Elezioni annullate in Romania, perquisizione case in relazione all'inchiesta sul voto

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"Tre case nella città di Brasov", nella Romania centrale, sono state perquisite “in relazione ai reati di corruzione di elettori, riciclaggio di denaro e falsificazione informatica", ha dichiarato la procura in una nota. Ieri il colpo di scena per i pesanti sospetti di ingerenze russe nel processo elettorale

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La polizia rumena sta effettuando perquisizioni in alcune abitazioni collegate all'inchiesta sulle interferenze straniere che hanno portato ieri la Corte costituzionale, con un clamoroso colpo di scena, ad annullare il primo turno delle elezioni presidenziali alla vigilia del ballottaggio programmato per domenica 8 dicembre, confermando i pesanti sospetti di ingerenze russe nel processo elettorale a favore del candidato di estrema destra Calin Georgescu. "Tre case nella città di Brasov" (Romania centrale) sono state perquisite “in relazione ai reati di corruzione di elettori, riciclaggio di denaro e falsificazione informatica", ha dichiarato la procura in una nota.

Il Ppe: "Interferenze preparate da tempo"

"Le sentenze vanno rispettate. E vanno applicate. Per capirne le ragioni bisognerà aspettare le motivazioni. Ma intanto sappiamo che c'è stata una riunione del Consiglio di sicurezza romeno, la scorsa settimana", ha detto il vicepresidente del Ppe, il romeno Siegfried Muresan, commentando l'annullamento delle elezioni in Romania in un'intervista a Repubblica. "Perché vari servizi segreti sono arrivati alla conclusione che ci sono state interferenze molto pesanti nel primo turno delle elezioni. I loro rapporti sono stati pubblicati mercoledì, e poi è arrivato il verdetto. Quelle interferenze erano preparate da tempo".

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