Avrà inizio il 16 dicembre e si protrarrà per 60 giorni. Il premier Recean ha dichiarato: "Una situazione straordinaria. La popolazione rischia di restare senza riscaldamento e senza elettricità nel pieno dell'inverno"
Il parlamento della Moldavia ha approvato l'introduzione dello stato di emergenza nel settore energetico, a causa del timore che la Russia possa interrompere le forniture di gas naturale durante l'inverno. Con una maggioranza di voti nel parlamento moldavo, composto da 101 seggi, è stato deciso di dichiarare lo stato di emergenza a partire dal 16 dicembre per una durata di 60 giorni. Una commissione speciale avrà il compito di adottare rapidamente misure per affrontare i “rischi imminenti” qualora Mosca interrompesse le forniture di gas alla centrale elettrica di Kuciurgan, la più grande del Paese, situata nella regione separatista filorussa della Transnistria.
Una "situazione straordinaria"
Il primo ministro Dorin Recean ha descritto la situazione come “straordinaria”, sottolineando il pericolo che la Russia possa sfruttare l'energia come arma per destabilizzare il Paese, lasciando i cittadini senza riscaldamento ed elettricità proprio nel pieno dell'inverno. Il colosso russo Gazprom rifornisce di gas la centrale di Kuciurgan, che produce gran parte dell’energia elettrica necessaria alla Moldavia. L’impianto, privatizzato nel 2004 da funzionari della Transnistria e successivamente acquisito da una società statale russa, non è mai stato riconosciuto come legittimamente privatizzato dalle autorità di Chisinau. Alla fine del 2022, la Moldavia ha affrontato gravi blackout a causa degli attacchi russi in Ucraina, strettamente interconnessa alla rete della centrale di Kuciurgan. "Questo deve essere l’ultimo inverno in cui la Moldavia può essere ricattata sul fronte energetico," ha dichiarato il premier Dorin Recean, evidenziando come queste crisi siano intenzionalmente orchestrate per seminare panico e destabilizzazione. Recean ha avvertito che l’interruzione della fornitura di gas potrebbe innescare emergenze economiche e sociali, ma ha rassicurato la popolazione, promettendo che nessuno sarà lasciato "al freddo e al buio".