Ungheria esce dalla Corte Penale Internazionale. Salvini: "Scelta di coraggio"

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Il Parlamento ungherese ha approvato la proposta del governo di Viktor Orban di avviare il ritiro del Paese dal Tribunale penale internazionale (Tpi), decisione annunciata a inizio aprile durante la visita a Budapest del premier israeliano Benjamin Netanyahu, attualmente oggetto di un mandato di arresto internazionale 

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 Il Parlamento ungherese ha votato a favore del ritiro dalla Corte penale internazionale (Cpi). "Con questa decisione, ci rifiutiamo di far parte di un'istituzione politicizzata che ha perso la sua imparzialità e credibilità ", ha annunciato sui social il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto. La decisione di Budapest di ritirarsi dalla Cpi è stata annunciata all'inizio di aprile dal primo ministro Viktor Orban. L'annuncio era avvenuto in concomitanza con la visita del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, nei confronti del quale la Corte dell'Aia ha emesso un mandato di arresto a novembre per crimini di guerra nella Striscia di Gaza. Il premier magiaro aveva denunciato che la decisione riguardante Israele dimostra chiaramente che la Cpi non è più un tribunale imparziale basato sullo stato di diritto.

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Abbiamo "una posizione piuttosto chiara sulla Cpi. L'Ue sostiene la Corte penale internazionale e i principi stabiliti nello Statuto di Roma. L'Ue rispetta l'indipendenza e l'imparzialità della Corte e siamo fermamente impegnati a favore della giustizia penale internazionale e della lotta contro l'impunità". Lo ha detto il portavoce della Commissione europea Anouar El Anouni nell'incontro quotidiano con la stampa, in merito al ritiro dell'Ungheria dalla Corte penale internazionale, votato oggi dal parlamento ungherese. "In generale, ai sensi dell'articolo 24, paragrafo 3, del trattato sull'Unione europea, l'Ungheria è tenuta a sostenere attivamente e senza riserve la politica di sicurezza esterna dell'Unione, in uno spirito di lealtà e di solida garanzia reciproca, e a conformarsi all'azione dell'Unione in questo settore", ha affermato.  

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"Quella di Salvini è la sua opinione. La mia è differente ma non è che devo commentare tutto. Io non credo che dovremmo uscire dalla Cpi, l'Italia deve rimanere nella Cpi". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, commentando le lodi dell'altro vicepremier, Matteo Salvini alla scelta dell'Ungheria di lasciare la Cpi. 

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