Iraq, arrestato uno studente italiano: caso risolto, ha lasciato il Paese

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Il ragazzo si chiama Marco Picillo, ha 25 anni ed è un dottorando in Ingegneria Aerospaziale al Politecnico di Torino: era stato arrestato a un posto di blocco a Tikrit, a nord di Baghdad, e poi rilasciato grazie anche grazie all'assistenza dell'Ambasciata italiana in Iraq

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Nei giorni scorsi un cittadino italiano è stato fermato in Iraq nella zona di Syed Ghraib per un controllo da parte delle Forze di Mobilitazione Popolare (Pfm). Il controllo è nato da un malinteso e si è rapidamente risolto anche grazie all'assistenza dell'Ambasciata italiana in Iraq. Al momento il connazionale ha già lasciato il Paese. Lo riferisce la Farnesina in una nota. A dare la notizia dell'arresto erano state le Forze di mobilitazione popolare, milizia filoiraniana che è la principale forza sciita di opposizione per l’Isis nel Paese. Le PMF avevano diffuso una foto dell’uomo arrestato e del suo passaporto: Marco Picillo, 25 anni, dottorando in Ingegneria Aerospaziale al Politecnico di Torino. 

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Le Forze di mobilitazione popolare avevano pubblicato inoltre una foto del passaporto di Picillo e del libro che il giovane aveva con sé: Bandiere Nere. La nascita dell’ISIS, scritto dal giornalista statunitense Joby Warrick e vincitore del premio Pulitzer nel 2016, che potrebbe essere stato scambiato come un libro di propaganda. Picillo è stato arrestato a un posto di blocco a Tikrit, a nord di Baghdad.

Il ministero degli Esteri ha ricordato che come riportato sul sito "Viaggiare Sicuri", i viaggi in Iraq sono sconsigliati a qualunque titolo. Prima di intraprendere qualsiasi viaggio all'estero, la Farnesina si raccomanda di consultare il sito Viaggiare Sicuri e, una volta in viaggio, di scaricare la App "Viaggiare Sicuri".

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