La giudice si sarebbe accordata per realizzare un documentario segreto sul caso, permettendo alla casa di produzione cinematografica di suo fratello di ottenere documenti segreti e realizzare riprese vietate, alcune delle quali già sequestrate. A denunciare il fatto sono state le figlie di Maradona, Dalma e Gianinna
Il processo sulla morte di Diego Armando Maradona rischia l'annullamento dopo il ritrovamento di riprese che confermerebbero l'esistenza di un presunto accordo tra una dei tre giudici che sovrintendono il dibattimento e una casa di produzione cinematografica per la realizzazione di un documentario. Fonti citate dalla stampa argentina parlano oggi di "prove irrefutabili" che coinvolgerebbero la giudice Julieta Makintach dopo le perquisizioni effettuate su ordine della magistratura a partire dalla denuncia presentata dai legali delle figlie di Maradona, Dalma e Gianinna. Nell'ordine di perquisizione dei magistrati si afferma che "è stata constatata la collaborazione della giudice con un progetto audiovisivo che potrebbe derivare in guadagni milionari".
Il processo sospeso
Il processo attraversa il terzo giorno di sospensione delle udienze, una decisione presa proprio per poter accertare la veridicità delle accuse sulla realizzazione del documentario. Una vicenda, quest'ultima, che ha fatto passare in secondo piano il processo vero e proprio durante il quale sono emerse gravi responsabilità dell'equipe medica che aveva in cura Maradona dopo la delicata operazione alla testa per rimuovere un ematoma intracranico. Maradona è morto il 25 novembre 2020 per un edema polmonare acuto dovuto a insufficienza cardiaca mentre si trovava in una residenza della località di Tigre per lo più isolato dalla famiglia. Il processo vede imputati otto membri dello staff medico e tra questi il neurochirurgo Leopoldo Luque.
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Chi è la giudice Julieta Makintach
La stampa argentina è alla caccia di notizie sulla giudice 47enne Julieta Makintach, figlia del giudice Juan Makintach, uno dei magistrati che ha lavorato più a lungo nel sistema giudiziario argentino ed è anche sorella di Juan Makintach, uno dei soci della società di produzione Pegsa, sospettata di essere dietro la registrazione del presunto documentario dello scandalo. “Il membro del Tribunale di San Isidro che sta mettendo a repentaglio lo svolgimento del dibattito condivide immagini suggestive sui social media” scrive il Clarin , uno dei più autorevoli quotidiani argentini. I media spiegano che il documentario sarebbe stato incentrato su di lei e sul suo ruolo nel caso più importante degli ultimi anni, quello sulla morte di Diego Armando Maradona. “Le piace mettersi in mostra sui social media, dove condivide diverse foto in cui mostra il suo fisico in bikini in spiaggia. In alcune scene lo si vede anche in posa in modo più suggestivo, in un'inquadratura dall'alto” sottolinea il Clarin.