
È l’allarme lanciato da Eurofer, l'associazione dell'industria dell'acciaio Ue, che ha chiesto a Bruxelles di intervenire per tutelare il settore. L’ordine firmato, secondo l’associazione, peggiorerà la situazione di un mercato già in difficoltà
L’Unione europea rischia di perdere fino a 3,7 milioni di tonnellate di esportazioni di acciaio verso gli Stati Uniti. È questo l’effetto che i dazi al 25% imposti dal neo presidente Donald Trump potrebbero avere sull’economia del settore in Ue. A lanciare l’allarme è Eurofer, l'associazione dell'industria dell'acciaio dell’Unione, che ha chiesto "un'azione decisa" e "immediata" di Bruxelles per tutelare il comparto. "L'ordine esecutivo firmato da Trump è un'escalation radicale della guerra commerciale lanciata sotto la sua prima amministrazione. Peggiorerà ulteriormente la situazione dell'industria siderurgica europea, esacerbando un contesto di mercato già disastroso", hanno sottolineato dall'associazione, aggiungendo che la perdita di export verso gli Usa "non può essere compensata".
La situazione del settore siderurgico
È stato grazie a un contingente tariffario negoziato dalla Commissione europea se, fino ad ora, i produttori di acciaio europei hanno beneficiato di esenzioni. I nuovi dazi introdotti da Trump, però, aggravano una situazione già esistente: le tasse imposte dalla prima amministrazione del tycoon hanno già ridotto le importazioni di acciaio dell'Ue negli Stati Uniti di oltre 1 milione di tonnellate all'anno. "Gli Stati Uniti rappresentano il secondo mercato di esportazione per l'acciaio europeo, assorbendo il 16% delle esportazioni totali dell'Ue nel 2024", ha sottolineato Eurofer, avvertendo che la perdita di una quota rilevante di queste vendite non potrà essere compensata da altri mercati. Inoltre, le misure imposte da Trump potrebbero causare un massiccio spostamento dei flussi commerciali. "Nel 2024 - osserva l'associazione -, gli Stati Uniti hanno importato circa 23 milioni di tonnellate di prodotti siderurgici da Paesi terzi, esclusa l'Ue. Ora, questi volumi rischiano di essere dirottati verso l'Europa", aggravando il nodo della sovracapacità nel mercato siderurgico.

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Competizione con altri Paesi
Le aziende del settore avvertono che la sovraccapacità globale di acciaio già oggi sta riversandosi in massa sul fragile mercato europeo, con prodotti venduti a prezzi estremamente competitivi. Questi flussi provengono principalmente da Asia, Nordafrica e Medio Oriente, mettendo sotto pressione l'industria siderurgica europea e compromettendo la sua capacità di investire nella transizione verde, con il rischio di una paralisi del settore. Solo nel 2024, ha evidenziato Eurofer, l'industria siderurgica Ue ha già chiuso impianti per un totale di 9 milioni di tonnellate di capacità produttiva, con la conseguente perdita di oltre 18mila posti di lavoro. Eurofer sollecita dunque l'adozione di "misure chiave" da parte di Bruxelles, a partire dalla revisione dell'attuale regime di salvaguardia Ue adottato nel 2018 per contenere l'impatto dei dazi di Trump. L'associazione propone in particolare un rafforzamento delle quote di protezione.
