics raccoglie Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, in riunioni annuali in cui trovano spazio le istanze delle economie emergenti mondiali. Da gennaio 2024, con il primo allargamento in 13 anni, ha incluso anche a Emirati Arabi Uniti, Iran, Egitto e Arabia Saudita: ora rappresenta il 41% della popolazione mondiale e il 37% del Pil globale. Questo ha scatenato un dibattito sulla crescente influenza internazionale della piattaforma informale a guida russa e cinese. 

Quello che devi sapere

La fondazione

Il termine Brics è stato evocato per la prima volta da un banchiere della firma statunitense Goldman Sachs, Jim O’Neill, allora responsabile della ricerca economica globale per l’istituto statunitense. L’acronimo, che inizialmente non includeva il Sudafrica ("Bric"), è stato usato per la prima volta nel 2001 per indicare “mercati che sembravano promettenti per gli investitori ma che non avevano nulla di evidente in comune”. A partire dal 2006, su iniziativa della Russia, i ministri degli Esteri di questi Paesi hanno iniziato a incontrarsi annualmente a margine degli incontri dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Nel 2010 hanno incluso il Sudafrica.

Gli obiettivi

“Il crescente potere economico dei Paesi Brics, l'importanza come una delle principali forze trainanti dello sviluppo economico globale, la loro consistente popolazione e le abbondanti risorse naturali, sono alla base della loro influenza sulla scena internazionale”, si legge sul sito ufficiale del gruppo. Si pongono come un riferimento per le economie emergenti, che svolge “un ruolo importante nel meccanismo di cooperazione multilaterale” con missioni permanenti nazionali presso la sede delle Nazioni Unite a New York e presso le organizzazioni internazionali a Ginevra e Vienna presso l’Unesco a Parigi.

La New Development Bank (Ndb)

Uno dei momenti più significativi dei Brics è stato il lancio, a giugno 2016, della Nuova banca di sviluppo (Ndb), che ha l’obiettivo di “finanziare progetti infrastrutturali e di sviluppo sostenibile che catalizzano una ripresa verde e coltivano una crescita economica equilibrata e inclusiva”. La banca vanta di aver contribuito a costruire “17mila chilometri di strade, ammodernare 820 ponti, costruire 35mila unità abitative e 1.390 chilometri di tunnel e canali”. 

Il vertice di Johannesburg 2023 e l'allargamento

Dopo 13 anni dalla prima espansione, in occasione del 15esimo vertice di Johannesburg, i Brics hanno accolto quattro nuovi membri tra le loro fila - Egitto, Etiopia, Iran ed Emirati Arabi Uniti - ed è ora chiamato informalmente Brics+. L'adesione dei quattro Paesi ha preso il via il 1° gennaio 2024. L’Arabia Saudita sta considerando l’invito a partecipare, ma non ha ancora applicato ufficialmente. A settembre, invece, la Turchia ha presentato formalmente domanda di adesione: se fosse accettata sarebbe il primo Paese Nato a prendere parte al gruppo. Doveva essere inclusa nel progetto di espansione anche l’Argentina, ma il presidente Javier Milei ha ritirato il suo Paese dal previsto ingresso nel gruppo.

Brics, Putin: "Modello di relazioni tra Stati"

Per alcuni osservatori e analisti, i Brics si configurano come un gruppo anti-occidente, perché riuniscono Paesi che gli Stati Uniti e i loro alleati considerano revisionisti: Cina e Russia. Il vertice di Kazan (22-24 ottobre 2024) è il primo incontro del gruppo da quando, si è allargato alla partecipazione di Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia e Iran. In questa occasione, Putin ha incontrato il leader cinese Xi Jinping e ha affermato in seguito che la partnership tra i loro Paesi è un “modello di come dovrebbero essere costruite le relazioni tra gli Stati”.

Le proposte economiche dei Brics

L’idea centrale dei Brics è la loro disillusione nei confronti delle istituzioni di governance globale guidate dall'Occidente, soprattutto quando si tratta di economia. Per questo vogliono ridurre la loro dipendenza dal dollaro Usa e dal sistema Swift, una rete messaggistica internazionale per le transazioni finanziarie da cui le banche russe sono escluse nel 2022. Nel 2023, Lula ha proposto una moneta commerciale per i membri Brics, suscitando scetticismo anche all’interno dei Brics. Ora stanno cercando di utilizzare le loro valute nazionali per gli scambi bilaterali, in modo da isolarsi dalle fluttuazioni valutarie e ridurre la loro dipendenza dal dollaro.