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Guerra Israele Medio Oriente, colpita base Unifil in Libano: 4 italiani feriti

©Ansa

Stanno tutti bene i quattro caschi blu della Brigata Sassari rimasti feriti, lievemente, in un attacco odierno alla base UNP 2-3 di Shama, nel sud del Libano, causato probabilmente da missili di Hezbollah. Salvini: "Se Netanyahu verrà in Italia sarà il benvenuto". Ieri la Cpi ha emesso i mandati di arresto contro Gallant ed il premier "per crimini di guerra e contro l'umanità a Gaza dall'8 ottobre e attacchi diffusi e sistematici contro i civili". Israele insorge: "Decisione antisemita"

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Tajani: "Contro Unifil pare siano due missili di Hezbollah"

Quelli che hanno colpito la base Unifil "dovrebbero essere due missili, da quello che si vede, lanciati da Hezbollah. Ancora una volta è inaccettabile quello che sta accadendo e così come abbiamo detto a Israele di prestare la massima attenzione", così "diciamo con altrettanta fermezza a Hezbollah che i militari italiani non si possono toccare. Se pensano di continuare a fare danni alle basi italiane hanno sbagliato". Così Antonio Tajani a Torino. "Pare che nessuno abbia ferite gravi, si tratta solo di escoriazioni e un luogotenente pare abbia ferite leggere. Nessuno di loro è in pericolo" ma "è intollerabile quanto accaduto".

Crosetto: "Unifil resta, ma non sia ostaggio milizie libanesi"

"Ho immediatamente contattato il comandante del contingente, Stefano Messina, per sincerarmi delle condizioni dei quattro militari, che non destano preoccupazioni. Ho anche contattato la mia controparte libanese ribadendo che il contingente italiano di Unifil permane nel sud del Libano per offrire una finestra di opportunità alla pace e non può diventare ostaggio degli attacchi delle milizie". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto.

Gaza: "Tutti gli ospedali rischiano lo stop entro 48 ore"

Tutti gli ospedali nella Striscia di Gaza rischiano di ridurre o cessare completamente le loro attività entro 48 ore a causa dell'esaurimento del carburante necessario per il funzionamento delle strutture. Lo ha annunciato il Ministero della Salute della Striscia.

Razzi su base italiana, militari colpiti da schegge vetro

La base di Shama è stata raggiunta da due razzi lanciati probabilmente da Hezbollah, uno dei quali ha impattato contro l'esterno del bunker, la cui struttura non ha comunque ceduto. Alcuni dei soldati sono stati però investiti da schegge di vetro e pietrisco e per questo lievemente feriti. Sul posto sono state ritrovate tracce di almeno un razzo da 122 millimetri, che non è in dotazione all'esercito israliano.

Colpita base Unifil in Libano, quattro militari italiani feriti

Quattro militari italiani della missione Unifil sono rimasti feriti dopo che la base nel sud del Libano dove si trovavano è stata colpita. I quattro, secondo quanto si apprende da fonti di governo, non sarebbero in pericolo di vita. Sono in corso le indagini per stabilire la dinamica di quanto accaduto. 

Germania: 'Su mandato arresto Cpi esame coscienzioso'

Berlino ha promesso un "esame coscienzioso" riguardo i mandati di arresto della Corte penale internazionale (Cpi) contro il primo ministro israeliano e il suo ex ministro della Difesa, senza precisare per il momento se la Germania metterà in atto la decisione della Cpi. "Esamineremo attentamente" le misure da adottare, ha dichiarato in una nota il portavoce del governo Steffen Hebestreit, sottolineando che "la Germania ha partecipato all'elaborazione dello statuto della Cpi ed è uno dei suoi maggiori sostenitori". Ma la posizione tedesca, sottolinea Hebestreit, "è anche il risultato della storia tedesca" segnata dalla Shoah, dallo sterminio sistematico degli ebrei sotto il totalitarismo nazista. "Di conseguenza" la Germania ha "rapporti unici e una grande responsabilità con Israele", aggiunge il portavoce. Il governo tedesco terrà conto di "queste due condizioni" per determinare l'atteggiamento da tenere. Un possibile arresto resta "teorico", poiché il primo ministro Benjamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant non si trovano "al momento" in Germania", ha sottolineato da parte sua il ministro degli Esteri tedesco, Annalena Baerbock, in un'intervista alla televisione pubblica Ard.


Tajani: su Netanyahu condivido linea premier

“La linea è  quella del presidente del Consiglio che io ho il dovere di attuare  anche perché la condivido. Esamineremo, leggeremo le carte per capire  quali sono le motivazioni che hanno portato la Corte a fare questa  scelta. Rispettiamo la Corte la sosteniamo ma siamo altresì convinti che  la Corte debba svolgere un ruolo giuridico e non politico". Lo ha detto  il ministro degli Esteri, Antonio Tajani a margine dell'assemblea  dell'Anci sulla condanna del premier israeliano Netanyahu. "Per quanto riguarda le decisioni che prenderemo insieme ai nostri  alleati da lunedì inizia a Fiuggi il G7 esteri ne parlerò anche con i  miei alleati e vedremo cosa si dovrà fare. Questa è la linea scelta dal  presidente del consiglio la politica estera la fa il presidente del  consiglio e il ministro degli esteri la attua. Questa è la posizione  ufficiale" ha concluso.

Tajani: sulla Cpi decideremo lunedì al G7 con alleati

"Noi rispettiamo e sosteniamo la Cpi (Corte penale internazionale, ndr) ma siamo convinti che quello che deve svolgere sia un ruolo giuridico e non politico". Così il ministro degli esteri, Antonio Tajani, a Torino per l'assemblea Anci, a proposito del mandato di arresto per il premier israeliano Netanyahu. "Esamineremo le carte - ha aggiunto - per capire quali sono le motivazioni che hanno portato la Corte a fare questa scelta. Lunedì a Fiuggi comincerà il G7 dei ministri degli Esteri e prenderemo le decisioni insieme ai nostri alleati. Questa è la linea scelta dal nostro presidente del consiglio che io ho il dovere di attuare".

Francia: 'Prendiamo atto dei mandati di arresto della Cpi'

La Francia "prende atto" dei mandati d'arresto emessi dalla Corte penale internazionale (Cpi) contro il premier israeliano Benyamin Netanyahu, il suo ex ministro della Difesa Yoav Gallant e il capo del braccio armato di Hamas Mohammed Deif. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri. "Fedele al suo impegno di lunga data a sostegno della giustizia internazionale", Parigi "ricorda il suo attaccamento al lavoro indipendente della Corte", sottolinea un comunicato che non specifica esplicitamente se la Francia li arresterà all'ingresso nel Paese.

Parolin: prosegue azione per rientro bambini da Russia

Prosegue l'azione per scambio di  prigionieri e rientro dei bambini ucraini portati con la forza in  Russia. Lo conferma il Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin,  a margine di un evento alla Lumsa, esprimendo la sua vicinanza al  popolo "martoriato" dell'Ucraina. Parolin, riferisce Vatican  News, ribadisce: "Da parte nostra c’è volontà di continuare. Si è sempre  fatto oltre che per il bene in sé stesso di questa iniziativa ma anche  per preparare un po’ il terreno per arrivare a dei negoziati”. Alla domanda se questo sia il momento peggiore del conflitto in  Ucraina, il segretario di Stato, osservando che non ci siano "mai stati  momenti migliori”, sottolinea che “certamente questa attuale situazione,  questi sviluppi sono molto molto preoccupanti, perché non si sa dove  potrebbero portare”.

Mandato arresto Cpi, Netanyahu ringrazia Orban per invito

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ringraziato l'omologo  ungherese Viktor Orban per la sua dimostrazione di "chiarezza morale"  dopo averlo invitato a Budapest nonostante il mandato di arresto emesso  dalla Cpi. "Di fronte alla vergognosa debolezza di coloro che hanno  sostenuto la scandalosa decisione contro il diritto dello Stato di  Israele a difendersi, l'Ungheria" è "al fianco della giustizia e della  verità", ha affermato Netanyahu.

Parolin: fermiamoci ora prima dell'irreparabile

In Ucraina occorre fermarsi "ora che  siamo in tempo, perché questa escalation non si sa dove porterà!”. Così  il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, a margine  di un evento alla Lumsa, parla del conflitto in corso ed esprime la sua  preoccupazione dopo il lancio dei missili di fabbricazione britannica e  statunitense a lungo raggio nel territorio russo e le minacce del  presidente Vladimir Putin di una guerra che potrebbe allargarsi su scala  globale. Parolin si fa “interprete del pensiero del Papa e della sua  preoccupazione". “A un certo punto non si saprà più come controllare un eventuale  sviluppo di questa situazione”, sottolinea il porporato, che, riferisce  Vatican News, si rivolge “a chi ha responsabilità perché ci si fermi,  prima di arrivare all’irreparabile”.

Oms: 226 operatori sanitari uccisi in Libano da 7 ottobre

Sono  226 gli operatori sanitari uccisi in Libano negli oltre 13 mesi di  scontri transfrontalieri tra Israele e Hezbollah, dopo l'attacco di  Hamas del 7 ottobre 2023. E' quanto ha riferito l'Organizzazione  mondiale della sanità (Oms), sottolineando che circa il 70% delle morti  si è verificato da quando le tensioni sono degenerate in una guerra  totale lo scorso settembre.

Parolin: genocidio Gaza? Da Papa nessun antisemitismo

Papa Francesco "ha ribadito la posizione della Santa Sede". Così il  Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, a margine di  un evento alla Lumsa, riguardo a quanto affermato dal Pontefice sulla  necessità di indagare se su quanto avviene a Gaza possa essere  configurato come "genocidio". Parolin ha ricordato che "bisogna studiare queste cose, perché ci  sono dei criteri tecnici per definire il concetto di genocidio. Il Papa  ha detto questo, mi pare che ha ribadito quello che noi abbiamo sempre  detto o meglio lui ha detto quello che noi abbiamo sempre ribadito”.  Interpellato sull’antisemitismo, il cardinale, riferisce Vatican News,  rimarca che “è chiara la posizione della Santa Sede” sul fenomeno: “Non  c’è bisogno di fare ulteriori considerazioni. Lo abbiamo sempre  condannato e continueremo a condannarlo e cercheremo appunto di creare  quelle condizioni, per ciò che ci riguarda, perché ci possa essere  davvero una seria condanna e una seria lotta contro questo fenomeno”.

Media: per esperti mossa Katz è licenza uccidere a coloni

La decisione  del ministro della Difesa israeliano Israel Katz di bloccare l'uso  della detenzione amministrativa nei confronti dei coloni significa dare  "'licenza di uccidere'" ai giovani radicali degli insediamenti, limiterà  lo Shin Bet e verrà probabilmente bocciata se sottoposta a giudizio  della magistratura. E' il commento di alcuni alti funzionari legali  interpellati da Yedioth Ahronoth. "La decisione è quella di dare una 'licenza di uccidere' ai giovani  delle colline", come vengono chiamati i giovani estremisti che vivono  nelle colonie e negli avamposti illegali, e "di bloccare lo Shin Bet nel  trattare con elementi ebraici sovversivi nei Territori" occupati. Inoltre, hanno aggiunto gli esperti, "la decisione potrebbe  stimolare l'attività di occasionali gruppi clandestini per danneggiare  gli arabi e potrebbe incendiare la zona". I funzionari interpellati  ritengono che se verrà presentato appello davanti all'Alta Corte, questa  respingerà la decisione di Katz perché prevede l'applicazione di una  legge discriminatoria per motivi razziali.

Salvini: se Netanyhau venisse in Italia sarebbe benvenuto

"Conto di incontrare presto esponenti del governo israeliano e se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto. I criminali di guerra sono altri". Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini a margine dell'assemblea Anci.

Parolin: genocidio a Gaza? Dal Papa nessun antisemitismo

Sono da studiare queste cose, sono criteri tecnici quindi mi pare che lui ha detto quello che abbiamo sempre ribadito". Lo dice il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, interpellato a margine di un evento alla Lumsa, sulle reazioni alle parole del Papa sulla necessità di indagare se quanto avviene a Gaza si configuri come "genocidio". "Sull'antisemitismo - ha aggiunto - credo che la posizione della Santa Sede sia chiara, non c'è bisogno di fare ulteriori considerazioni, lo abbiamo sempre condannato e continueremo a condannarlo e cercheremo di creare quelle condizioni, per quello che ci riguarda, per una seria condanna contro questo fenomeno".

Germania su Cpi: considereremo attentamente passi da fare

"Berlino è  uno dei maggiori sostenitori della Corte penale internazionale e  considererà attentamente i passi da compiere" dopo la decisione dei  giudici di emettere mandati d'arresto per il premier israeliano Benjamin  Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant. Lo ha affermato  il portavoce del governo tedesco.

Cremlino: non commentiamo decisioni Cpi,per noi insignificanti

"Non  vediamo il motivo di commentare in alcun modo la questione, perché per  noi queste decisioni della Corte sono insignificanti". Lo ha detto il  portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov rispondendo ai giornalisti. Lo  riferisce Ria Novosti.

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