Il ventiseienne si dichiara innocente a tutte le accuse federali mosse per l’uccisione dell’amministratore delegato dell’UnitedHealthcare avvenuta a New York nel dicembre scorso. La dichiarazione implica che dovrà affrontare il processo e i pubblici ministeri chiedono la pena di morte in caso di condanna
Il ventiseienne Luigi Mangione si dichiara innocente a tutte le accuse federali mosse per l’uccisione dell’amministratore delegato dell’UnitedHealthcare, Brian Thompson, avvenuta a New York nel dicembre scorso. In aula l'uomo, dopo la domanda del giudice distrettuale Margaret Garnett su come volesse dichiararsi, si è protratto in avanti verso il microfono a fianco dei suoi legali e ha pronunciato semplicemente “non colpevole”, per poi sedersi. La dichiarazione di non colpevolezza implica che dovrà affrontare il processo e i pubblici ministeri chiedono la pena di morte in caso di condanna.
Il caso
Secondo l’accusa Mangione, americano dalle origini italiane, avrebbe atteso l’imprenditore della multinazionale farmaceutica fuori da un hotel a Manhattan, il 4 dicembre scorso, per poi assassinarlo con un’arma da fuoco munita di silenziatore, probabilmente creata con una stampante 3D. Il giovante, fuggito dopo l’omicidio, sarebbe stato catturato dalla polizia cinque giorni dopo in un McDonalds in Pennsylvania, perché riconosciuto da un dipendente del posto.