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Guerra Ucraina Russia, Zelensky: "Pronto a lavorare sotto guida di Trump per pace"

©IPA/Fotogramma
Kiev: la speranza nell'Europa e nel ricucire con Usa
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Kiev: la speranza nell'Europa e nel ricucire con Usa
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Mosca ha valutato come "positiva" la dichiarazione del leader ucraino, che ha detto di voler "sistemare le cose" col presidente Usa. “Siamo pronti a lavorare rapidamente per porre fine alla guerra. Vogliamo un solido accordo finale”, ha scritto su X Zelensky. Intanto, gli Stati Uniti hanno sospeso tutti gli aiuti militari. La pausa durerà fino a quando il presidente Trump non avrà determinato la buona fede dell'impegno di Kiev verso la pace. L'Ue ha preparato il piano per il riarmo

Gran Bretagna: "Impegnati per pace duratura e sostegno militare Kiev"

"Rimaniamo assolutamente impegnati a una pace duratura in Ucraina e lavoriamo con gli alleati chiave a sostegno di questo. E' la cosa giusta da fare ed è nel nostro interesse farlo". E' questa la dichiarazione del governo britannico dopo che Donald Trump ha sospeso gli aiuti militari americani all'Ucraina. 

"Noi abbiamo aumentato la capacità militare ucraina attraverso il nostro impegno per fornire all'Ucraina tre miliardi all'anno di aiuti militari fino quando è necessario e attraverso i 2,2 miliardi di prestiti usando gli asset sanzionati russi", prosegue la nota di Downing Street. 

"In aggiunta, abbiamo stabilito una partnership con l'Ucraina che permette loro di usare 1,6 miliardi dei fondi dell'Uk Export Finance per acquistare 5mila missili di difesa aerea fabbricati a Belfast, mettendo l'Ucraina nella posizione più forte possibile per la pace", conclude la nota. 

Meloni: "Invio soldati cosa complessa, non manderemo uomini"

"Sulla proposta di invio di soldati europei avanzata dalla Francia e dalla Gran Bretagna, l'Italia ha espresso le sue perplessità, secondo me è una cosa molto complessa nella realizzazione, non sono convinta dell'efficacia, è la ragione per la quale, come si sa, abbiamo detto che non manderemo i soldati italiani in Ucraina". Lo dice Giorgia Meloni, ospite ieri sera di XXI secolo su Rai uno, in onda in seconda serata.

"Sicuramente è un momento nel quale tutti coloro che fanno delle proposte stanno facendo una cosa utile nel tentativo di cercare una soluzione", assicura.

Meloni: "Momento difficile, mia priorità interesse nazionale"

"Il momento non è facile, non è facile per nessuno, non è certamente facile per me, quando bene o male ti trovi a prendere delle decisioni che inevitabilmente incideranno sul futuro della tua nazione, dell'Europa, del quadro geopolitico nel suo complesso, certo non è che sono decisioni che si prendono con leggerezza e questa è anche la ragione per la quale sono convinta che questo sia un momento nel quale prima di fare una scelta bisogna ponderarla, nel quale bisogna mantenere la calma, nel quale bisogna cercare di ragionare nel modo più lucido possibile guardando sempre all'obiettivo e alla priorità". Lo dice Giorgia Meloni, ospite ieri sera di XXI secolo su Rai uno, in onda in seconda serata.

"Per me la priorità -spiega- è sempre difendere l'interesse nazionale italiano e credo che sia nell'interesse nazionale italiano evitare qualsiasi possibile frattura all'interno dell'Occidente perché una divisione, una frattura, divisioni in generale ci renderebbero solamente tutti quanti più deboli", dice. "Questa è la ragione per la quale insomma in un momento nel quale ovviamente c'era molta emotività ho chiesto un incontro per parlarsi in modo franco di come si vuole affrontare questa questione specifica, la questione della guerra in Ucraina, ma in generale diciamo le grandi sfide che Europa, Stati Uniti e l'Occidente hanno di fronte", conclude.

Mosca, arrestato cittadino russo: sospettato di "alto tradimento"

Le autorità di Mosca hanno annunciato l'arresto di un uomo sospettato di 'alto tradimento' per aver "trasmesso informazioni" ai servizi di intelligence di Kiev. Il Servizio federale per la sicurezza della Federazione russa (Fsb) ha reso noto in un comunicato che l'uomo, di nazionalità russa, è stato fermato nella città di Voronezh "con il sospetto di aver commesso un reato ai sensi dell'articolo 275 del Codice Penale della Federazione russa" relativo all' "alto tradimento". L'uomo avrebbe "stabilito contatti con un esponente del Servizio di Sicurezza ucraino (Sbu)" e "agendo per interessi personali, ha trasmesso informazioni attraverso WhatsApp a un servizio di intelligence straniero sulle attività interne ad una struttura militare potenzialmente dirette contro le Forze armate russe". 

Francia: "Contraria a confisca asset russi in Europa"

Confiscare gli asset russi congelati e utilizzarli per finanziare le spese militari europee sarebbe "contrario agli accordi internazionali", ha affermato il ministro dell'Economia francese, Eric Lombard, dopo che il Financial Times ha scritto che le principali potenze europee, tra cui Parigi, stanno cercando vie per poter utilizzare i 200 miliardi di euro di beni russi congelati in Europa. "La posizione della Francia è che questi asset appartengono in particolare alla Banca centrale della Russia", ha affermato a France Info. "Non possono essere confiscati" perché ciò "sarebbe contrario agli accordi internazionali sottoscritti dalla Francia e dall'Europa", ha spiegato.

Ungheria con Trump: "Stessa posizione, basta aiuti a Kiev"

Il governo ungherese concorda la decisione dell'amministrazione Donald Trump di sospendere gli aiuti militari all'Ucraina mentre in Ue è in discussione un nuovo pacchetto di aiuti da 20 miliardi al quale, come scrive Politico, Budapest si oppone. Un portavoce del governo di Viktor Orbán, come riporta il Guardian, ha affermato che "il presidente degli Stati Uniti e il governo ungherese condividono la stessa posizione: invece di continuare le spedizioni di armi e la guerra, sono necessari un cessate il fuoco e colloqui di pace il prima possibile". 

Parigi: "Sequestro beni russi contro accordi internazionali"

Il sequestro dei beni russi "sarebbe contrario agli accordi internazionali": così il ministro francese dell'Economia Eric Lombard esprime la contrarietà francese all'ipotesi, rilanciata oggi dal Financial Times, che le principali potenze europee sarebbero favorevoli al sequestro di oltre 200 miliardi di euro di beni russi congelati per il post-conflitto in Ucraina e che Francia e Germania avrebbero superato la loro contrarietà al sequestro totale dei beni russi detenuti nell'Ue. 

Ucraina, è possibile mandare avanti la guerra senza gli Stati Uniti?

Gli Stati Uniti stanno riflettendo sul blocco degli aiuti militari a Kiev, soprattutto se Zelensky non accetterà le condizioni poste dalla Casa Bianca per una tregua nel conflitto contro la Russia. Ma l'Ucraina può portare avanti la guerra senza l’aiuto di Washington? I dati evidenziano il fondamentale contributo americano, ma l’aiuto dei Paesi e delle aziende europee può risultare decisivo. Di questo si è parlato a "Numeri", il programma di Sky TG24 andato in onda il 3 marzo 2025. L'APPROFONDIMENTO

Financial Times: "Europei verso sequestro 200 mld beni russi congelati"

Le principali potenze europee appoggiano gli sforzi per sequestrare oltre 200 miliardi di euro di beni russi congelati, mentre lavorano ad un accordo di cessate il fuoco in Ucraina: lo riporta il Financial Times. Francia e Germania, da tempo contrarie a un sequestro totale dei beni russi detenuti nell'Ue, stanno discutendo con il Regno Unito e altri Paesi sui modi in cui potrebbero essere utilizzati, secondo 3 fonti bene informate. Per fornire a Kiev garanzie di sicurezza post-conflitto, funzionari francesi hanno discusso una proposta secondo cui le capitali europee sequestrerebbero i beni se Mosca dovesse violare una futura tregua. 

Kiev: "Respinto attacco russo con quasi 100 droni"

Questa notte la Russia ha attaccato l'Ucraina con 99 droni, 65 dei quali sono stati abbattuti e 32 non hanno raggiunto i loro obiettivi, ha annunciato l'Aeronautica militare ucraina. Secondo la nota, le zone prese di mira dal raid sono state le regioni di Odessa, Sumy e Donetsk. Quattro persone sono rimaste ferite a Odessa, hanno riferito le autorità. Una struttura medica pediatrica è stata colpita a Sumy, ma nessuno è rimasto ferito, secondo l'amministrazione militare regionale. Ieri, un impianto energetico è stato danneggiato nella regione di Odessa, ha riferito la Dtek, la più grande compagnia energetica privata in Ucraina.

Calenda: "Continua la confusione tra i leader europei"

"Il punto non è tanto la sospensione degli aiuti all'Ucraina da parte di Trump. Sappiamo che il presidente Usa vuole un'alleanza con Putin. Il problema è che i principali leader europei continuano ad avere idee molto diverse su come muoversi. Tregua, pace, appoggio a Trump (Meloni), sostegno militare, truppe in Ucraina... Anche dopo il vertice di Londra continua la confusione. Non possiamo permettercelo". A scriverlo su X è il leader di Azione, Carlo Calenda.

Vance: "Porta aperta se Zelensky se vuole parlare seriamente di pace"

"La porta è aperta", ma "a patto che Volodymyr Zelensky sia disposto a parlare seriamente di pace". Lo ha detto il vice presidente degli Stati Uniti, JD Vance, che in un'intervista a Fox News è tornato a criticare il Presidente ucraino per una "chiara riluttanza a impegnarsi nel processo di pace". Nell'intervista registrata lunedì, dopo lo scontro tra Donald Trump e Zelensky nello Studio Ovale e l'ultima decisione del Presidente degli Stati Uniti di sospendere gli aiuti militari a Kiev, Vance ha affermato che "ciò che Trump ha detto con chiarezza e coerenza è che certamente la porta è aperta a patto che Zelensky sia disposto a parlare seriamente di pace".

"Non farà felice nessuno - ha proseguito - I russi dovranno rinunciare a qualcosa, gli ucraini dovranno rinunciare a qualcosa. Non si può venire nello Studio Ovale e dire 'dateci garanzie di sicurezza, non ci confronteremo nemmeno con voi su quello a cui siamo disposti a rinunciare. Questa è stata la posizione ucraina". Poi Vance ha sostenuto che Trump sarà "il primo a prendere il telefono" quando riterrà che Zelensky voglia parlare di pace.

Iran, media: "Diverse visite esperti russi missili in ultimo anno"

Diversi esperti russi di missili hanno visitato l'Iran nell'ultimo anno, sullo sfondo del potenziamento della cooperazione militare tra la Repubblica islamica e Mosca. Lo riporta la Reuters che ha studiato i registri di viaggio. Sette esperti di armi avevano prenotato un viaggio da Mosca a Teheran a bordo di due voli il 24 aprile e il 17 settembre dell'anno scorso, secondo i documenti che descrivono in dettaglio le due prenotazioni di gruppo. I registri delle prenotazioni includono i numeri di passaporto degli esperti, con sei dei sette che hanno il prefisso "20", che indica il passaporto utilizzato per affari ufficiali dello Stato, rilasciato a funzionari governativi in viaggi di lavoro all'estero e personale militare di stanza all'estero. Reuters non è stata in grado di determinare cosa stessero facendo i sette in Iran. Un alto funzionario del ministero della Difesa iraniano ha affermato che gli esperti russi di missili hanno effettuato più visite ai siti di produzione missilistica iraniani l'anno scorso, tra cui due strutture sotterranee, con alcune delle visite avvenute a settembre. Il funzionario non ha specificato di che siti si trattasse. Due sono esperti in sistemi missilistici di difesa aerea, tre sono specializzati in artiglieria e missilistica, mentre uno ha un background nello sviluppo di armi avanzate e un altro ha lavorato in un poligono di prova missilistico, come hanno mostrato i registri. Reuters non è stata in grado di stabilire se tutti lavorino ancora in quei ruoli.

Kiev: "Missioni kamikaze russe nel Kherson per guadagnare terreno"

Mosca sta cercando a più riprese di attraversare il fiume Dnipro, nell'Ucraina sud-orientale, per stabilire punti di appoggio sulla riva occidentale del corso d'acqua, anche inviando le sue truppe in missioni suicida pur di guadagnare terreno per futuri negoziati di pace: lo ha detto il governatore ucraino della regione di Kherson, Oleksandr Prokudin, come riporta il Guardian. Prokudin ha spiegato che i russi stanno cercando di attraversare il fiume in quattro località per giustificare la loro rivendicazione dell'intera regione di Kherson, una delle quattro che Mosca afferma di voler annettere (le altre tre sono Donetsk, Lugansk e Zaporizhzhia). "Ogni singolo giorno cercano di attraversare", ha detto Prokudin durante una visita di lavoro nel Regno Unito. "Abbiamo sentito dalla nostra intelligence che il vice comandante russo ha detto alle truppe nella zona che devono attraversare il fiume a qualsiasi costo, anche se non tutti i soldati sono disposti a farlo", ha aggiunto. Secondo il l governatore, che è stato nominato direttamente dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ai soldati russi è stato detto "che devono rendere la riva destra (occidentale) parte dei negoziati" catturando almeno un villaggio dall'altra parte del fiume, anche se finora non ci sono riusciti. Finora l'esercito russo ha perso molti uomini nella zona, ha continuato Prokudin: "I russi capiscono perfettamente che si tratta di una missione suicida". 

Vance: "Migliori garanzie per Kiev sono investimenti Usa"

Il vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance, ha affermato che il modo migliore per proteggere l'Ucraina da un'altra invasione russa è garantire che gli Stati Uniti abbiano un interesse finanziario nel futuro del Paese. "Se vuoi delle vere garanzie di sicurezza, se vuoi davvero assicurarti che Vladimir Putin non invada di nuovo l'Ucraina, la migliore garanzia di sicurezza è dare agli americani un vantaggio economico nel futuro dell'Ucraina", ha affermato Vance nell'intervista a Fox News andata in onda ieri sera. "Questa è una garanzia di sicurezza molto migliore di 20.000 soldati da un Paese a caso che non combatte una guerra da 30 o 40 anni", ha affermato. L'intervista è andata in onda lo stesso giorno in cui la Casa Bianca ha annunciato di aver sospeso gli aiuti militari all'Ucraina e pochi giorni dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si è scontrato con il leader ucraino Volodymyr Zelensky nello Studio Ovale. "Qual è il piano effettivo qui? Non puoi semplicemente finanziare la guerra per sempre. Il popolo americano non lo tollerera'", ha detto Vance.

Trump: "Se Zelensky non vuole fare un accordo, non durerà"

Trump: se Zelensky non vuole fare un accordo, non durerà
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Trump: se Zelensky non vuole fare un accordo, non durerà
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Ucraina, premier Australia: "Aperti" a invio peacekeeper

Il primo ministro australiano Anthony Albanese ha dichiarato di essere "aperto" all'eventuale invio di truppe di peacekeeping in Ucraina. "Al momento c'è una discussione sul potenziale peacekeeping e dal punto di vista del mio governo, siamo aperti a prendere in considerazione qualsiasi proposta in futuro", ha detto Albanese ai giornalisti a Sydney. Le sue parole sembrano suggerire un cambiamento di politica dopo che un portavoce del governo aveva affermato che l'invio di truppe "non è in fase di valutazione in questo momento". 

Cnn: "Kiev potrà combattere senza aiuti Usa fino estate"

Le forze armate ucraine potranno continuare a combattere al ritmo attuale "per diverse settimane, forse fino all'estate", ha riferito la Cnn, citando funzionari occidentali, dopo la decisione degli Stati Uniti di sospendere le forniture militari a Kiev. Come sottolinea l'emittente televisiva americana, il precedente presidente degli Stati Uniti Joe Biden aveva aumentato le forniture di armi all'Ucraina negli ultimi mesi del suo mandato, dotando il Paese di ingenti scorte di armi moderne. Fonti della Cnn hanno affermato che la decisione di Trump di sospendere le vendite di armi all'Ucraina è stata una risposta diretta al "cattivo comportamento" del presidente Volodymyr Zelensky, che il 28 febbraio ha avuto una discussione accesa con il leader Usa nello Studio Ovale davanti alle telecamere. Trump ha deciso di sospendere le forniture di armi all'Ucraina e la decisione riguarda probabilmente i pacchetti di aiuti militari approvati dall'amministrazione Biden e non ancora consegnati.

Rubio: "Trump vuole portare Mosca a tavolo trattative"

"Vogliamo portare i russi al tavolo delle trattative. Vogliamo esplorare se la pace è possibile": lo ha detto il Segretario di Stato americano, Marco Rubio, nel primo commento pubblico di un funzionario dell'amministrazione Trump dopo la decisone del presidente di sospendere tutti gli aiuti militari all'Ucraina. Lo riporta la Bbc. "Il Presidente Trump è l'unico leader al mondo in questo momento che ha anche una sola possibilità di porre fine in modo duraturo alla guerra in Ucraina", ha affermato Rubio. 

Media Usa: "Trump sospende tutti gli aiuti militari all'Ucraina"

Gli Stati Uniti hanno sospeso tutti gli attuali aiuti militari all'Ucraina. Lo riporta l'agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali la pausa durerà fino a quando il presidente Donald Trump non avrà determinato la buona fede dell'impegno di Kiev verso la pace. 

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