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Israele, media: "Hamas pronto a un attacco come il 7 ottobre". Nuovi raid Usa in Yemen

Medioriente, delegazione Israele al Cairo per colloqui
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Medioriente, delegazione Israele al Cairo per colloqui
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Israele ha identificato 'movimenti insoliti a Gaza' e ritiene che si stia preparando a un nuovo assalto per attaccare i kibbutz e le truppe dell'Idf nella Striscia. I media dei ribelli yemeniti Houthi hanno riferito di nuovi attacchi aerei Usa contro Hodeida. Dopo l'annuncio dell'intenzione di Netanyahu di licenziare Ronen Bar, circa 60 leader di protesta hanno pianificato una manifestazione il 19 marzo a Gerusalemme

Da 7/10 Egitto ha accolto 107mila palestinesi feriti

Dall'inizio della guerra tra Israele e Hamas, l'Egitto ha ricevuto più di 107.000 palestinesi feriti a Gaza. Lo ha dichiarato il ministro della Salute egiziano, Khaled Abdelgafar, in un incontro organizzato insieme al ministero degli Esteri con ambasciatori stranieri e rappresentanti di organizzazioni internazionali. Secondo la dichiarazione diffusa dal ministro dopo l'incontro, la solidarietà nei confronti dei palestinesi bisognosi di cure è costata al Cairo piu' di 570 milioni di dollari.

Hamas: "Linguaggio minacce complica situazione, accordo va rispettato"

''Il linguaggio delle minacce complica la situazione''. Lo ha dichiarato Hamas, ribadendo a Israele la richiesta della piena applicazione dell'accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. ''Mettere in atto l'accordo nelle sue varie fasi garantisce la realizzazione dei suoi obiettivi, mentre il linguaggio delle minacce non produce nulla di positivo. Di fatto, complica le cose e non è utile al raggiungimento degli obiettivi dell'accordo'', ha affermato il portavoce di Hamas, Hazem Qasem. ''Ciò che è necessario è entrare nella seconda fase dell'accordo'', ha aggiunto contestando al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu la mancata volontà di compiere questo passo.

Tre morti in raid Idf a Gaza. Israele: "terroristi"

Tre persone sono morte in un attacco delle forze israeliane nel centro e sud di Gaza. Lo riporta il Times of Israel che ha pubblicato una nota ufficiale. Secondo l'Idf, i tre erano membri di una cellula terroristica di Hamas che stava utilizzando un drone destinato a compiere "attacchi terroristici" contro le truppe israeliane. 

Domani audizioni su situazione geopolitica in Medioriente

Domani, martedi' 18 marzo, alle ore 12.30, la Commissione Esteri della Camera svolge l'audizione di Arturo Varvelli, direttore dell'Ufficio di Roma dell'European Council for foreign relations (ECFR), sulla situazione geopolitica in Medio Oriente. L'appuntamento viene trasmesso in diretta webtv. 

Katz: "L'Idf ha attaccato terroristi di Hezbollah in Libano"

Il ministro della Difesa Israel Katz conferma che poco fa l'Idf ha lanciato un attacco con droni nel Libano meridionale, prendendo di mira miliziani di Hezbollah. "L'Idf ha appena colpito membri di Hezbollah nella zona di Yohmor, dopo che erano stati coinvolti in attività terroristiche contro Israele", ha affermato Katz in una dichiarazione. "La nostra politica è chiara: tolleranza zero verso qualsiasi violazione del cessate il fuoco. Non permetteremo alcuna violazione dell'accordo e non permetteremo all'organizzazione terroristica Hezbollah di ripristinare le sue capacità", afferma. Katz aggiunge che "qualsiasi terrorista che tenti di fare del male ai civili israeliani è un uomo morto". L'Idf non ha ancora rilasciato dichiarazioni sull'attacco, che secondo le autorità libanesi ha causato la morte di almeno una persona.

Manifestazioni contro Netanyahu: "Nemico dello Stato di Israele"

Decine di manifestanti hanno protestato contro il primo ministro Benyamin Netanyahu scandendo lo slogan "nemico dello Stato di Israele" davanti al tribunale dove si tiene il processo al premier per le presunte agevolazioni regolatorie concesse a Bezeq, la principale compagnia di telecomunicazioni in Israele, in cambio di una copertura favorevole su Walla, popolare sito di notizie.

Meloni riceve il re di Giordania a Palazzo Chigi

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni riceve a Palazzo Chigi il re di Giordania Abdullah II.

Mattarella riceve al Quirinale Re Abdullah II di Giordania

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Quirinale Sua Maestà il Re Abdullah II di Giordania. Era presente il Vice Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Edmondo Cirielli. E' quanto si legge in una nota del Quirinale.

Idf: “Tre terroristi uccisi nella Striscia di Gaza”

L'esercito israeliano fa sapere di aver lanciato un attacco con droni contro tre terroristi individuati mentre cercavano di piazzare una bomba vicino alle truppe nella Striscia di Gaza centrale. I media palestinesi riferiscono che nell'attacco, nella zona di Bureij, sono morte tre persone. L'Idf afferma di aver condotto un altro attacco contro un gruppo di terroristi che stava cercando di minare un terreno vicino alle truppe a Rafah, nel sud di Gaza.

In Israele proteste di massa contro licenziamento capo Shin Bet

Dopo l'annuncio dell'intenzione del primo ministro Benyamin Netanyahu di licenziare il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, circa 60 leader dei movimenti di protesta si sono riuniti per pianificare una risposta. È stata decisa una grande manifestazione mercoledì 19 marzo davanti all'ufficio del primo ministro a Gerusalemme, con l'obiettivo di rimanere sul posto fino alla revoca della decisione. Anche l'opposizione ha convocato una riunione d'emergenza. Parallelamente, il presidente dell'Università di Tel Aviv e diversi dirigenti accademici hanno annunciato scioperi in segno di protesta. Il direttore del "Gymnasia Herzliya", liceo storico di Tel Aviv, Ze'ev Degani, ha dichiarato che gli studenti parteciperanno alla manifestazione invece di recarsi a lezione. Il ministro dell'Istruzione, Yoav Kisch, ha condannato la decisione, minacciando di interrompere i finanziamenti alla scuola e definendo la mossa "una grave violazione della legge sull'istruzione obbligatoria".

Siria, ong: "200 persone uccise da esplosioni residuati bellici"

Oltre 200 persone, tra cui donne e bambini, sono state uccise in Siria da esplosioni di residuati bellici nei tre mesi successivi alla caduta del regime di Assad, mentre gli artificieri avvertono che "nessuna zona in Siria è sicura". Lo riporta il Guardian, sottolineando che il numero delle vittime continua a crescere con il ritorno nelle loro casa di circa 1,2 milioni di sfollati a causa della brutale guerra civile nel Paese. Fino alla settimana scorsa, 640 persone state state uccise o sono rimaste ferite, secondo la ong Halo Trust, la principale organizzazione umanitaria non governativa impegnata per l'eliminazione delle mine antiuomo e di altri ordigni esplosivi lasciati dai conflitti. Un precedente rapporto delle Nazioni Unite aveva scoperto che un terzo delle vittime erano bambini. "Non possiamo dire che nessuna zona in Siria sia al sicuro dai residuati bellici", ha affermato Mohammed Sami Al Mohammed, coordinatore del programma contro le mine della ong Difesa Civile Siriana, nota anche come Caschi bianchi, aggiungendo che ci vorranno decenni per rimuovere le mine e rendere sicura la Siria

Mattarella a Re Giordania: "Italia sostiene sua opera mediazione"

"Per l'Italia è sempre un onore averla a Roma e per me è un onore e un piacere darle il benvenuto al Quirinale. La sua presenza in questo momento di particolare difficoltà, qui a Roma, è per noi molto importante poter scambiare delle opinioni, poter analizzare insieme la complicata situazione in cui si muove il nostro comune vicinato. Ed è per noi molto importante poter mantenere lo stretto coordinamento con la Giordania perché il suo Paese sta svolgendo un'opera esemplare di raccordo, di mediazione e di collegamento della regione e noi siamo vicini e sostentiamo l'azione che la Giordania sta svolgendo con tanta importanza". Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella accogliendo il re di Giordania. "Desidero uscire un momento da questi aspetti internazionali - ha poi aggiunto il Capo dello Stato - per fare una considerazione più umana, vorrei farle le felicitazioni per la nascita di sua nipote Amina, figlia della principessa Imam. Questi eventi sono quelli che segnano gli aspetti positivi della vita, che danno energia anche per affrontare gli aspetti più difficili".

Unicef: 1 milione di bambini in Palestina senza beni essenziali

"Ho appena concluso una missione di quattro giorni in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. La situazione è estremamente preoccupante. Senza l'ingresso di aiuti nella Striscia di Gaza, circa 1 milione di bambini vive senza i beni di prima necessità di cui ha bisogno per sopravvivere - ancora una volta". Lo afferma il direttore regionale dell'Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa, Edouard Beigbeder. "Quasi tutti i 2,4 milioni di bambini che vivono in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, e nella Striscia di Gaza sono colpiti in qualche modo. Alcuni vivono con grande paura o ansia; altri affrontano le conseguenze reali della privazione di assistenza e protezione umanitaria, dello sfollamento, della distruzione o della morte. Tutti i bambini devono essere protetti", prosegue Beigbeder. "A poche decine di chilometri dalla Striscia di Gaza - si legge in una nota - si trovano più di 180.000 dosi di vaccini di routine essenziali per l'infanzia, sufficienti a vaccinare e proteggere 60.000 bambini sotto i 2 anni, e 20 ventilatori salvavita per le unità di terapia intensiva neonatale. Mentre l'Unicef è riuscito a consegnare 30 macchine respiratorie CPAP - che aiutano in modo significativo i neonati prematuri e quelli affetti da sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) - i ventilatori sono essenziali per i neonati che necessitano di un supporto respiratorio avanzato". "Tragicamente, circa 4.000 neonati non possono attualmente accedere a cure salvavita essenziali a causa del forte impatto sulle strutture mediche della Striscia. Ogni giorno, senza questi ventilatori, si perdono vite umane. L'Unicef chiede che venga consentito l'ingresso di queste forniture sanitarie salvavita per bambini. Non c'è motivo per cui ciò non possa accadere. Dobbiamo consegnare questi aiuti prima che sia troppo tardi", ha aggiunto Beigbeder.

Mattarella: "Rendere concreta pace in Ucraina e Medio Oriente"

"La ricorrenza del 17 marzo sollecita l'impegno di ogni cittadino per rendere sempre più effettiva la realizzazione degli ideali di libertà e giustizia della Repubblica, affrontando le sfide per rendere concreta la pace in un contesto internazionale ove sono prevalse spinte aggressive, in Ucraina come in Medio Oriente". Lo dichiara il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 164° anniversario della Giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione, dell'inno e della bandiera.

Ue: "Israele garantisca pieno accesso agli aiuti umanitari a Gaza"

"La situazione a Gaza è estremamente preoccupante. A Gaza non arrivano aiuti umanitari. All'inizio del mese, le autorità israeliane hanno interrotto la fornitura di elettricità e di aiuti umanitari. La gente sta morendo. Il diritto internazionale umanitario non è negoziabile, deve essere rispettato da tutte le parti. Chiedo quindi il pieno accesso agli aiuti umanitari". Lo ha detto la commissaria europea per la Gestione delle crisi, Hadja Lahbib al suo arrivo al Consiglio Esteri dell'Ue. La commissaria ha ribadito poi il sostegno finanziario e politico all'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), che è "l'unica organizzazione in grado di fornire aiuti umanitari". "Abbiamo già stanziato 130 milioni di euro e questo dimostra il nostro impegno che, ovviamente, non è in grado di colmare il vuoto lasciato da altri" ha spiegato. Lahbib si è soffermata infine sulla situazione "molto allarmante" in Cisgiordania che verrà discussa al Consiglio Esteri. "Dall'inizio dell'anno più di 40.000 palestinesi sono stati sfollati, un dato molto preoccupante per noi" e "la violenza dei coloni sta aumentando" ha aggiunto.

Ue: "Non possiamo colmare il vuoto degli Usa nel sostegno a Siria"

"Stiamo facendo il nostro lavoro ma non possiamo colmare il vuoto causato dagli Stati Uniti. Dovremo condividere l'onere. Abbiamo bisogno di una risposta internazionale. Tutti gli Stati membri e la comunità internazionale devono assumersi le proprie responsabilità, ma l'Ue resta sicuramente impegnata. Miglioreremo il nostro impegno, daremo di più, ma non possiamo colmare il gap guidato dagli Stati Uniti". Lo ha detto la commissaria europea per la Gestione delle crisi, Hadja Lahbib in merito alla Conferenza internazionale per il futuro della Siria, che si terrà oggi a Bruxelles.

Iran: "Risponderemo ad attacchi contro la nostra sicurezza"

"Daremo senza dubbio una risposta decisa a qualsiasi aggressione contro l'integrità territoriale e la sicurezza nazionale dell'Iran". Lo ha affermato il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, rispondendo agli avvertimenti del presidente americano Donald Trump che dopo l'attacco contro gli Houthi yemeniti di sabato ha intimato all'Iran di smettere di sostenere il gruppo yemenita, promettendo che la Repubblica islamica sarà ritenuta "pienamente responsabile" delle azioni da parte del gruppo. Gli yemeniti agiscono in modo indipendente, a sostegno della "legittima" resistenza palestinese, ha aggiunto Baghaei, condannando l'attacco da parte di Usa e Regno Unito contro gli Houthi, definendolo come un "crimine puro".

Teheran: "La lettera di Trump? Risponderemo dopo esame approfondito"

L'Iran risponderà, "tramite i canali appropriati", alla lettera del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, dopo una "valutazione approfondita". Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Esmail Baghaei, come riportano i media iraniani, parlando della missiva di Trump relativa al dossier nucleare della Repubblica Islamica.

Berlino fornirà altri 300 milioni di aiuti alla Siria

La Germania si è impegnata a fornire ulteriori 300 milioni di euro di aiuti a sostegno dei siriani, in vista di un'iniziativa dei donatori dell'Ue per raccogliere fondi dopo la caduta di Bashar al-Assad. "Per questo compito immane, la Germania fornirà alle Nazioni Unite e alle organizzazioni selezionate altri 300 milioni di euro per questo processo pacifico e per la popolazione siriana e della regione", ha dichiarato a Bruxelles il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock. 

La Cina chiede dialogo dopo gli attacchi Houthi a nave Usa

La Cina ha lanciato un appello al "dialogo" dopo i due attacchi rivendicati dai gruppi ribelli Houthi in Yemen alla portaerei statunitense Harry Truman."La situazione nel Mar Rosso e la questione yemenita hanno cause complesse e devono essere risolte in modo appropriato attraverso il dialogo", ha dichiarato Mao Ning, portavoce del ministero degli Esteri cinese, durante una conferenza stampa a Pechino. 

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