Il militante antagonista di origine albanese è accusato da Budapest di aver provocato scontri con un gruppo di neonazisti. Salis: "Il tiranno Orban tenta di schiacciare i valori dell'antifascismo e dello stato di diritto"
Rexhino Abazaj, noto come Gino, militante antagonista e amico dell’europarlamentare italiana Ilaria Salis, è stato arrestato nei giorni scorsi a Parigi. Come la Salis, anche lui è accusato dalla giustizia ungherese di essere coinvolto in scontri con neonazisti avvenuti a Budapest l'11 febbraio 2023. Attualmente detenuto nel carcere di Fresnes, alla periferia della capitale francese, Abazaj è in attesa della decisione dei giudici francesi sull’eventuale estradizione in Ungheria, che ha emesso un mandato di arresto europeo nei suoi confronti. Abazaj è uno dei 17 membri del movimento antifascista accusati dal governo ungherese di aver attaccato un raduno di estremisti di destra che commemoravano la resistenza contro l’avanzata sovietica del 1945. Tra i militanti c’era anche Ilaria Salis, arrestata durante gli scontri. Dopo 15 mesi di detenzione in Ungheria, Salis è stata rilasciata a seguito della sua elezione al Parlamento europeo nel giugno scorso. Tuttavia, Budapest ha recentemente richiesto la revoca della sua immunità parlamentare, una decisione ora in esame dalla commissione per gli affari giuridici del Parlamento europeo.
L'arresto
Nato in Albania e arrivato in Italia all’età di tre anni, Rexhino Abazaj non ha mai ottenuto la cittadinanza italiana a causa di segnalazioni legate al suo attivismo politico. Successivamente si è trasferito in Finlandia, dove ha vissuto per un decennio e dove l’Ungheria aveva già richiesto la sua estradizione. Durante gli arresti domiciliari in Finlandia, Abazaj aveva raccontato alla rivista radicale Turning Point le difficoltà imposte dal mandato europeo, che gli impediva di accedere a determinati lavori. Probabilmente si è trasferito in Francia per sfuggire a un possibile verdetto negativo della giustizia finlandese, ma è stato arrestato anche a Parigi. Ora spetta ai giudici francesi decidere se consegnarlo alle autorità ungheresi. L’arresto di Abazaj a Parigi è solo l’ultimo episodio di una più ampia campagna giudiziaria ungherese contro gli antifascisti coinvolti negli eventi di Budapest.
Salis: "Preoccupata, Orban vuole estradizione"
"Ho appreso, con grande preoccupazione, che la settimana scorsa è stato arrestato in Francia il mio amico e compagno Gino. A quanto pare, è l'Ungheria di Orban a richiedere la sua estradizione, accusando pure lui di essere coinvolto in fatti avvenuti a margine delle contro-manifestazioni antifasciste alla "Giornata dell'Onore" neonazista a Budapest, in quel famigerato febbraio del 2023, quando anche io fui arrestata". Lo scrive su X l'eurodeputata di Avs, Ilaria Salis. "Gino è arrivato in Italia quando aveva tre anni, dove ha avuto residenza regolare e continuativa per più di vent'anni. Eppure, per colpa del razzismo sistemico del nostro paese, gli è stata negata la cittadinanza, con il pretesto di alcune segnalazioni di polizia per il suo generoso impegno come attivista nei movimenti", scrive Salis. "Gino per me è un compagno, un amico e un fratello. Tuttavia, la solidarietà non è solo una questione umana e personale, ma anche e soprattutto politica. Ancora una volta il tiranno Orban prova a calpestare i valori dell'antifascismo e dello stato di diritto. La mia vicenda dimostra chiaramente che, per Gino e per tutti gli antifascisti, in Ungheria non è possibile aspettarsi né un processo giusto né una detenzione che rispetti i diritti fondamentali. Auspico che la stessa energia collettiva che è stata in grado di liberarmi e riportarmi a casa possa incidere sulla realtà anche questa volta", conclude l'eurodeputata.