Guerra Ucraina Russia, Putin: "Continueremo a testare missili ipersonici in guerra"

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Il presidente russo ha riferito che il test del missile ipersonico Oreshnik ieri in Ucraina è stato un successo ed ha avvertito che Mosca continuerà a testarne altri "in situazioni di combattimento". Ordinando la "produzione in serie" di missili simili che "nessun sistema al mondo è capace di intercettare e che possono raggiungere tutta Europa". Kiev intanto chiede ai propri partner occidentali sistemi di difesa aerea aggiornati. "La minaccia di un conflitto globale è seria". Così il premier polacco, Donald Tusk 

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Media: "Mosca ha fornito a Pyongyang missili e sistemi di difesa aerea in cambio di soldati"

La Russia ha fornito alla Corea del Nord missili terra aria e sistemi di difesa aerea in cambio dell'invio di soldati al fronte ucraino, ha reso noto l'agenzia Yonhap citando fonti della sicurezza sudcoreana.

Kiev indaga su presunta esecuzione di cinque prigionieri da parte di Mosca

La Procura generale ucraina accusa le forze russe di aver giustiziato cinque prigionieri di guerra. Per la Procura, lo scorso 2 ottobre le truppe del Cremlino avrebbero sparato e ucciso cinque soldati ucraini disarmati dopo averli catturati durante un assalto alla periferia di Vuhledar,  nell'est del Paese.

Il procuratore capo Taras Semkiv ha dichiarato alla televisione ucraina che è in corso un'indagine per crimini di guerra. La Russia non ha commentato le accuse e ha sempre negato di aver commesso crimini di guerra.

Mosca: "I missili Oreshnik possono raggiungere tutta Europa"

I missili Oreshnik possono raggiungere obiettivi in tutta Europa. Lo ha detto il comandante delle truppe missilistiche russe nella riunione in corso con il presidente Vladimir Putin, secondo quanto riferisce l'agenzia Tass. "Questo sistema missilistico con blocchi ipersonici può colpire qualsiasi bersaglio, da quelli isolati ad un'area intera, anche se altamente protetti e con un'elevata efficienza. In base ai compiti e alla gittata, quest'arma può colpire obiettivi in ;;tutta Europa, il che la distingue dalle altre armi a lungo raggio ad alta precisione", ha detto Sergey Karakayev a Vladimir Putin nell'incontro con i massimi funzionari della difesa russa, dirigenti di aziende del settore della difesa e sviluppatori di armi, sempre secondo quanto riferisce la Tass. 

Putin ordina la produzione in serie di missili Oreshnik

Il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato la "produzione in serie" di missili ipersonici Oreshnik come quello testato ieri in Ucraina. "Nessun sistema al mondo è capace di intercettarlo", ha affermato Putin. 

Putin: "Continueremo a testare missili ipersonici in guerra"

Il presidente russo Vladimir Putin ha detto che il test del missile ipersonico Oreshnik ieri in Ucraina è stato un successo ed ha avvertito che la Russia continuerà a testarne altri "in situazioni di combattimento". Lo riferiscono le agenzie russe. "Continueremo questi test, anche in condizioni di combattimento, a seconda della situazione e del carattere delle minacce alla sicurezza poste alla Russia", ha detto Putin in un incontro con i capi militari. La Russia ha lanciato il missile di nuova generazione sulla città ucraina di Dnipro giovedì mattina in un'altra escalation del conflitto che dura da quasi tre anni. Il capo del Cremlino ha anche ordinato che il missile, che viaggia ad una velocità di Mach 10, 10 volte la velocità del suono, venga messo in produzione in serie. "Dobbiamo iniziare la produzione in serie. La decisione... è stata effettivamente presa", ha detto Putin, lodando la "particolare forza di quest'arma e la sua potenza". "Il sistema d'arma che è stato testato ieri è un'altra garanzia dell'integrità territoriale e della sovranità della Russia", ha aggiunto, sostenendo che nessun altro Paese al mondo abbia al momento una tale tecnologia missilistica. L'incontro del presidente russo con il ministro della Difesa e i responsabili dello sviluppo del missile è avvenuto al termine di una settimana che ha segnato una pericolosa escalation nel conflitto in Ucraina. Putin ha affermato che il lancio del missile Oreshnik è stata una risposta diretta alle forze di Kiev che hanno utilizzato per la prima volta missili forniti da Stati Uniti e Regno Unito sul territorio russo. Nel discorso alla nazione di ieri, il leader del Cremlino ha affermato che la Russia si riserva il diritto di lanciare missili contro strutture militari in Paesi le cui armi sono utilizzate dall'Ucraina, in particolare Stati Uniti e Gran Bretagna. 

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Kiev fa tornare nel Kursk 46 residenti russi

L'Ucraina ha permesso il ritorno in Russia di 46 civili residenti nel Kursk che erano stati trasferiti oltre confine dopo l'occupazione di una parte di quella regione russa. Lo rende noto il governatore locale, Alexey Smirnov. Secondo quanto scritto da Smirnov su Telegram, il ritorno dei russi è stato frutto di "difficili" trattative. Si tratta di 46 residenti, tra cui 12 minori, nel comune di Sudzhanski, il centro operativo delle truppe ucraine dispiegate a Kursk, ha precisato. Attualmente i cittadini che sono stati trattenuti in Ucraina sono sotto la supervisione di "dipendenti del governo regionale e operatori medici". "Viene fornito loro tutto l'aiuto necessario", ha detto. La notizia del ritorno dei 46 abitanti del Kursk è stata confermata anche dal difensore civico, Tatiana Moskalkova. Moskalkova ha aggiunto che tra le persone che sono tornate in Russia c'è un neonato e un bambino di 3 anni, oltre a un uomo che si muove su una sedia a rotelle. Il Difensore civico ha ringraziato tutte le parti coinvolte nei negoziati e, in particolare, il Comitato internazionale della Croce Rossa.

Ucraina, 20 anni dalla Rivoluzione Arancione del 2004: cosa accadde

Vent’anni fa scoppiava la Rivoluzione arancione nelle piazze di Kiev: la causa era il contestato risultato elettorale che aveva visto vincere alle elezioni presidenziali il candidato filorusso Viktor Janukovich ai danni del leader dell’opposizione Viktor Juščenko. Le proteste incendiarono il Paese per 13 giorni fino alla mancata convalida del voto da parte della Corte Suprema ucraina. L'APPROFONDIMENTO

Il generale Bertolini: "Escalation? Putin ha messo in chiaro che l'Europa è a rischio"

"L’escalation è quello che ricerca Biden, a patto che resti confinata all’Ucraina e alla Russia. Ma forse con la dimostrazione di ieri e con le sue successive affermazioni Putin ha messo in chiaro che l’Europa stessa, a partire dalla Polonia che è in prima fila nel sostenere Zelensky, è a rischio e questo coinvolgerebbe direttamente gli Usa". Così all'Adnkronos il generale Marco Bertolini, già comandante del Coi.

"Si può solo sperare che la sua amministrazione lo faccia desistere da una ostinazione che lo renderebbe palesemente responsabile di una conflagrazione generale", ha aggiunto Bertolini.

Tusk: "La minaccia di un conflitto globale è seria e reale"

"La guerra a est sta entrando in una fase decisiva e sta raggiungendo proporzioni drammatiche. Le ultime ore dimostrano che la minaccia di un conflitto globale è seria e reale". Lo ha detto il premier polacco Donald Tusk all'indomani del monito lanciato dal presidente russo Vladimir Putin. 

Lavrov: "L'Occidente inizia a capire che rimarrà a Kiev solo una porzione del Paese"

I Paesi occidentali stanno iniziando a realizzare che rimarrà a Kiev solo una porzione del Paese, ha affermato il ministro degli esteri russo, Sergei Lavrov in un incontro con un gruppo di studenti bielorussi. Per questo, ha aggiunto, dicono: "Fermiamo la guerra ora e accettiamo questa porzione nella Nato". 

Sybiha: "Ci aspettiamo risultati concreti dalla riunione Nato di martedì"

L'Ucraina si aspetta "risultati concreti" contro la Russia dalla riunione straordinaria dei Paesi Nato, allargata a Kiev, convocata martedì prossimo a Bruxelles. La riunione, che si terrà a livello di ambasciatori, segue il lancio di un missile balistico a medio raggio da parte di Mosca contro l'ex repubblica sovietica.

"Si tratta di un serio allargamento della guerra, di una seria escalation dell'aggressione russa", ha affermato il ministro degli Esteri ucraino, Andriy Sybiha, durante una conferenza stampa a Kiev. "L'incontro della prossima settimana si terrà nel formato Nato-Ucraina e speriamo in risultati concreti e significativi", ha aggiunto.

Kiev: "I russi avanzano di 200-300 metri al giorno nel Donetsk"

Le truppe russe stanno avanzando di "200-300 metri al giorno" vicino alla cittadina industriale di Kurakhovo (Kurakhove), uno dei punti più caldi della regione di Donetsk, nell'Ucraina orientale: lo riferisce lo Stato maggiore ucraino. Nel settore di Pokrovsk, polo logistico della stessa regione, la situazione è più favorevole e "praticamente non è cambiata negli ultimi due mesi", aggiunge la stessa fonte.

Soldati Russia

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Kiev: "Mosca dispone di un numero limitato di missili ipersonici"

La Russia ha solo un "numero limitato" di missili balistici ipersonici Orechnik, i nuovi missili utilizzati ieri negli attacchi contro l'Ucraina. Lo ha detto ai giornalisti una fonte dello  stato maggiore ucraino. "Esiste un numero molto limitato di questi missili, poche unità", ha affermato la fonte militare.

Kiev: "Controlliamo 800 kmq nel Kursk, non ci ritiriamo"

L'Ucraina non intende ritirarsi dalla regione russa di Kursk in questa fase, stando a fonti dello stato maggiore di Kiev. Le stesse fonti fanno sapere inoltre che al momento le forze ucraine controllano ancora "circa 800 kmq" nella regione. "Rimarremo (nella regione russa di) Kursk finché avrà senso", ha detto la fonte dello stato maggiore ucraino ai giornalisti. "Il territorio massimo che abbiamo occupato nella regione era di 1.376 kmq, oggi è di circa 800 kmq", ha detto. 

Il Parlamento ucraino chiuso, si temono attacchi russi

Il Parlamento ucraino (Rada) ha annullato oggi la sua seduta per timore di attacchi russi nel cuore di Kiev, all'indomani del lancio da parte della Russia di un nuovo missile balistico e delle minacce di Vladimir Putin rivolte all'Occidente. La Rada ha "annullato" la sua seduta a causa di "segnali di un rischio crescente di attacchi contro il quartiere governativo nei prossimi giorni", hanno spiegato diversi deputati all'AFP.   Il quartiere nel cuore di Kiev, dove si trovano anche la presidenza, la sede del governo e la Banca centrale, è stato finora risparmiato dai bombardamenti. L'accesso è strettamente controllato dall'esercito. Un portavoce del presidente Volodymyr Zelensky ha da parte sua assicurato che l'amministrazione presidenziale "sta lavorando normalmente rispettando i consueti standard di sicurezza". 

Ucraina, attacco russo con droni a Sumy. VIDEO

Kiev si aspetta decisioni concrete da vertice Nato

L'Ucraina si aspetta decisioni "concrete" contro la Russia al termine  dell'incontro di martedì con la NATO, ha dichiarato il ministro degli  Esteri Andrii Sybiga, il giorno dopo che la Russia ha sparato un missile  sperimentale contro il suo territorio, per la prima volta. "Speriamo che (l'incontro) porti a risultati concreti e  significativi", ha dichiarato in una conferenza stampa a Kiev. Il  ministro ha aggiunto che Kiev solleverà "la questione di (come) limitare  la capacità della Russia di produrre questo tipo di armi". 

Mosca: conquistato un altro villaggio nell'est ucraino

Le forze russe hanno conquistato un altro villaggio nella regione orientale ucraina di Donetsk nelle ultime 24 ore, quello di Novodmytryvka, nell'area della città di Khurakovo. Lo riferisce il ministero della Difesa di Mosca. Salgono così a cinque, sempre secondo il ministero, gli insediamenti occupati dai russi nell'ultima settimana nella regione di Donetsk.

Tajani: continueremo a difendere l'Ucraina finché ci sarà guerra

"Continueremo a difendere l'Ucraina finché ci sarà la guerra. E credo che Europa e Stati Uniti continueranno a lavorare" per una soluzione che porti alla fine del conflitto e a "una pace giusta". Lo ha detto il ministro degli esteri, Antonio Tajani, oggi a Torino per l'assemblea nazionale di Anci. "Cinque giorni fa - ha precisato - c'è stato un vertice molto importante a Varsavia che ha visto l'Italia protagonista. Questa è una fase delicatissima. Credo che l'Europa debba tornare a essere protagonista, con l'Italia al centro, nella ricerca di una pace giusta che garantisca l'indipendenza e la sicurezza dell'Ucraina".

Tajani: Italia lavora per pace giusta

"Credo che  l’Europa debba continuare a essere protagonista in questa delicatissima  fase. L’Italia al centro per trovare una soluzione che porti a una pace  giusta che garantisca l’indipendenza e la sicurezza dell’Ucraina". Lo  ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine  dell'assemblea dell'Anci.  "Continueremo a difendere l’Ucraina finché ci  sarà la guerra poi lavoreremo per la ricostruzione. In Italia si  svolgerà la conferenza internazionale per la ricostruzione. Continueremo  a fare la nostra parte da costruttori di pace e sostenitori del popolo  ucraino".

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