Nigel Farage: "L'Unione europea ha i giorni contati, Meloni sia più dura"

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"Il percorso non sarà facile ma credo alla possibilità di diventare il primo premier populista e conservatore" dice in un'intervista il leader del partito britannico sovranista Reform Uk. E sulla premier italiana: "Ha rafforzato tutti i conservatori in Europa, ma avrei preferito che prendesse posizioni più radicali e dure, in particolare contro l'Ue"

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"Il processo non sarà facile, ma credo alla possibilità di diventare il primo premier populista e conservatore". Così, in un'intervista a Repubblica, Nigel Farage, leader del partito britannico sovranista Reform Uk. "L'Occidente vive nel declino da anni - prosegue -. Abbiamo perso la nostra anima e identità. Ora però il pendolo sta oscillando nella direzione opposta. Abbiamo un processo elettorale lungo, tre o quattro anni di lavoro davanti a noi. Però sono molto ottimista".

 

"Meloni ha rafforzato tutti i conservatori in Europa"

E a proposito della teoria di Steve Bannon, ex consigliere di Trump, secondo cui la conquista dell'Europa da parte del movimento trumpiano Maga comincerà domenica in Germania con la vittoria dell'AfD, Farage sottolinea: "La mia linea è diversa da quella di AfD ma, se il punto è che sta arrivando un grande cambiamento in Europa, ha ragione. E Giorgia Meloni ha dato un grande contributo - sottolinea -. Quando è stata eletta i media britannici hanno lanciato l'allarme per il ritorno di Mussolini, dovevamo aspettarci cose orribili. Non è accaduto, e così Meloni ha rafforzato la mano di tutti i conservatori in Europa".

 

 

"Ue ha i giorni contati, Meloni sia più dura"

Ma a proposito della premier italiana, Farage aggiunge: "Avrei preferito che Giorgia Meloni prendesse posizioni più radicali e dure, in particolare contro l'Unione Europea, che ha dimostrato di avere i giorni contati - aggiunge Farage -. Però ha fatto un lavoro straordinario, dando stabilità all'Italia, che non è più uno scherzo. Così ha aiutato anche me, nella corsa alla leadership". Infine la Russia e i rapporti con Trump. "Non c'è dubbio che" la Russia "sia una minaccia, ma Trump ha ragione a negoziare la pace e parlare con Putin. L'importante è che l'Ucraina sia coinvolta, per una soluzione accettabile da tutti". 

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