
Israele ha identificato 'movimenti insoliti a Gaza' e ritiene che si stia preparando a un nuovo assalto per attaccare i kibbutz e le truppe dell'Idf nella Striscia. I media dei ribelli yemeniti Houthi hanno riferito di nuovi attacchi aerei Usa contro Hodeida. Dopo l'annuncio dell'intenzione di Netanyahu di licenziare Ronen Bar, circa 60 leader di protesta hanno pianificato una manifestazione il 19 marzo a Gerusalemme
Israele, governo anticipa a domani licenziamento capo Shin Bet
Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha anticipato a domani la riunione del governo per discutere il licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, inizialmente prevista per mercoledì. La motivazione di questa decisione non è stata chiarita ufficialmente, ma la scelta arriva mentre sono previste per mercoledì grandi manifestazioni nel Paese contro la rimozione di Bar.
Media Houthi, nuovi raid Usa in Yemen
I media dei ribelli yemeniti Houthi hanno riferito di nuovi attacchi aerei statunitensi messi a segno contro Hodeida, città in mano agli stessi ribelli sulla costa occidentale dello Yemen. "Un attacco dell'aggressione americana ha preso di mira la regione di Bajel nel governatorato di Hodeida", mentre altri hanno preso di mira un'acciaieria nella regione di Al-Salif nello stesso governatorato, secondo l'agenzia di stampa Saba. Anche l'emittente tv Al-Masirah, pure controllata dagli Houthi, ha riferito degli attacchi.
Casa Bianca: 'Messaggio all'Iran è di prendere Trump seriamente'
"Il messaggio per l'Iran è di prendere il presidente Trump seriamente": lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt rispondendo ad una domanda sui raid Usa contro gli Houthi.
Madrid: 'Siria non deve diventare un nuovo Afghanistan'
"La possibile estensione di Daesh in Siria è un elemento di preoccupazione per tutti gli europei", e "abbiamo concordato di lavorare congiuntamente con le nuove autorità siriane, perché non ci sia un nuovo Afghanistan" nella regione, dove un vuoto di potere possa "alimentare focolai jihadisti". Lo ha detto il ministro spagnolo degli Esteri, José Manuel Albares, al termine della conferenza sulla Siria a Bruxelles, in cui l'Ue ha confermato il sostegno in aiuti umanitari alla popolazione siriana. "La Spagna si è impegnata per una cifra vicina ai 10 milioni di euro in aiuti umanitari al popolo siriano e per i rifugiati nei Paesi vicini", ha segnalato ai microfoni di Tve Albares, che a margine della conferenza ha incontrato l'omologo di Palestina e il direttore generale dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, Philippe Lazzarini. Al ministro degli Esteri di Giordania, Ayman Hsafadi, con il quale ha analizzato oltre che la situazione in Siria anche quella a Gaza, Albares ha trasmesso "il sostegno della Spagna al piano di pace della Lega Araba". Albares ha anche rilevato che "la violenza nella nuova Siria, che colpisce minoranze" e gruppi di popolazione "per il solo fatto di appartenere a una fede religiosa è del tutto inaccettabile". E, pertanto "i responsabili, sia nel regime precedente di Assad come in questa nuova tappa devono rispondere dei propri atti davanti alla giustizia".
Trump: "Ogni attacco Houthi è attacco Iran, conseguenze terribili"
"Ogni colpo sparato dagli Houthi sarà considerato, da questo momento in poi, come un colpo sparato dalle armi e dalla leadership dell'Iran, e l'Iran ne sarà ritenuto responsabile subendone le conseguenze, che saranno terribili!". Lo ha annunciato il presidente americano, Donald Trump, in un post su Truth. "Che nessuno si faccia ingannare! Le centinaia di attacchi compiuti dagli Houthi, i sinistri mafiosi e delinquenti con sede nello Yemen, odiati dal popolo yemenita, provengono tutti dall'Iran e sono da esso creati - ha scritto il tycoon - Qualsiasi ulteriore attacco o ritorsione da parte degli Houthi sarà affrontato con grande forza, e non c'è garanzia che tale forza si fermi lì". Per Trump, l'Iran ha "giocato a fare la 'vittima innocente' di terroristi disonesti di cui ha perso il controllo, ma non ha perso il controllo. Sta dettando ogni mossa, dando loro le armi, fornendo loro denaro e attrezzature militari altamente sofisticate e persino la cosiddetta 'intelligence'", ha aggiunto.
Meloni vede Re Abdullah II di Giordania, focus su aiuti umanitari a Gaza
Il colloquio a Palazzo Chigi tra la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e Re Abdullah II di Giordania "ha focalizzato innanzitutto l'attenzione sulla situazione a Gaza, dove rimangono urgenti i bisogni umanitari", si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi. A questo proposito, i due Leader "hanno espresso apprezzamento per la solida cooperazione tra le due Nazioni nell'assistenza umanitaria, sia nel quadro dell'iniziativa italiana Food for Gaza, sia con l'iniziativa giordana per un ponte aereo, cui l'Italia ha contribuito con elicotteri resi disponibili dal Ministero della Difesa". Il Presidente Meloni ha ribadito "il pieno sostegno all'importante ruolo svolto dalla Giordania nella regione mediorientale, come forza di pace e di dialogo", si legge ancora nella nota.
Negoziatori Israele rientrati da Cairo, domani va Hamas
I negoziatori israeliani sono tornati la scorsa notte dal Cairo dove da giorni tentano di trovare un accordo per un nuovo cessate il fuoco a Gaza. Lo riporta il Times of Israel che ha raccolto indiscrezioni da un funzionario israeliano. Gli emissari israeliani hanno incontrato i mediatori egiziani. "La squadra e' pronta a partecipare a ulteriori colloqui. Aspettiamo gli aggiornamenti dai Paesi mediatori", ha spiegato il funzionario di Tel Aviv. Domani sara' la delegazione di Hamas a recarsi in Egitto per colloqui e cercare di sbloccare la fase 2 della tregua con Israele.
Al Jazeera, "2 morti in attacco con drone a Gaza"
Due persone sono state uccise in un attacco con drone delle Idf nel campo profughi di Bureij, nella Striscia di Gaza centrale. Lo ha riferito al Jazeera, aggiungendo che altre due persone sono rimaste ferite. L'esercito israeliano ha successivamente dichiarato che due terroristi nell'accampamento "stavano tentando di piazzare un ordigno esplosivo" vicino alle truppe israeliane e che "hanno colpito i terroristi".
Mercoledì manifestazione contro licenziamento Bar
Una grande manifestazione si terrà a Gerusalemme mercoledì per protestare contro l'intenzione del primo ministro Benjamin Netanyahu di licenziare il capo dello Shin Bet, Ronen Bar. Lo hanno annunciato decine di leader di movimenti di protesta. I dimostranti si daranno appuntamento "fuori dagli uffici del governo" mentre i ministri si incontrano per deliberare il licenziamento da Netanyahu. Una volta che il governo avrà annunciato la decisione, i manifestanti marceranno verso la residenza del primo ministro nel centro di Gerusalemme.
Ex vicecapo Shin Bet in pole per sostituire Bar
Ufficialmente e' ancora al suo posto, ma gia' si e' aperto il totonomine per chi sostituira' Ronen Bar alla guida dello Shin Bet, dopo che ieri il premier Benjamin Netanyahu ha annunciato l'intenzione di licenziarlo. Secondo la stampa israeliana, sono due i candidati piu' accreditati: l'attuale vicecapo dei servizi di sicurezza interna e il suo predecessore, con una leggera preferenza per quest'ultimo. Di entrambi si conosce solo l'iniziale del nome.
Media, Usa e Israele pensano di trasferire palestinesi da Gaza alla Siria
L'Amministrazione Trump starebbe valutando, insieme al governo israeliano, di trasferire i palestinesi dalla Striscia di Gaza alla Siria. Lo riferiscono tre fonti diplomatiche ben informate all'emittente Cbs, spiegando che l'Amministrazione americana ha tentato di contattare il governo siriano tramite un interlocutore terzo. Un'altra fonte della regione ha confermato alla Cbs che il contatto tra Washington e Damasco c'era stato, ma non è chiaro l'esito. Altre fonti hanno poi aggiunto che gli Stati Uniti hanno anche preso contatti con il governo di Sudan e Somalia perché questi due Paesi accolgano i palestinesi. Inizialmente il presidente americano Donald Trump aveva pensato di trasferire i palestinesi della Striscia di Gaza in Egitto e Giordania, per procedere poi a ricostruire l'enclave trasformandola nella 'Riviera del Medioriente'.
Lazzarini: "Implosione Unrwa crea un vuoto pericoloso"
"Questo è un momento di tremenda incertezza geopolitica. Per l'Unrwa lo status quo non è più un'opzione. C'è una scelta da fare. L'agenzia puo' essere lasciata implodere a causa della legislazione della Knesset e delle incertezze finanziarie. Il crollo di Unrwa creerebbe un vuoto pericoloso nei Territori palestinesi occupati, in assenza di alternative, manderebbe onde d'urto in Giordania, Libano e Siria, dove l'agenzia ha un'ancora di salvezza per centinaia di migliaia di rifugiati palestinesi". Lo ha dichiarato il segretario generale dell'Unrwa, Philippe Lazzarini, in audizione alla commissione Affari esteri al Parlamento europeo.
Kallas: "Condanna unanime a politicizzazione degli aiuti a Gaza"
"Per quanto riguarda Gaza, tutti hanno condannato la politicizzazione degli aiuti umanitari. Gli aiuti umanitari devono raggiungere le persone bisognose a Gaza. Inoltre, abbiamo accolto con favore il piano arabo di pace e ricostruzione per Gaza. Naturalmente, ci sono elementi che devono essere discussi ulteriormente. E ciò che è molto importante per gli europei è che Hamas non abbia alcun ruolo futuro nella ricostruzione" della Striscia. Lo ha detto l'Alta rappresentante Ue Kaja Kallas in conferenza stampa al termine del Consiglio Esteri dell'Ue.
Proteste in Yemen dopo attacchi Usa, a migliaia in strada
Decine di migliaia di persone hanno protestato in diverse zone dello Yemen controllate dagli Houthi, due giorni dopo gli attacchi statunitensi alle roccaforti del movimento filo-iraniano. Lo riferisce Al-Massira Tv, emittente del gruppo. I manifestanti - riuniti a Sanaa e nelle altre roccaforti controllate dagli Houthi - hanno sventolato bandiere palestinesi e copie del Corano, brandendo fucili e coltelli. Lo slogan più urlato dai manifestanti è stato: "Morte all'America, morte a Israele".
Tajani: "Impegno italiano sulla Siria all'altezza della sfida"
L'Italia "vuole fare la sua parte per la ripresa della Siria, il nostro impegno politico e finanziario sarà all'altezza della sfida". E' questa la linea che il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha portato a Bruxelles sul dossier Siria, che nel pomeriggio sarà al centro della prima Conferenza dei donatori con la partecipazione del nuovo governo di Damasco. Per il titolare della Farnesina oggi, la Siria può "guardare al futuro con speranza. La caduta del regime di Assad ha aperto una finestra di opportunità per la Siria per iniziare un percorso di pace, unità, giustizia e crescita". Allo stesso tempo però Tajani sottolinea come la situazione resti molto fragile: "L'Italia ha assistito con grande preoccupazione alle violenze verificatesi negli scorsi giorni nella parte occidentale del Paese, a danno della minoranza alawita, che abbiamo condannato fermamente. Ci aspettiamo che la nuova dirigenza a Damasco mantenga fede alla promessa di punire i responsabili e proceda in un percorso di riconciliazione nazionale basato sull'inclusione, con pari diritti e doveri, di tutte le componenti del Paese, inclusi i cristiani". Tajani nel suo intervento ribadirà l'opportunità di aver chiesto, nelle settimane scorse, la sospensione delle sanzioni. Il governo siriano - secondo il ministro degli Esteri - ha già compiuto molti passi importanti in direzione di una transizione politica inclusiva, aperta a tutte le componenti della società siriana. In questo la Conferenza di dialogo nazionale, la Dichiarazione costituzionale e agli accordi raggiunti con gli ex gruppi di opposizione armata, come i curdi, sono stati passaggi importanti. Sul piano dell'assistenza il governo italiano, assicurerà Tajani, sarà al fianco di Damasco. L'Italia ha contribuito con fondi per l'assistenza umanitaria - l'anno scorso il totale è stato di 45 milioni di euro - ma nel nuovo contesto in Siria le attività dell'Italia si focalizzeranno su ripresa e sviluppo. Roma è pronta a dare un via libera ad una nuova tranche di aiuti e, in particolare, ad impegnarsi per il ripristino della funzionalità della Centrale Elettrica di Deir Ali. La conferenza dei donatori sulla Siria sarà co-presieduta dall'Alto Rappresentante Kaja Kallas, e dai commissari Ue per il Mediterraneo Dubravka Šuica e per la Gestione delle Crisi Hadja Lahbib, e oltre dal Ministro degli Esteri Asaad Al-Shaibani.
Tv Houthi: "Decine di migliaia protestano in Yemen dopo i raid Usa"
Decine di migliaia di persone hanno protestato nelle zone dello Yemen controllate dagli Houthi, due giorni dopo gli attacchi degli Usa che hanno causato decine di morti. Lo riferisce la tv dei miliziani filo-iraniani. I dimostranti hanno sventolato cartelli e fucili d'assalto, scandendo 'Morte all'America, morte a Israele', durante una grande protesta nella capitale Sanaa; altre manifestazioni si sono tenute anche a Saada, Dhamar, Hodeida e Amran.
Re Abdullah di Giordania: "Italia per noi partner essenziale"
"Questi sono tempi difficili per la nostra regione, ma ci sono anche tante opportunità se lavoriamo insieme per rendere la nostra parte del mondo un posto migliore. Diamo molto valore al rapporto speciale che abbiamo con l'Italia e il governo. Noi continuiamo a guardare alle sfide umanitarie che devono affrontare la gente di Gaza e della Cisgiordania. L'Italia ha storicamente svolto un ruolo estremamente importante nella nostra parte del mondo. Ritengo che le opportunità che abbiamo davanti a noi, sia in Libano, sia in Siria, sia, auspicabilmente, nel percorso verso la pace tra israeliani e palestinesi, rendano il suo Paese un partner essenziale per tutti noi nel progredire insieme". Lo ha sottolineato il redi Giordania, Abdullah II nell'incontro avuto oggi al Quirinale con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Mo: negoziatori Israele rientrati dal Cairo, domani ci andranno inviati Hamas
Proseguono i colloqui indiretti tra Israele e Hamas con la mediazione dell'Egitto. Come ha riferito un funzionario israeliano al Times of Israel, ieri sera i negoziatori israeliani sono tornati dal Cairo dopo essersi incontrati con alti funzionari egiziani. "Il team è pronto a proseguire nei colloqui in base agli aggiornamenti che saranno ricevuti dai paesi mediatori", ha affermato il funzionario israeliano. Domani è prevista la visita di una delegazione di Hamas in Egitto.
Siria, media: "Almeno 10 morti in scontri con Hezbollah a confine"
Otto soldati e dieci civili siriani sono morti nella notte in scontri con miliziani di Hezbollah al confine con il Libano. E' quanto hanno riferito fonti militari ad Al Jazeera. Secondo l'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, i combattenti sciiti libanesi hanno colpito con l'artiglieria il villaggio di Hermel, nella regione siriana di Homs. Gli scontri sono iniziati ieri sera dopo l'uccisione di tre soldati siriani in territorio libanese, che le autorita' di Damasco hanno attribuito al 'Partito di Dio' sciita, accusato di aver rapito i militari, averli portati in territorio libanese e li' averli uccisi. Hezbollah, che fu alleato del deposto regime siriano di Bashar al-Assad, ha negato ogni coinvolgimento e ha sostenuto che i tre soldati si fossero inoltrati per ragioni sconosciute in Libano, dove sarebbero stati uccisi in uno scontro con contrabbandieri armati. Una fonte del ministero della Difesa damascena ha riferito alla televisione siriana che le forze armate nella notte hanno bombardato posizioni di Hezbollah al confine.
Mattarella: "Da Giordania opera esemplare di mediazione"
"La sua presenza a Roma in questo momento di particolare difficoltà è per noi molto importante: scambiare delle opinioni, poter analizzare insieme la complicata situazione in cui si muove il nostro comune vicinato ed è per noi molto importante poter mantenere uno stretto collegamento con la Giordania, perchè il suo Paese sta svolgendo un opera esemplare di raccordo, di mediazione, di collegamento nella regione e noi siamo vicini e sosteniamo l'azione che la Giordania sta svolgendo con tanta importanza". Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo al Quirinale il re di Giordania Abdullah II. Il Capo dell'Stato ha quindi espresso all'ospite le "felicitazioni per la nascita di sua nipote Amina, figlia della principessa Iman: questi eventi sono quelli che segnano gli aspetti positivi della vita e costituiscono energia per affrontare anche le questioni più difficili".