Attacco all'Iran, la strategia militare: i 4 obiettivi di Israele

Non è una guerra, ma nemmeno un’operazione isolata. L’attacco israeliano contro l’Iran, nome in codice Operazione Leone Nascente, è parte di una campagna militare più ampia, con un obiettivo preciso: neutralizzare in modo permanente il potenziale nucleare iraniano. A spiegarlo a Sky TG24 è il Generale Giorgio Cuzzelli, docente di Studi Strategici e Sicurezza Internazionale all’Università Lumsa, generale di brigata dell’Esercito Italiano. “È una campagna con obiettivi strutturati: eliminare l’Iran come minaccia strategica per Israele - ha detto Cuzzelli - e in particolare, neutralizzare il potenziale nucleare iraniano”. Secondo Cuzzelli, l’azione israeliana si sviluppa lungo quattro direttrici strategiche distinte ma interconnesse: l’eliminazione della capacità decisionale iraniana in merito a un eventuale impiego dell’arma nucleare la neutralizzazione della capacità concettuale, ovvero la fase di progettazione e sviluppo teorico delle testate la disarticolazione dell’apparato organizzativo responsabile della produzione degli ordigni la prevenzione di una possibile ricostruzione futura delle infrastrutture chiave del programma nucleare “Una campagna come questa richiede mezzi diversi, integrati,” ha spiegato Cuzzelli, “Da un lato, unità sul terreno che hanno colpito le ‘teste’ decisionali. Dall’altro, attacchi aerei contro le infrastrutture organizzative del piano nucleare”. Anche il tempismo dell’attacco è oggetto di analisi: secondo il generale, le motivazioni sono da ricercare nell’attuale fase di negoziati internazionali e dal recente avvertimento dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, che ha dichiarato l’Iran non conforme agli obblighi del Trattato di non proliferazione. Il Generale Cuzzelli sottolinea che l’Operazione Leone Nascente non è un’azione isolata, ma solo un capitolo tra una serie di campagne parallele che Israele sta conducendo da anni: “Contro Hezbollah, Israele ha agito per proteggere i propri confini. Contro Hamas, per mettere in sicurezza la Striscia di Gaza. In questo caso l’obiettivo è chiaro: annullare o ridurre il potenziale nucleare dell’Iran”. Secondo Cuzzelli, l’Iran è, in questa fase, militarmente vulnerabile. Le sue principali capacità di risposta sono state infatti neutralizzate preventivamente, e questo apre la strada a nuove azioni israeliane. “La capacità militare messa in campo da Israele è significativa. Quelle che potevano essere le capacità di risposta dell’Iran sono state colpite in anticipo,” ha dichiarato per poi aggiungere: “L’Iran oggi è un campo aperto. Israele probabilmente continuerà a colpire altri obiettivi.” Si delinea una tattica preventiva sul piano strategico militare: Israele non ha reagito a un’aggressione in corso, ma ha scelto di anticipare il rischio, colpendo prima che l’Iran potesse trasformare la sua ambizione nucleare in capacità concreta. Un’azione che, proprio per la sua natura preventiva, apre ora a scenari di instabilità difficili da controllare: “È una fase fluida. Ma non siamo alla fine. Israele ha aperto una finestra operativa che intende sfruttare. La risposta dell’Iran, per ora, resta limitata. Ma il rischio escalation non è chiuso”, conclude il Generale.

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