Sulla città catalana in quattro ore è caduta la quantità d'acqua di tre mesi, ma i dispositivi di messa in sicurezza hanno evitato il ripetersi di una nuova tragedia. Forti disagi alla mobilità, con decine di voli cancellati e i treni locali fuori uso per gran parte della giornata di ieri. A Valencia afforzata la sorveglianza epidemiologica e la prevenzione dei focolai infettivi
Ancora forti piogge e tante ore con il fiato sospeso per il rischio di nuove inondazioni in Spagna. Stavolta a vivere una giornataccia a causa della Dana sono state migliaia di persone Barcellona e altre zone della Catalogna, a lungo rimaste in allerta per maltempo e pericoli associati. Sulla città in quattro ore è caduta la quantità d'acqua di tre mesi, ma l'allerta rossa ha impedito il precipitare della situazione. Nella giornata di ieri le piogge hanno provocato disagi in particolare alla mobilità, con decine di voli cancellati e i treni locali fuori uso fino al pomeriggio inoltrato.
Soppressi 70 voli, ma la città resiste
All'aeroporto El Prat il traffico aereo è andato in tilt, provocando la soppressione di circa 70 voli (tra cui almeno quattro dall'Italia) e la deviazione verso altri scali di altri 18. La Dana ha invece risparmiato il cuore del capoluogo catalano: "I danni sono stati minimi", ha detto il sindaco Jaume Collboni. Nel frattempo, a Valencia ancora non c'è pace, visto che si continuano a cercare possibili dispersi dopo che il bilancio delle vittime dell'alluvione comunicato dal ministero dell'Interno ha raggiunto la cifra di 214 (a cui ne vanno aggiunte almeno tre in altri punti della Spagna). Un piccolo sospiro di sollievo è arrivato per il fatto che, finora, le ispezioni svolte nel parking del centro commerciale Bonaire di Aldaia, in cui si temeva fossero rimaste intrappolate decine di persone, non hanno portato al ritrovamento di nessun morto, stando alla polizia.
In campo 7.800 militari e 8mila tra poliziotti e pompieri
L'Unità militare d'emergenza ha però reso noto di aver predisposto una camera mortuaria in grado di ospitare "fino a 400 salme", segno che il dato più tragico dell'emergenza potrebbe crescere ancora. Negli oltre 70 Comuni colpiti dall'alluvione prosegue intanto l'enorme mole di lavoro ancora necessario per ripristinare la normalità: rimozione di veicoli, pulizia delle strade da fango e sporcizia, riparazioni dei danni infrastrutturali. Alla regione, dove è anche appena approdata una nave militare con nuovi mezzi e aiuti, sono stati sinora destinati circa 7.800 militari e oltre 8mila tra poliziotti e pompieri. E da fuori arrivano anche carichi di viveri e altri beni di prima necessità raccolti attraverso campagne di solidarietà (solo a Madrid, ad esempio, sono già stati stati preparati 230 camion).
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Intanto a Valencia il ministero della Salute spagnolo e il dipartimento di Salute della Comunità Valenciana hanno rafforzato la sorveglianza epidemiologica e la prevenzione dei focolai infettivi per ridurre al minimo i rischi dovuti all'acqua stagnante. Il ministro della Salute, Monica Garcia, ha assicurato che, "nonostante alcune bufale che circolano sui social network", al momento il Ministero non ha rilevato alcun focolaio dovuto all'alluvione di Dana, ma il pericolo c'è e stiamo lavorando per prevenirlo". Secondo Garcia, la priorità è ridurre al minimo i rischi, perché le acque stagnanti "possono essere pericolose", per questo si stanno rafforzando i sistemi di allarme e risposta e si stanno aggiornando protocolli e istruzioni per "intensificare il lavoro di rilevamento, campionamento e identificazione" dei rischi epidemici. Il ministero ha inviato a Valencia la responsabile del Centro di Coordinamento degli Allarmi e delle Emergenze Sanitarie insieme a un team di professionisti che si coordinano sul campo per prevenire le epidemie. Diverse squadre stanno sviluppando i protocolli necessari per l'individuazione e la diagnosi precoce e il Centro di Coordinamento degli Allarmi e delle Emergenze Sanitarie e l'Istituto Sanitario Carlos III sono stati mobilitati in previsione dei problemi di salute pubblica che potrebbero verificarsi.