Il patto per liberalizzare il commercio tra le due sponde è sul tavolo da 25 anni. Le parti coinvolte (Paesi europei più Argentina, Uruguay, Paraguay e Brasile) hanno negoziato i termini dal 1999 al 2019, ma l'intesa continua a non essere ratificata perché rigettata dagli agricoltori europei
Al G20 di Rio de Janeiro sta facendo discutere il controverso accordo commerciale tra Ue e Mercosur, che vorrebbe liberalizzare gli scambi con i Paesi del Sudamerica su prodotti come la carne bovina, il pollo, lo zucchero, il miele e altri. L’Europa si trova spaccata: a insorgere è stata soprattutto la Francia di Emmanuel Macron, che sta cercando di rassicurare gli agricoltori infuriati ribadendo: “Continueremo a opporci”. Spagna e Germania, invece, ritengono che davanti a un mondo che “sta cambiando”, come ha spiegato il cancelliere tedesco Olaf Scholz, servono “più accordi di libero scambio”. Il governo italiano oscilla tra le aperture del vicepremier Antonio Tajani, che intende andare avanti nelle negoziazioni su “i punti che devono ancora essere risolti” e l’intransigenza di FdI: “Così com’è, l’accordo non è condivisibile”, ha detto il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.
In cosa consiste l’accordo per l’abbattimento dei dazi tra Europa e Sudamerica
L’accordo di libero scambio tra l’Ue e i Paesi del Sudamerica è sul tavolo da 25 anni. Il Mercosur, ossia il "Mercado Común del Sur", è l’organizzazione regionale (che si ispira allo spirito del mercato unico europeo) che ha creato un’area di libero scambio tra Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay, anche se contempla altri Paesi associati. I negoziati con i Paesi europei per l’abbattimento delle barriere commerciali si sono aperti nel 1999 e sono stati chiusi nel 2019. L’accordo, però, non è mai stato ratificato. Per l’Unione europea “rappresenta una situazione vantaggiosa sia per l'Ue che per il Mercosur, creando opportunità di crescita, occupazione e sviluppo sostenibile per entrambe le parti”. La Commissione Ue sottolinea che i vantaggi per i produttori comunitari risiedono nel fatto che l'intesa dovrebbe eliminare la maggior parte delle tariffe sulle esportazioni europee verso il Mercosur, ad esempio sui prodotti industriali (automobili, macchinari, prodotti farmaceutici), oltre che del settore agroalimentare (cioccolati, vini, liquori e formaggi).
Perché per gli agricoltori europei è problematico
Rigettano l'accordo gli agricoltori europei, che temono di subire gli effetti sui prezzi della liberalizzazione commerciale. Il settore agricolo, infatti, è uno degli ambiti in cui l'Ue continua a mantenere barriere protezionistiche (attraverso la Pac, la politica agricola comune). L’accordo con i Paesi del Mercosur, secondo gli agricoltori europei, porterebbe con sé problemi come la concorrenza sleale e il dumping, che andrebbero a vantaggio dei prodotti sudamericani, la cui produzione è tacciata di non rispettare standard ambientali, sociali e sanitari. In poche parole: i prodotti sudamericani avrebbero un vantaggio competitivo a scapito di quelli europei, e potrebbero essere venduti a prezzi inferiori. Per questo agricoltori e sindacati agricoli si sono mobilitati, nei giorni del G20 di Rio, organizzando dimostrazioni davanti alle istituzioni comunitarie a Bruxelles e in Francia.