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8 marzo, i luoghi del mondo ancora vietati alle donne

Mondo

Il Monte Athos in Grecia, il Monte Omine e l'isola di Okinoshima in Giappone e molti templi indiani vietano ancora oggi l'accesso alle donne per ragioni culturali e tradizioni antiche

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Se viaggiare è sinonimo di libertà, scoperta e connessione con culture diverse e tradizioni nuove, per le donne in alcuni luoghi del mondo esistono ancora alcune barriere invisibili (e non) che limitano il loro diritto di movimento. Alcune destinazioni, per motivi culturali, religiosi o sociali, riducono le possibilità delle donne, negando loro l’accesso a determinati luoghi o eventi. In occasione della Giornata internazionale della donna, Airalo, il marketplace di eSIM leader globale nel settore, ha individuato quattro mete - dal Giappone all'India - in cui le donne incontrano divieti e restrizioni alla loro libertà.

Monte Athos, Grecia

Riconosciuto come Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO, il sito è noto per i suoi monasteri e il suo patrimonio artistico. Tuttavia, dal 1046, l'accesso è severamente vietato alle donne e agli animali di genere femminile, ad eccezione delle gatte. La ragione di questa restrizione è la convinzione che il Monte Athos appartenga alla Vergine Maria, e che la presenza di donne ostacolerebbe il rispetto dei voti di celibato dei monaci. Nonostante le proteste e numerosi tentativi delle donne di eludere il divieto, il Monte Athos rimane riservato agli uomini, protetto da uno status giuridico speciale che lo considera una regione autonoma della Grecia, e da una disposizione europea che ne giustifica l'esclusività per motivi religiosi e spirituali.

MOUNT ATHOS,GREECE - DECEMBER 5: A monk looks toward Dionysiou monastery from a ferry boat before arriving on to the holy mountain of Mount Athos on December 5, 2016 in Greece. Dionysiou, which was built in the 14th century, is one of the twenty monasteries on the peninsula. (Photo by Rick Findler/Getty Images)
Il monte Athos. - ©Getty

Monte Ōmine, Giappone

Considerato un sito sacro per la pratica ascetica dello Shugendō, e recentemente nominato Patrimonio dell'Umanità UNESCO, il Monte Omine è un luogo spirituale di grande significato, meta di asceti e pellegrini, compresi membri della famiglia imperiale giapponese. L'accesso alla vetta è vietato alle donne da oltre un millennio, sia per evitare distrazioni ai pellegrini di sesso maschile sia per il divieto di presenza di donne mestruate ai rituali sacri. Questo divieto, sebbene antico, è ancora oggi contestato, tanto che nel 2004, in seguito all'inclusione della montagna tra i Patrimoni dell'Umanità UNESCO, oltre 10 mila donne giapponesi hanno presentato una petizione per chiederne la revoca.

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TANABE, JAPAN - JUNE 12: The world's largest Torii gate (33.9 meters tall) standing at the entrance of Oyunohara, which is the original site of Kumano Hongu Taisha, is seen from Kumano Kodo's Nakahechi pilgrimage route on June 12, 2019 in Tanabe, Wakayama Prefecture, Japan. The Kumano Kodo is a series of ancient pilgrimage routes that connect "Kumano Sanzan" or three grand shrines - Kumano Hongu Taisha, Kumano Nachi Taisha and Kumano Hayatama Taisha. Kumano Kodo, Kumano Sanzan are registered as World Heritage sites along with Koyasan, Yoshino and Omine as the "Sacred Sites and Pilgrimage Routes in the Kii Mountain Range.  (Photo by Yuriko Nakao/Getty Images)
Il Monte Ōmine. - ©Getty

Isola di Okinoshima, Giappone

Quest'isola sacra (anch’essa patrimonio dell’UNESCO), presidiata da sacerdoti shintoisti, è in gran parte off-limits per entrambi i sessi. Tuttavia, durante il Kōrō-sai, un festival religioso annuale, solo gli uomini possono visitarla, dopo essersi purificati con un bagno nell'acqua di mare. Le donne sono escluse per motivi di sicurezza legati al viaggio verso l'isola.

This September 30, 2016 picture shows a view of Okinoshima island, some 60 kilometres from Munakata city, Fukuoka prefecture. - The island of Okinoshima and associated sites in the Munakata Region have been inscribed at the 41st session of the UNESCO World Heritage Committee held in Poland on July 9, 2017. (Photo by JIJI PRESS / AFP) / Japan OUT (Photo by STR/JIJI PRESS/AFP via Getty Images)
L'isola di Isola di Okinoshima.

Templi indiani

In India, alcuni templi impongono restrizioni all'ingresso delle donne per motivi religiosi o tradizionali. Ad esempio, nel tempio di Sabarimala (Kerala), l'accesso è vietato alle donne tra i 12 e i 50 anni per preservare la venerazione del dio Ayyappan, una divinità celibe la cui tranquillità spirituale non dovrebbe essere disturbata. Anche nel tempio Ranakpur Jain (Rajasthan), le donne non possono entrare durante il ciclo mestruale, poiché tale condizione è considerata incompatibile con la purezza richiesta per la venerazione. Un altro esempio è il Mawali Mata Mandir (Chhattisgarh), dove una leggenda locale stabilisce il divieto di accesso alle donne, ritenute incompatibili con la sacralità del luogo.

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INDIA - JULY 03:  Devotees thronging the temple, Lord Ayyappa of Sabarimala in Kerala, India  (Photo by Shankar/The The India Today Group via Getty Images)
Il tempio di Sabarimala.

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