Il presidente americano ha autorizzato l'Ucraina a utilizzare missili a lungo raggio per colpire le forze russe e nordcoreane ma solo nella regione russa di Kursk. Lo scrive Axios, secondo cui la decisione di Biden è stata comunicata all'Ucraina circa tre giorni fa. "I missili parleranno da soli", ha commentato Zelensky. "Punto di svolta", ha detto il ministro degli Esteri ucraino Sybiha. Per Mosca "Biden continua a gettare benzina sul fuoco". Attacco russo a Odessa: almeno 10 morti
Lituania: prima di festeggiare capire quanti missili ha Kiev
"E’ qualcosa che noi e gli ucraini chiedevamo da tanto tempo, in senso anche più ampio: tutte le restrizioni devono essere rimosse. Perché non sto ancora stappando champagne? E’ probabilmente perché non sappiamo quanti missili hanno effettivamente gli ucraini. Quindi la domanda è: sono stati forniti abbastanza missili che farebbero differenza sul campo di battaglia?". Lo ha affermato il ministro degli Esteri lituano, Gabrielius Landsbergis, a margine del Consiglio Esteri. "Perché non siamo combattendo una battaglia sulla stampa, la stiamo combattendo in Ucraina. E per questo dobbiamo vincere. Buone argomentazioni sui comunicati stampa sono molto importanti ma dobbiamo vincere là sul campo. La seconda cosa è se le restrizioni sono state davvero rimosse perché vedo che è solo parzialmente, quindi ci sono ancora molto interrogativi. Per noi la cosa è semplice: no limitazioni se non quelle della legge internazionale", ha aggiunto.
Zelensky 'al fronte', il presidente a Kupiansk dopo visita a Pokrovsk
Kupiansk dopo Pokrovsk. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky condivide su Telegram un messaggio affermando di essere in visita a Kupiansk, nella regione ucraina di Kharkiv, dopo aver incontrato i militari dispiegati a Pokrovsk, nel Donetsk. "Oggi, al fronte - afferma - Ora, a Kupiansk".
Tajani: per 2% Pil difesa serve scorporare Patto stabilità
"Stiamo aumentando lentamente ma arrivare al 2% significa raggiungere degli dei livelli di spesa che sono in contrasto con il rispetto degli impegni che abbiamo preso per il Patto di stabilità". Lo ha dichiarato il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine del Consiglio Esteri, in merito al requisito della Nato di spendere il 2% del Pil per la difesa.
"Adesso incontrerò Rutte, parleremo anche di quello che sarà il nostro impegno nella Nato. Ricordo che c'è anche la qualità, non c'è soltanto la quantità. Noi siamo il Paese che dopo gli americani ha il maggior numero di donne e uomini impiegati e l'obiettivo del 2% è un obiettivo che noi vogliamo raggiungere. Però c'è sempre il problema del Patto di stabilità. Per raggiungere quell'obiettivo bisogna scorporare le spese della difesa dal Patto", ha aggiunto.
Intesa al G20: iniziative per pace durevole in Ucraina'
Il G20 addolcisce il linguaggio sull'Ucraina per il comunicato finale del vertice, che i leader sono pronti ora ad adottare. Lo riporta l'agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali nel comunicato finale si metterà in evidenza la "sofferenza umana e gli impatti negativi" del conflitto sulla sicurezza alimentare ed energetica globale, ma anche sull'inflazione e sulla crescita. Nel comunicato - prosegue Bloomberg - si dà il benvenuto "a tutte le iniziative rilevanti e costruttive a sostegno di una pace durevole", basata sulla Carta delle Nazioni Unite.
Francia: dura condanna per i raid russi contro l'Ucraina
La Francia condanna ''con la più grande fermezza i raid massicci della Russia contro infrastrutture civili ucraine''. ''Come fa ormai da quasi 1000 giorni, la Russia colpisce deliberatamente le popolazioni e le infrastrutture civili ucraine'', deplora Parigi, aggiungendo che questi ''bombardamenti costituiscono delle violazioni del diritto internazionale umanitario, a cui la Russia dovrà rispondere". Come ricordato di recente dal presidente Emmanuel Macron, all'omologo ucraino Volodymir Zelensky, ''la Francia continuerà a sostenere l'Ucraina per tutto il tempo e l'intensità necessaria al fallimento della guerra di aggressione della Russia'', si conclude nella nota.
Biden al G20: dobbiamo sostenere la sovranità dell'Ucraina
"Gli Stati Uniti sostengono la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina e così dovrebbero fare anche tutti quelli seduti a questo tavolo". Lo ha detto Joe Biden alla prima sessione del G20 a Rio de Janeiro.
Londra impone nuove sanzioni a Iran per il sostegno a Mosca
Il Regno Unito ha annunciato un nuovo pacchetto di sanzioni contro l'Iran per il sostegno militare alla Russia nel conflitto con l'Ucraina. Sono state prese di mira compagnie aeree, come Iran Air, e marittime di Teheran che trasportano missili balistici e forniture militari, inclusa la nave cargo Port Olya-3. E' quanto si legge in una nota diffusa dal Foreign Office. "Ribadiamo il nostro appello all'Iran affinché cessi il suo sostegno alla guerra illegale della Russia in Ucraina, che continua a portare devastazione al popolo ucraino. Resteremo al fianco dell'Ucraina per tutto il tempo necessario", ha dichiarato il ministro degli Esteri britannico David Lammy.
Budapest: ok missili lungo raggio un pericoloso errore
"Il mainstream del partito pro-guerra a Washington e Bruxelles ha lanciato un attacco finale e amaro contro la nuova realtà". "I politici pro-guerra, defenestrati, né a Washington né a Bruxelles, si rifiutano di tenere conto della volontà popolare. Questo non è solo antidemocratico, ma anche estremamente pericoloso. Sembra che le forze pro guerra, nella loro frustrazione finale, non esitino dal peggio, ovvero l'estensione della guerra in Ucraina al mondo". Lo afferma su Facebook il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, criticando la decisione di autorizzare l'uso delle armi a lungo raggio.
Parolin, tregua possibile se Mosca ferma l'aggressione
"Non possiamo arrenderci all'ineluttabilità della guerra. Spero vivamente che questo giorno triste, il millesimo dall'inizio della guerra su ampia scala contro l'Ucraina, provochi un sussulto di responsabilità in tutti e in particolare in coloro che possono fermare la carneficina in atto". Lo afferma il cardinale Pietro Parolin in un colloquio con i media vaticani alla vigilia della partenza per il G20 in Brasile. Il Segretario di Stato lo scorso luglio si era recato in Ucraina, visitando Lviv, Odessa e Kyiv. Per il Segretario di Stato vaticano occorre "far cessare almeno il fragore delle armi". "Perché per negoziare una pace giusta serve tempo, mentre una tregua condivisa da tutte le parti in causa - in primis resa possibile dalla Russia che ha iniziato il conflitto e che dovrebbe cessare l'aggressione - potrebbe avvenire anche nello spazio di poche ore, se soltanto la si volesse. Come ripete spesso il Santo Padre, servono uomini che scommettano sulla pace e non sulla guerra, uomini che si rendano conto dell'enorme responsabilità rappresentata dal continuare un conflitto dagli esiti sinistri non solo per l'Ucraina ma anche per l'intera Europa e per tutto il mondo. Una guerra che rischia di trascinarci in uno scontro nucleare, cioè verso l'abisso. La Santa Sede - sottolinea Parolin - cerca di fare il possibile, di mantenere canali di dialogo con tutti, ma si ha come la sensazione di essere tornati indietro con l'orologio della storia. L'azione diplomatica, la pazienza del dialogo, la creatività della trattativa sembrano scomparsi, retaggi del passato. E a farne le spese sono le vittime innocenti". Per Parolin, "anche se i segnali non sono positivi, un negoziato è sempre possibile oltre che auspicabile per tutti coloro che tengono nella giusta considerazione la sacralità della vita umana. Negoziare non è un segno di debolezza ma di coraggio. Quella delle 'oneste trattative' e degli 'onorevoli compromessi', e mi riferisco qui alle parole di Papa Francesco nel recente viaggio in Lussemburgo e Belgio, quella del dialogo è la via maestra che dovrebbero percorrere coloro che hanno in mano i destini dei popoli. Un dialogo che si può fare solo quando c'è un minimo di fiducia tra le parti. E che richiede la buona fede di tutti. Se non ci si fida, almeno in minimo grado, dell'altro e se non si agisce con sincerità, tutto rimane bloccato". "Così in Ucraina, in Terra Santa come in tante altre aree del mondo si continua a combattere e a morire. Non possiamo arrenderci all'ineluttabilità della guerra", conclude Parolin.
Come i missili Atacams potranno cambiare guerra in Ucraina
Cremlino: risposte appropriate ai missili contro di noi
La decisione degli Usa di consentire all'Ucraina di colpire il territorio russo con i missili Atacms avrà "risposte appropriate" da parte di Mosca. Lo ha detto alla Tass il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Il portavoce ha ricordato quanto detto lo scorso settembre dal presidente Vladimir Putin, secondo il quale un tale utilizzo dei missili forniti da Paesi occidentali significherà che "i Paesi Nato sono in guerra con la Russia".
Kiev: 10 morti in raid russo su Odessa, 43 feriti
Il bilancio delle vittime dell'attacco russo su Odessa è salito ad almeno 10 morti e 43 feriti, tra cui quattro bambini. Lo hanno detto i servizi di soccorso ucraini. Secondo il governatore regionale, Oleg Kiper, tra le vittime ci sono sette agenti di polizia, una badante e due residenti. Il precedente bilancio riportava otto persone uccise e 39 ferite.
Zelensky: "Da Putin raid dimostrativi altro che telefonate"
"Questi non sono raid casuali, sono raid dimostrativi. Dopo le telefonate e gli incontri con Putin, dopo tutte le false chiacchiere sui media sulla presunta 'astensione' dagli attacchi. La Russia mostra ciò che le interessa veramente: solo la guerra. E questo segnale dovrebbe udirsi in ogni parte del mondo, dalle sale dove si riuniscono i membri del G20 a tutte le capitali del mondo". Così il presidente ucraino Voldymyr Zelensky su Telegram dopo l'attacco russo che oggi ha fatto 8 morti a Odessa. "Un attacco con missili balistici su un'università e un edificio amministrativo", attacca il leader ucraino.
Ucraina, Erdogan presenterà un piano di pace al G20
Il Presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan presenterà un piano di pace per l'Ucraina al G20 di Rio de Janeiro. Il piano di Ankara prevede il congelamento della situazione militare attuale, che l'Ucraina si impegni a non entrare nella Nato per almeno dieci anni, il rifornimento delle armi a Kiev necessarie per la difesa del Paese e il dispiegamento di 'caschi blu' internazionali in una zona cuscinetto demilitarizzata nel Donbass.
Kiev: sale a 10 morti il bilancio del raid russo a Odessa
Il bilancio dell'attacco russo a Odessa sale a 10 morti e 43 feriti. Lo riportano le autorità locali. Secondo l'aeronautica militare ucraina, l'attacco a Odessa è stato causato dall'abbattimento di un missile balistico da parte dei sistemi di difesa aerea. Il missile abbattuto è caduto in un quartiere residenziale della città, afferma l'aeronautica.
Ministro Lituania: 'Cina grande sostenitore militare Russia'
"A quanto ne so, la Cina è in realtà uno dei principali sostenitori dell'attività militare della Russia in Ucraina". Lo sottolinea il ministro degli Esteri della Lituania Gabrielius Landsbergis, a margine del Consiglio Affari Esteri a Bruxelles.
"Come succede spesso - continua - non sappiamo cosa fare, temiamo quella che potrebbe essere la reazione della Cina, eccetera. Anche qui, rappresentiamo una debolezza. Ora abbiamo una forte possibilità transatlantica, perché gli Usa sono andati avanti sanzionando società cinesi e individui cinesi". "Con questa collaborazione - aggiunge - potremmo mandare il segnale molto forte, che non è una cosa che intendiamo consentire. Se non lo facciamo, aiuteremo questa coalizione del caos a diventare più solida, una coalizione che aiuta la Russia e che include Corea del Nord, Iran, Bielorussia e Cina. Questa è la coalizione che si è formata intorno a Mosca e noi dobbiamo fermarla", conclude.
Zelensky visita soldati al fronte nel Donetsk
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha visitato una delle postazioni ucraine sul fronte di Pokrovsk nella regione di Donetsk, uno dei segmenti della linea di contatto dove le forze russe attaccano con maggiore intensità. "Ho visitato la posizione della 25a Brigata Paracadutisti Sicheslav separata, che difende la città", ha annunciato Zelensky sui suoi social network. Nel suo messaggio sulla visita, Zelenskyj ha descritto la situazione nella zona come “tesa” e ha aggiunto: “È solo grazie alla forza di questi soldati che l’est non è completamente occupato dalla Russia”. Secondo lo stato maggiore ucraino, nelle ultime 24 ore le truppe di Kiev hanno respinto un totale di 32 attacchi russi sull’asse Pokrovsk.
Zelensky sul fronte a Pokrovsk,grazie ai soldati per il coraggio
Il presidente ucraino Voldymyr Zelensky ha fatto una visita a Pokrovsk, uno dei fronti più caldi dello scontro con i russi con battaglie sanguinose da mesi. "Visita alla sede della 25a Brigata Aviotrasportata Sicheslav separata, che difende la città ho parlato con i difensori e li ho onorati con premi. Direzione intensa. Solo grazie alla forza dei soldati l'Oriente non è completamente occupato dalla Russia. Il nemico riceve una risposta quotidiana. Grazie ai soldati per il loro coraggio!", scrive su Telegram
Portavoce governo Berlino: 'Scholz non ha cambiato idea sui Taurus'
Il governo tedesco non intende modificare la propria linea sulla possibilità di fornire missili Taurus a lungo raggio all'Ucraina, anche in caso di conferma dell'annuncio sulla nuova posizione statunitense. "Sì, il governo tedesco è stato informato e no, questo non ha alcun effetto sulla decisione del cancelliere di non fornire Taurus", ha dichiarato a Berlino il portavoce del governo Wolfgang Buechner. "Tutte le armi somministrate da noi non rientrano nella categoria delle armi a lunga gittata", ha voluto sottolineare un portavoce della Difesa.