Kenya, blogger morto in carcere: proteste dopo l'esito dell'autopsia

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L'uomo sarebbe stato colpito, forse vittima di un'aggressione. I risultati dell'esame contraddicono la versione iniziale della polizia, che aveva detto che il 31enne aveva battuto la testa. La sua morte ha scatenato l'indignazione della società civile, interventi dell'opposizione e dei gruppi per i diritti umani

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In Kenya un blogger è stato arrestato per un post sui social ed è morto mentre era in custodia della polizia, scatenando un'ondata di indignazione nel Paese. I risultati dell'autopsia hanno confermato - al contrario di quanto affermato inizialmente dalle autorità - che l'uomo, Albert Ojwang, non sarebbe morto per aver sbattuto la testa, ma sarebbe stato colpito, probabilmente vittima di un'aggressione. Il leader dell'opposizione Raila Odinga ha detto che la "terribile" morte del blogger si aggiunge alla lunga lista di "giovani kenioti indifesi che hanno perso la vita troppo presto, in circostanze brutali e insensate, per mano della polizia". Diversi gruppi per i diritti umani chiedono che le forze dell'ordine siano ritenute responsabili e una folla ha protestato per tutto il giorno davanti all'obitorio a Nairobi. Ojwang, 31 anni, era stato arrestato in seguito a una denuncia del vice capo della polizia, che lo accusava di aver infangato il suo nome sui social media.

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