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Sudan, l'esercito riconquista palazzo presidenziale a Khartum: era in mano ai ribelli

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"L'esercito sudanese continuerà ad "avanzare su tutti i fronti finché la vittoria non sarà completa e ogni parte del nostro Paese non sarà liberata dalle milizie e dai loro sostenitori", ha detto il portavoce dell'esercito

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In Sudan il portavoce dell'esercito regolare ha affermato che i militari hanno riconquistato il palazzo presidenziale, sottraendolo ai paramilitari ribelli delle Forze di rapido intervento, dopo una violenta battaglia. "Le nostre forze hanno completamente distrutto i combattenti e l'equipaggiamento del nemico, inoltre hanno sequestrato grandi quantità di equipaggiamento e armi", ha affermato il portavoce Nabil Abdallah in una dichiarazione trasmessa dalla televisione di stato. 

La conquista

L'esercito sudanese continuerà ad "avanzare su tutti i fronti finché la vittoria non sarà completa e ogni parte del nostro Paese non sarà liberata dalle milizie e dai loro sostenitori". Lo ha detto il portavoce dell'esercito, Nabil Abdullah, riferendosi alle forze paramilitari Rapid Support Forces (Rsf), con i quali i soldati sudanesi sono in guerra da quasi due anni. In merito alla conquista del palazzo presidenziale al centro di Khartoum, sui social i soldati hanno condiviso alcuni video in cui appaiono all'interno del palazzo presidenziale e si scambiano congratulazioni.

Feroci battaglie

Gli ultimi sviluppi registrati a Khartoum si inseriscono nel conflitto in corso dal 15 aprile 2023 tra il capo dell'esercito, Abdel Fattah al-Burhane, e il suo ex vice e comandante delle Rsf, Mohamed Hamdane Daglo. Nel frattempo, El-Facher è l'unica città nella ricca regione del Darfur che sfugge al controllo dei paramilitari. Il governatore del Darfur, Minni Minnawi, ha dichiarato ieri che l'esercito e le milizie alleate stanno conducendo "feroci battaglie" contro le Rsf, e che hanno respinto con successo gli attacchi dell'Fsr su El-Facher, ma i paramilitari hanno bombardato ripetutamente i campi profughi nelle vicinanze, colpiti dalla carestia.

Le stime

Secondo le stime delle Nazioni Unite, circa due milioni di persone in Sudan soffrono di una grave insicurezza alimentare e 320 mila soffrono già per la carestia. Il conflitto in Sudan ha ucciso decine di migliaia di persone, sradicato più di 12 milioni di persone e innescato la più grande crisi alimentare e di sfollamento del mondo. Secondo le Nazioni Unite, almeno 3,5 milioni di persone nella Grande Khartoum sono state costrette ad abbandonare le proprie case a causa della violenza, mentre almeno 100 mila persone rischiano la carestia.

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