Due carri armati israeliani hanno “fatto irruzione” in una postazione dell'Unifil nel sud del Libano e 15 caschi blu sono rimasti feriti. Secondo Israele si è trattato di "un errore": un suo tank si sarebbe scontrato contro una postazione della missione di pace perché era "sotto il fuoco". Quattro morti e oltre 60 feriti da un drone lanciato da Hezbollah nel Nord di Israele. L'agenzia palestinese Wafa riferisce che cinque bambini sono rimasti uccisi in un attacco aereo nel nord di Gaza
Cnn, oggi riunione del gabinetto israeliano
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu presiederà oggi una nuova riunione del gabinetto. Lo ha detto una fonte di Tel Aviv alla Cnn, senza precisare l'orario dell'incontro. Il gabinetto si era riunito l'ultima volta giovedì per discutere della risposta all'attacco iraniano del primo ottobre, ma si era conclusa senza una decisione su come procedere.
Croce Rossa, paramedici feriti erano in coordinamento con Unifil
La Croce Rossa riferisce che diversi dei suoi soccorritori sono rimasti feriti oggi in un attacco ad una casa nel sud del Libano dove erano stati inviati "in coordinamento" con la missione delle Nazioni Unite che funge da cuscinetto tra Israele e Libano. "Mentre la squadra cercava vittime da soccorrere, la casa è stata colpita per la seconda volta, provocando traumi ai soccorritori e danni a due ambulanze", ha riferito la Croce Rossa libanese. Questa squadra, ha aggiunto, "era stata inviata in coordinamento con la Forza ad interim delle Nazioni Unite (Unifil) dispiegata nel sud del Libano, bombardato quotidianamente da aerei israeliani.
Hezbollah, 'lanciati razzi contro soldati israeliani'
Hezbollah ha dichiarato di aver lanciato "dei razzi" contro soldati israeliani nel villaggio di Maroun al-Ras, vicino al confine tra Libano e Israele. In precedenza, il movimento libanese filoiraniano aveva affermato che i suoi uomini stavano affrontando in combattimento truppe israeliane che tentavano di infiltrarsi vicino a un altro villaggio di confine, a pochi chilometri a ovest di Maroun al-Ras.
Idf, colpiti 200 obiettivi Hezbollah nelle ultime 24 ore
Le Forze di difesa israeliane fanno sapere di avere colpito 200 obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano nelle ultime 24 ore e di aver ucciso decine di militanti. In particolare, la 36ma divisione ha condotto raid aerei che hanno distrutto lanciarazzi, postazione anticarro, posti di comando e depositi di armi.
Israele inasprisce misure su circolazione in Cisgiordania
Le forze israeliane hanno intensificato le restrizioni alla circolazione dei palestinesi nella Cisgiordania occupata. Secondo fonti locali citate dall'agenzia di stampa Wafa, nuovi posti di blocco sono stati istituiti in particolare intorno alle città di Ramallah ed el-Bireh. L'agenzia di stampa palestinese ha inoltre riferito che, a Hebron, i soldati israeliani stanno creando nuovi posti di blocco militari nei punti di accesso piu' importanti, mentre nella valle settentrionale del Giordano si registrano gravi ingorghi. Si sostiene anche che tutti i checkpoint militari israeliani che conducono a Gerusalemme est rimarranno chiusi.
Croce Rossa, feriti paramedici in raid nel sud del Libano
Secondo la Croce rossa, diversi soccorritori sono rimasti feriti in un attacco che ha colpito una casa dove erano stati mandati "in coordinamento" con Unifil. "Mentre la squadra era alla ricerca di vittime da soccorrere, la casa è stata colpita per la seconda volta, ferendo i soccorritori e causando danni a due ambulanze”.
Israele, continuano le proteste dei familiari degli ostaggi
Le famiglie degli ostaggi israeliani detenuti da Hamas dal 7 ottobre 2023 si sono riunite a Tel Aviv sabato 12 ottobre, dopo la conclusione dello Yom Kippur. Circa 1000 persone hanno protestato chiedendo al governo di garantire la liberazione dei propri cari. Mostrando i cartelli con le foto dei parenti rapiti, hanno accusato il governo di aver abbandonato i prigionieri. Il primo ministro Netanyahu insiste che mantenere la pressione su Hamas sia la migliore strategia per ottenere la liberazione degli ostaggi ancora detenuti.
Israele, intercettati cinque razzi dal Libano
Israele afferma di aver intercettato cinque razzi provenienti dal Libano contro Haifa. "Le sirene hanno suonato tra le 08:59 e le 09:01 nelle regioni dell'Alta Galilea, della Galilea Centrale, della Galilea Occidentale, della Baia di Haifa e del Carmelo. Circa cinque proiettili lanciati dal Libano sono stati identificati e intercettati con successo", ha affermato l'esercito in un comunicato.
Iran, 'falso ogni nostro collegamento ad attacco Hamas'
L'Iran respinge come "false" le rivelazioni secondo cui Hamas avrebbe cercato di coinvolgerlo nell'attacco del 7 ottobre e fosse dunque a conoscenza dell'operazione 'Diluvio di al Aqsa'. In una nota citata dall'agenzia di stampa Irna, la rappresentanza iraniana all'Onu afferma che le notizie riportate ieri dal "New York Times" "non hanno credibilità" e si basano su "documenti inventati".
“Mentre gli stessi funzionari di Hamas con sede a Doha hanno dichiarato che anch'essi non erano a conoscenza dell'operazione e che tutta la pianificazione, il processo decisionale e la direzione sono stati eseguiti esclusivamente dall'ala militare di Hamas con sede a Gaza, qualsiasi affermazione che tenti di collegare l'operazione all'Iran o a Hezbollah - in tutto o in parte - è priva di credibilità e proviene da documenti falsificati”, ha dichiarato la missione in una nota. Secondo il quotidiano americano, che cita file sequestrati dall'esercito israeliano, Hamas pianificava di attaccare Israele già dal 2022, ma rinviò l'operazione per cercare nel frattempo di ottenere il sostegno di Teheran e di Hezbollah.
Media, Israele colpirà infrastrutture militari ed energetiche Iran
Israele avrebbe deciso di colpire le infrastrutture militari ed energetiche iraniane, in risposta all'attacco missilistico del primo ottobre, mentre non ci sono indicazioni che tra gli obiettivi ci saranno i siti nucleari o che condurrà assassini mirati. Lo rivela l'emittente Nbc, che cita funzionari americani, secondo cui Israele non avrebbe invece ancora preso una decisione definitiva su quando agire. Le stesse fonti fanno sapere di non avere informazioni che indichino che la risposta arriverà oggi, ma, precisando che Israele non condivide con Israele la possibile tempistica, non escludono che la risposta possa arrivare anche durante la festività dello Yom Kippur, che si conclude nelle prossime ore.
Messina (Unifil): nessun messaggio da Israele dopo l'attacco
"Quello che è successo pochi giorni fa, con l'attacco alle nostre basi, non si era mai verificato prima". Lo spiega, in un'intervista al Corriere della Sera, il generale di brigata Stefano Messina, comandante del contingente italiano dell'Unifil. Con gli israeliani "i contatti sono costanti, come sempre. Anche prima di quanto accaduto, così come dopo - prosegue -. Non abbiamo ricevuto alcun messaggio dopo l'accaduto, anche se in ogni caso, e se dovessero farlo, non ci aspettiamo che lo facciano con noi, ma sul canale delle Nazioni Unite". "Dalle forze di difesa israeliane era stato chiesto al quartier generale di Unifil a Naqoura di far spostare il personale della missione da una serie di basi con un breve preavviso - spiega ancora il generale - , ma la decisione unanime è stata invece quella di restare, mantenendo attive tutte le nostre funzioni per far rispettare la risoluzione 1701". "Ma anche se fossimo davvero arretrati verso altre basi, questo avrebbe comportato una serie di problemi logistici in così poco tempo - aggiunge - ed esposto il nostro personale a rischi di incolumità a causa degli scontri armati, che qui ci sono 24 ore su 24". In un'intervista al Messaggero Messina parla invece delle circostanze in cui si può passare alla difesa nell'ambito della missione. "Tutte le regole d'ingaggio prevedono il principio di base dell'autodifesa personale e delle installazioni dell'Onu - dice -. Ci si difende se c'è una minaccia diretta alla sicurezza delle persone o alle infrastrutture sotto la nostra protezione". Se c'è un pericolo diretto si può rispondere, "certo, nel rispetto preciso delle regole sull'autodifesa", conclude.
Libano, moschea distrutta in un attacco aereo israeliano
Un attacco aereo israeliano ha distrutto questa notte una moschea nel sud del Libano. La notizia è riferita dai media ufficiali libanesi. "Intorno alle 3:45 (01:45 italiane) aerei nemici hanno effettuato un attacco aereo contro la vecchia moschea nel centro del villaggio di Kfar Tibnit, distruggendola completamente", ha riferito la National News Agency.
Hezbollah, respinti due tentativi di infiltrazione israeliani
Hezbollah ha affermato di essersi scontrato due volte con le truppe israeliane che hanno tentato di infiltrarsi nei pressi di un villaggio di confine libanese oggi e ha rivendicato diversi altri attacchi durante la notte. I combattenti di Hezbollah hanno fatto esplodere ordigni esplosivi contro i soldati israeliani e "si sono scontrati con loro mentre tentavano di infiltrarsi" due volte nei pressi del villaggio libanese di Ramia, ha affermato il gruppo, segnalando combattimenti durati circa un'ora. Il gruppo ha inoltre rivendicato attacchi alle truppe israeliane in Libano e sul lato israeliano del confine.
Libano, salgono a 15 i morti per tre raid israeliani
E' salito ad almeno 15 persone uccise il bilancio dei raid israeliani condotti oggi in tre villaggi a nord e a sud di Beirut, fuori dalle roccaforti filo-iraniane di Hezbollah. Lo riferisce il ministero della Sanità libanese. Un "attacco nemico israeliano a Maaysra", un villaggio sciita in una regione a predominanza cristiana a nord di Beirut, ha provocato "nove morti e 15 feriti"; un secondo raid su Barja, villaggio sunnita nella regione dello Shouf a sud della capitale, ha fatto "quattro morti e 18 feriti"; e un terzo "due morti e quattro feriti" sulla costa settentrionale, a Deir Billa, a 15 chilometri da Batroun, si precisa.
'Hamas pianificava attacco stile 11 settembre su Israele'
Anni prima dell'assalto del 7 ottobre 2023, i leader di Hamas avevano pianificato un'ondata molto più aggressiva di attacchi terroristici contro Israele che prevedevano anche l'abbattimento di due grattacieli di Tel Aviv in stile 11 settembre. Secondo documenti del gruppo sequestrati dall'esercito israeliano di cui il Washington Post ha preso visione, Hamas intendeva attaccare utilizzando treni, navi e e persino carri trainati da cavalli coinvolgendo i suoi alleati - Hezbollah e l'Iran -per un assalto coordinato contro Israele da nord, sud ed est, come ha già rivelato il New York Times.
Sinwar chiese a Iran 500 mln di dollari per distruggere Israele
Secondo i documenti del 2021, pubblicati dal Washington Post, il leader di Hamas Yahya Sinwar aveva fatto appello a diversi alti funzionari iraniani - tra cui il leader supremo iraniano Ali Khamenei - per una ulteriore assistenza finanziaria e militare chiedendo all'Iran di trasferire loro 500 milioni di dollari insieme alla formazione di altri 12mila militanti di Hamas. L'appello era stato inviato, tra l'altro, anche a Ismail Qaani , comandante della forza Quds delle Guardie rivoluzionarie, ora sospettato di tradimento.
Austin a Gallant, profonda preoccupazione per attacchi a Unifil
Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha espresso "profonda preoccupazione" in una conversazione con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant per le notizie secondo cui Israele ha sparato contro i Caschi Blu delle Nazioni Unite in Libano. Lo riferisce il Pentagono. Austin "ha sottolineato con forza l'importanza di garantire la sicurezza e la protezione delle forze dell'Unifiil e ha esortato Israele a passare dalle operazioni militari in Libano a un percorso diplomatico non appena possibile". Il segretario alla Difesa americana ha anche sollevato la questione della situazione umanitaria a Gaza e ha sottolineato che "è necessario adottare misure per affrontarla".