Guerra Israele Medio Oriente, colpita base Unifil in Libano: 4 italiani feriti. LIVE
Stanno tutti bene i quattro caschi blu della Brigata Sassari rimasti feriti, lievemente, in un attacco odierno alla base UNP 2-3 di Shama, nel sud del Libano, causato probabilmente da missili di Hezbollah. Salvini: "Se Netanyahu verrà in Italia sarà il benvenuto". Ieri la Cpi ha emesso i mandati di arresto contro Gallant ed il premier "per crimini di guerra e contro l'umanità a Gaza dall'8 ottobre e attacchi diffusi e sistematici contro i civili". Israele insorge: "Decisione antisemita"
Attacco a base Libano, i 4 feriti sono della Brigata Sassari
Sono quattro caschi blu della Brigata Sassari i militari rimasti feriti, a quanto pare lievemente, nell'attacco alla base Unifil nel Libano. E' quanto apprende l'ANSA. La Brigata Sassari ha assunto il comando del contingente italiano e del settore Ovest di Unifil (United Nations Interim Force in Lebanon) ad agosto scorso e rimarrà nell'area operativa sino a febbraio. I 500 'dimonios' della Sassari appartengono al Comando Brigata, al 151/o Reggimento fanteria, al Reggimento logistico, al 5/o Reggimento genio guastatori di Macomer e al 45/o Reparto Comando e Supporti Tattici "Reggio".
Il Libano sui mandati d'arresto della Cpi: "E' finita l'era dell'impunità"
Una "decisione giudiziaria importante" che "dimostra che è finita l'era dell'impunità", un "passo cruciale" che "ripristina il rispetto per la legittimità internazionale e il concetto di giustizia e norme internazionali, soprattutto riguardo il diritto umanitario internazionale". Il ministero degli Esteri di Beirut commenta così i mandati d'arresto emessi dalla Corte penale internazionale nei confronti del premier israeliano Benjamin Netanyahu, dell'ex ministro della Difesa Yoav Gallant, del capo del braccio armato di Hamas, Mohammed Deif, sulle cui sorti non sono mai arrivate conferme dal gruppo.
Per la diplomazia libanese, secondo la dichiarazione riportata dall'agenzia Nna, si tratta di una "decisione" che "fornisce una protezione di fiducia e sicurezza per le persone nel mondo". E "costituisce un passo cruciale affinché sia fatta giustizia, una condanna chiara per i crimini commessi da Israele contro i civili".
Al-Jazeera: "I 4 soldati italiani di Unifil feriti da un missile"
"I quattro soldati del contingente italiano delle forze Unifil sono rimasti feriti dall'esplosione di un missile vicino al loro quartier generale nella località di Shamaa". E' quanto sostiene una fonte della sicurezza libanese citata dall'emittente Al Jazeera.
Salvini: "Contro la missione Unifil un atto criminale intollerabile"
"Un altro attacco subito dai nostri soldati in Libano dopo il lancio di missili da parte di Hezbollah. È un atto criminale e intollerabile. Ci stringiamo ai quattro militari feriti ai quali va tutto il nostro pensiero". Lo scrive su X il vicepremier Matteo Salvini.
Attacco alla base Unifil, Tajani: "Nessun ferito grave". VIDEO
La Russa: "Condanna per l'inaccettabile attacco alla missione Unifil"
"Nel rivolgere gli auguri di pronta guarigione ai quattro militari italiani rimasti feriti, desidero altresì esprimere il mio totale disappunto e la mia ferma condanna per l'ennesimo grave e inaccettabile lancio di missili contro il quartier generale UNIFIL nel sud del Libano. A tutte le nostre donne e ai nostri uomini in divisa, impegnati sotto l'egida dell'Onu in una zona molto delicata del Medioriente, giunga infine la nostra gratitudine". Così Ignazio La Russa, presidente del Senato.
Mosca condanna fermamente attacchi israeliani su Palmira
La Russia condanna "fermamente" gli attacchi compiuti mercoledì da Israele sulla città siriana di Palmira che hanno provocato decine di morti. "Questa azione violenta di Israele sul territorio siriano, così come tutte quelle che l'hanno preceduta, costituiscono una grave violazione della sovranità di questo Paese e delle norme fondamentali del diritto internazionale", ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova. "Ancora una volta - aggiunge la portavoce - esortiamo con forza tutte le parti coinvolte nell'attuale escalation regionale ad ascoltare la voce della ragione e a non andare oltre i confini del comportamento civilizzato basato sul sistema di valori umanistici emerso nel 21° secolo".
Progressi ma niente accordo tregua Israele-Hezbollah: 'Servono altri colloqui'
Sono stati precisati la maggior parte dei dettagli nei negoziati per un cessate il fuoco tra Israele e gli Hezbollah libanesi, ma restano divergenze sui tempi del ritiro dei militari israeliani dal Libano. Lo affermano fonti del governo libanese, secondo le quali non è ancora chiaro se e quando esattamente si arriverà a un accordo. La prossima settimana sarà cruciale, aggiungono dopo la missione dell'inviato Usa Amos Hochstein nel Paese dei Cedri e in Israele e dopo che ieri i media israeliani, citando una fonte della difesa, parlavano di possibilità significative verso una tregua. Stando alle fonti, il nodo principale resta la richiesta israeliana di mantenere libertà d'azione rispetto a "future minacce" in Libano.
Elnet Italia: da Cpi scelta antisemita, Italia si smarchi
"La Corte penale internazionale, con una decisione prettamente politica, compie una scelta di puro antisemitismo. Respingiamo l’idea che possa essere descritto come crimine di guerra la legittima risposta a un’aggressione disumana come quella subita da Israele il 7 ottobre. Ancor più grave il fatto che, nello stesso atto, si equiparino i leader di Hamas con figure politiche democraticamente elette in una repubblica come Israele dove diritti e libertà sono e saranno sempre garantiti". E' quanto ha affermato Elnet Italia, sottolineando che la Cpi "è rimasta silente negli anni, solo per fare qualche esempio, di fronte alle brutalità commesse da Assad in Siria, da Erdogan sui civili curdi, dall’Iran nei confronti della sua stessa popolazione". "L’Italia ha svolto in questo ultimo anno un importante ruolo per lavorare alla pace in Medio Oriente, senza mai far venire meno la propria amicizia a Israele", ha ricordato la presidente di Elnet Italia, Roberta Anati, auspicando che "non ci siano dubbi su questo assurdo attacco antisemita da parte della Cpi, e che il governo, così come già fatto da importanti Paesi alleati a partire dagli Stati Uniti, possa annunciare l’intento di non dare seguito a un mandato che è semplicemente surreale. Non farlo sarebbe un errore, che legittimerebbe questa equiparazione tra aggressori e aggrediti".
Londra adempierà obblighi legali su mandati arresto Cpi
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu verrà arrestato se farà ingresso sul suolo britannico a seguito di un mandato di arresto emesso nei suoi confronti dalla Corte penale internazionale. E' quanto sembra indicare Downing Street, secondo quanto riferisce SkyNews, citando un portavoce del premier Keir Starmer. L'esecutivo britannico adempierà "ai suoi obblighi legali" in relazione ai mandati di arresto della Cpi. "Il Regno Unito rispetterà sempre i suoi obblighi legali come stabilito dal diritto interno e dal diritto internazionale", ha sottolineato.
Londra: "Rispetteremo gli obblighi sui mandati d'arresto Cpi"
Il Regno Unito "rispetterà i suoi obblighi legali" per quel che riguarda i mandati d'arresto emessi dalla Cpi contro il premier israeliano Benyamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant. Lo fa sapere Downing Street.
Fonti Ue: "Se Orban riceve Netanyahu viola gli obblighi"
L'Ungheria, se il premier israeliano Benjamin Netanyahu arrivasse davvero sul suo suolo e non fosse arrestato, "violerebbe i suoi obblighi legali internazionali e la posizione dell'Ue sulla Corte penale internazionale". Lo afferma un alto funzionario Ue commentando l'invito di Viktor Orban. "Sembra che sia tornato a 'trollare' con la fine della presidenza in vista", ha dichiarato invece una fonte diplomatica. "Non sono sicuro cosa possano fare gli Stati membri al riguardo", precisando che la prossima settimana ci sarà una riunione del comitato dei rappresentanti permanenti e la questione potrebbe essere sollevata.
Tajani: "Nei prossimi giorni Abu Mazen sarà in Italia"
Nei prossimi giorni il presidente dell'Anp Abu Mazen sarà in Italia: lo ha annunciato il ministro degli Esteri Antonio Tajani oggi a Torino in occasione dell'assemblea dell'Anci, parlando dell'andamento del progetto Food for Gaza. "I 15 tir - ha detto - sono ora a Ravenna e andranno a consegnare decine e decine di tonnellate di beni alimentari e sanitari alla popolazione civile palestinese. Tutto sta procedendo molto bene. Lo facciamo con il sostegno del governo di Israele e dell'Autorità nazionale palestinese. Ne parleremo quando verrà in Italia nei prossimi giorni il presidente Abu Mazen, un altro dei sostenitori del progetto".
Attacco base Unifil, Tajani: nessun ferito grave
Crosetto: "Evitare l'utilizzo delle basi Unifil come scudo"
"È intollerabile che ancora una volta una base di Unifil sia stata colpita. Cercherò di parlare con il nuovo ministro della Difesa israeliano, cosa che è stata impossibile dal suo insediamento ad oggi, per chiedergli di evitare l'utilizzo delle basi Unifil come scudo. Ancor più intollerabile è la presenza di terroristi nel sud del Libano che mettono a repentaglio la sicurezza dei caschi blu e della popolazione civile". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto.
Meloni: "Profonda indignazione per attacchi a base Unifil"
"Apprendo con profonda indignazione e preoccupazione la notizia dei nuovi attacchi subiti dal quartier generale italiano di Unifil nel sud del Libano, che hanno causato anche il ferimento di alcuni nostri militari impegnati in missione di pace. Desidero esprimere la solidarietà e la vicinanza mia e del Governo ai feriti, alle loro famiglie e sincera gratitudine per l'attività svolta quotidianamente da tutto il contingente italiano in Libano. Ribadisco ancora una volta che tali attacchi sono inaccettabili e rinnovo il mio appello affinché le parti sul terreno garantiscano, in ogni momento, la sicurezza dei soldati di Unifil e collaborino per individuare in tempi brevi i responsabili". Lo afferma il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Tajani: "Contro Unifil pare siano due missili di Hezbollah"
Quelli che hanno colpito la base Unifil "dovrebbero essere due missili, da quello che si vede, lanciati da Hezbollah. Ancora una volta è inaccettabile quello che sta accadendo e così come abbiamo detto a Israele di prestare la massima attenzione", così "diciamo con altrettanta fermezza a Hezbollah che i militari italiani non si possono toccare. Se pensano di continuare a fare danni alle basi italiane hanno sbagliato". Così Antonio Tajani a Torino. "Pare che nessuno abbia ferite gravi, si tratta solo di escoriazioni e un luogotenente pare abbia ferite leggere. Nessuno di loro è in pericolo" ma "è intollerabile quanto accaduto".
Crosetto: "Unifil resta, ma non sia ostaggio milizie libanesi"
"Ho immediatamente contattato il comandante del contingente, Stefano Messina, per sincerarmi delle condizioni dei quattro militari, che non destano preoccupazioni. Ho anche contattato la mia controparte libanese ribadendo che il contingente italiano di Unifil permane nel sud del Libano per offrire una finestra di opportunità alla pace e non può diventare ostaggio degli attacchi delle milizie". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto.
Gaza: "Tutti gli ospedali rischiano lo stop entro 48 ore"
Tutti gli ospedali nella Striscia di Gaza rischiano di ridurre o cessare completamente le loro attività entro 48 ore a causa dell'esaurimento del carburante necessario per il funzionamento delle strutture. Lo ha annunciato il Ministero della Salute della Striscia.
Razzi su base italiana, militari colpiti da schegge vetro
La base di Shama è stata raggiunta da due razzi lanciati probabilmente da Hezbollah, uno dei quali ha impattato contro l'esterno del bunker, la cui struttura non ha comunque ceduto. Alcuni dei soldati sono stati però investiti da schegge di vetro e pietrisco e per questo lievemente feriti. Sul posto sono state ritrovate tracce di almeno un razzo da 122 millimetri, che non è in dotazione all'esercito israliano.