Sull'inquinamento acustico siamo maglia nera, la Francia cosa fa?

Clacson, porte sbattute, tram in arrivo, scooter in accelerata. Se siete sensibili ai suoni e abitate in una grande città italiana, talvolta potreste sentirvi "aggrediti" dai rumori. Ma il disturbo non si ferma lì: solo nel 2021, segnala in un nuovo report l'Agenzia europea dell'Ambiente, l'esposizione prolungata al rumore dei trasporti in Europa è stata collegata a circa 66mila decessi prematuri, 50mila nuovi casi di malattie cardiovascolari e 22mila nuovi casi di diabete di tipo 2. Un problema a lungo sottovalutato perché "non visibile" e meno conosciuto rispetto all'inquinamento dell'aria. Gli autovelox sonori e le multe a Parigi Rispetto a noi la Francia - stando allo stesso report - conta un numero lievemente maggiore di morti premature annuali e diverse caratteristiche . Ma la differenza principale è che da anni le amministrazioni locali - in particolare quelle della capitale Parigi e della regione circostante, l'Ile de France - hanno deciso di intervenire con misure mirate e strutturali. La prima legge per lottare contro i rumori risale al 1992, con modifiche successive, ed è mirata in primis a combattere l'inquinamento acustico generato dai trasporti. Bus, tram, camion, scooter e auto ovviamente, anche quelle elettriche che generano comunque rumore. La più recente novità introdotta dal Governo consiste nei radar sonori, delle specie di autovelox per i suoni al centro di una vasta campagna di sperimentazione e sensibilizzazione avviata a fine 2024 a Parigi, Tolosa, Nizza e altri comuni piccoli e grandi. I radar sonori riconoscono i veicoli troppo rumorosi circolanti e possono registrare la targa per sanzionare il proprietario. Dopo i primi mesi di test, le prime multe scatteranno a Parigi quest'estate 2025: 135 euro l'una, scontata a 90 euro se pagata entro due settimane. Zone calme e muri anti-rumore Tra le più rumorose di Francia, la Regione Ile de France ha adottato il primo piano di lotta contro l'inquinamento sonoro nel 2016. In questi nove anni 110 km di strade sono state trattate con pannelli fotoassorbenti, sono stati costruiti 12km di muri anti-rumore e ammodernati 325km di ferrovia. Non basta, vedendo i numeri ancora alti dei decessi prematuri: il piano è stato quindi rafforzato nel 2024 con l'obiettivo di ridurre del 30% l'esposizione ai rumori entro il 2030. Tra le novità annunciate, la creazione di nuove "zone calme" e rifugi sonori naturali, oltre all'aumento della sorveglianza nelle aree più problematiche tramite radar sonori e dispositivi di monitoraggio. Telecamere con microfono nei piccoli Comuni Tra questi anche telecamere equipaggiate con microfono, utili a individuare i punti problematici e le loro cause. Uno strumento non troppo costoso e alla portata dei comuni più piccoli. Come La Rochelle, 80mila abitanti sulla costa atlantica, il cui sindaco ha annunciato di aver comprato due telecamere "Medusa" per 20mila euro, subito piazzate nelle vie del centro. Nelle riprese i picchi di rumore vengono segnalati visivamente da alcuni indicatori colorati. Un'iniziativa intuitiva e relativamente semplice da installare, che altri comuni introdurranno nei prossimi mesi. L'obiettivo è che anche il dibattito che ne nasce - accuse di invasività nei controlli, per esempio - serva a fare luce sull'inquinamento sonoro, un problema spesso minimizzato che secondo l'Agenzia europea causa difficoltà di lettura a mezzo milione di bambini in Europa.

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