Corea del Nord, Kim Jong Un ordina la produzione di droni kamikaze: c'è la Russia dietro?

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Secondo il Times, l'ordine sarebbe stato lanciato durante un test di prova che simulava l'assassinio di un civile da parte delle forze nordcoreane. I droni, progettati per trasportare esplosivi e per essere lanciati contro obiettivi nemici, "hanno colpito con precisione i bersagli”, ha riferito l'agenzia Kcna. Questi dispositivi “potrebbero essere stati forniti dalla Russia” considerando “l'amicizia tra Kim e Putin”, riferisce ancora il quotidiano britannico

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Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha ordinato la “produzione di massa” di droni kamikaze. A riferirlo è il Times, secondo cui l'ordine sarebbe stato lanciato durante un test di prova che simulava l'assassinio di un civile da parte delle forze nordcoreane. Come riporta ancora il quotidiano britannico, alcune fotografie pubblicate dai media statali del Paese documenterebbero l'esplosione di uno di questi dispositivi contro un'auto, un carro armato e altri veicoli militari. Nel frattempo, aumentano i timori della comunità internazionale sulla crescente cooperazione militare tra Pyongyang e Mosca.

I test dei droni di Kim Jong-un

Come riporta la Korean Central News Agency (Kcna) “nel test, i droni hanno colpito con precisione i bersagli dopo aver volato lungo diverse rotte tattiche preimpostate in distanze di attacco”. La Corea del Nord ha svelato per la prima volta i suoi droni d'attacco lo scorso agosto: sono progettati per trasportare esplosivi e per essere deliberatamente lanciati contro obiettivi nemici, agendo di fatto come missili guidati. Questi dispositivi, come si legge sul Times, “potrebbero essere stati forniti dalla Russia” considerando “l'amicizia tra Kim e Vladimir Putin”. Mosca, a sua volta, “potrebbe aver ottenuto progetti per i droni Lancet dall'Iran, che è invece sospettato di averli rubati a Israele”.

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La produzione nordocoreana di droni

Il leader di Pyongyang "ha sottolineato la necessità di costruire un sistema di produzione in serie (di droni, ndr) il prima possibile e di passare alla produzione di massa su vasta scala", si legge sulla Kcna. I droni d'attacco rappresentano, secondo Kim Jong-un, un "componente di potenza d'attacco facile da usare" per via del loro costo di produzione relativamente basso e dell'ampia gamma di applicazioni. Stando ancora alle parole del leader nordocoreano, citato dal quotidiano britannico, "i droni stanno ottenendo chiari successi in conflitti grandi e piccoli” e questa “tendenza” rappresenta “un requisito essenziale al giorno d'oggi".

Il rapporto tra Pyongyang e Mosca

Secondo Kiev, la Corea del Nord ha consegnato almeno 1,5 milioni di proiettili di artiglieria a Mosca in un anno, cioè da quando Kim Jong-un e Putin si sono incontrati in Russia nel 2023, riferisce il Times. Nel frattempo, Pyongyang è arrivato a testare anche droni d'attacco nucleare sottomarini, in grado di generare uno “tsunami radioattivo” su navi e porti nemici, spiega ancora il quotidiano di Londra. La vicinanza tra Nordcorea e Russia si è ulteriormente "rafforzata" lo scorso giugno con la firma di un "accordo di partenariato globale" tra i due Paesi. Kim Jong-un aveva anche assicurato che "l'ardente amicizia” tra Corea del Nord e Russia “diventerà più monolitica". 

epa11421551 Russian President Vladimir Putin (L) shakes hands with North Korean leader Kim Jong Un (R) during their meeting in Pyongyang, North Korea, 19 June 2024. The Russian president is on a state visit to North Korea from 18-19 June at the invitation of the North Korean leader. He last visited North Korea in 2000, shortly after his first inauguration as president.  EPA/GAVRIIL GRIGOROV / SPUTNIK / KREMLIN POOL MANDATORY CREDIT

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