Amazzonia, record di incendi nel 2024: è stato l'anno peggiore dal 2017. Le cause

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A originarli è la mano dell’uomo ma, ad alimentarli, sono le conseguenze del cambiamento climatico e il fenomeno di El Niño: la siccità prolungata. L’unico dato positivo è il netto rallentamento della deforestazione

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In Amazzonia si è registrato il record d’incendi nel 2024, il numero più alto degli ultimi 17 anni. Diversi Paesi, a cominciare da Perù e Venezuela, hanno dovuto fronteggiare un numero sorprendentemente alto di incendi nell’anno solare appena trascorso, ma è in Brasile che il dato ha raggiunto livelli che non si vedevano addirittura dal 2007. L’Istituto Nazionale Brasiliano per la Ricerca Spaziale, Inpe, attraverso la tecnologia satellitare è riuscito a individuare nel corso del 2024, ben 140.328 incendi, il 42% in più rispetto al 2023, quando i roghi furono 98.634. Si tratta del numero più alto dal 2007, quando furono segnalati 186.463 incendi boschivi. Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha fatto della preservazione dell'Amazzonia una priorità per il suo governo, che il prossimo novembre ospiterà la Cop30 nella città amazzonica di Belém. Nel settembre 2024, il WWF scriveva che l'Amazzonia bruciava a "ritmi record", e la quantità di ettari al rogo erano paragonabili a tutta la Svizzera.

Le cause

Nel 2024 spesse colonne di fumo hanno coperto alcune grandi città, tra cui Brasilia, Rio de Janeiro e San Paolo, causando un soffocante inquinamento che è durato per diverse settimane. A causarli è la mano dell’uomo ma, ad alimentarli, sono le conseguenze del cambiamento climatico. L’unico dato positivo è il netto rallentamento della deforestazione. A favorire tutto questo, le condizioni meteorologiche causate dall’effetto combinato del cambiamento climatico e del fenomeno di El Niño: la siccità prolungata per diversi mesi ha reso le foreste sempre meno umide, con le temperature sempre più alte e i forti venti che hanno fatto da detonatore per la diffusione di roghi incontrollati che danneggiano l’intera biodiversità. A confermare le cause di questa situazione così delicata, ci sono anche le rilevazioni dell’osservatorio europeo Copernicus. Le vere cause, però, non risiedono nelle sfavorevoli condizioni meteorologiche. Gli esperti sottolineano come la maggior parte degli incendi sia stata provocata da chi appicca deliberatamente il fuoco alle foreste in modo da liberare terreni per la coltivazione.

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