Re Carlo III in Australia contestato dagli aborigeni: "Ridateci la nostra terra"

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Il viaggio dei reali britannici in Australia è stato segnato dalle proteste della senatrice aborigena Lidia Thorpe, che ha accusato il monarca di rappresentare un potere coloniale responsabile di un "genocidio" nei confronti del popolo indigeno. L'episodio è avvenuto durante una visita ufficiale al Parlamento del Commonwealth, nella capitale Canberra

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"Avete commesso un genocidio contro il nostro popolo, restituiteci la nostra terra!”. Si accendono le polemiche durante il viaggio in Australia di Re Carlo d’Inghilterra, contestato dalla senatrice aborigena Lidia Thorpe all’interno della sede del Parlamento del Commonwealth. Prima di subire l’aggressione, il reale britannico, al secondo giorno in visita nella capitale Canberra insieme alla moglie Camilla, aveva tenuto un discorso sui rapporti storici tra Inghilterra e Australia, antica colonia britannica.

Re Carlo aggredito dalla senatrice aborigena Thorpe: "Non siete dei nostri"

“Dateci quello che avete rubato. Le nostre ossa, i nostri teschi, i nostri bambini, la nostra gente. Avete distrutto la nostra terra, dateci un trattato”, ha continuato a inveire la senatrice indipendente, avvicinandosi verso il palco da cui Re Carlo aveva appena terminato il proprio racconto sui suoi anni da studente in Australia. “Non siete dei nostri. Fermate le vostre vacanze”, è stato l’ultimo urlo di Thorpe, che intanto veniva allontanata dalla sicurezza. 

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Durante la scenata, la senatrice indossava una pelliccia di opossum, tra gli animali più rappresentativi dell’Australia. Il successore della regina Elisabetta aveva parlato proprio degli aborigeni e delle comunità indigene, sottolineando tutto ciò che aveva imparato da loro. “La mia esperienza è stata plasmata e rafforzata dalla loro antica saggezza”, ha detto pochi minuti prima che si scatenasse la rabbia di Thorpe. 

Al loro arrivo, i reali britannici sono stati accolti al Parlamento dal primo ministro australiano Anthony Albanese e da Peter Dutton, leader dell’opposizione. Entrambi li hanno ringraziati per essere stati al fianco degli australiani. "Hai dimostrato grande rispetto per noi”, l’omaggio di Albanese. “Anche durante i periodi in cui abbiamo discusso del futuro dei nostri accordi costituzionali e della natura del nostro rapporto con la corona".

 

La visita di Re Carlo, la prima dopo la diagnosi di cancro, proseguirà per nove giorni, durante i quali si recherà anche in Samoa. L’invito a partecipare è stato allargato ai capi di governo dei sei Stati australiani, tutti repubblicani, che però hanno rifiutato in segno di protesta

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L'era della colonizzazione britannica in Australia 

La protesta nei confronti del reale d’Inghilterra e il riferimento al “genocidio”, così definito dalla senatrice, riguarda l’era della colonizzazione britannica dell’Australia (dal 1787 al 1901) durante cui furono uccisi migliaia di aborigeni. Nonostante l’indipendenza de facto ottenuta dopo il dominio inglese, il Paese non è mai diventato una Repubblica.

 

Vano il tentativo di modificare la Costituzione nel 1999, respinto con un referendum, e quello del 2023, che puntava a creare un’Assemblea consultiva indigena, ma terminato con lo stesso esito. Ad oggi, l’Australia resta una delle monarchie parlamentari federali appartenenti al reame del Commonwealth.

 

Chi è Lidia Thorpe

Già in passato, Lidia Thorpe fu protagonista di episodi controversi riguardanti il rapporto tra l’Australia e la famiglia reale. Nel 2022, durante il suo giuramento, alzò il pugno destro in segno di protesta e fu rimproverata per le parole pronunciate contro la monarchia: "Giuro solennemente e sinceramente che sarò fedele al colonizzatore, Sua Maestà la Regina Elisabetta II". Ma la presidente della Camera Sue Lines la richiamò all’ordine: "Senatore Thorpe, deve recitare il giuramento così come è stampato".

 

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