Gaza, ucciso Aziz Salha: l’uomo con le mani insanguinate del linciaggio di Ramallah

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Protagonista di una delle immagini più cruente della storia, che lo ritrae mentre mostra alla folla le mani insanguinate dopo l'uccisione dei due riservisti dell'esercito israeliano nel 2000, Salha era stato condannato all'ergastolo e, nel 2011, scarcerato a seguito dell'accordo tra Hamas e il governo israeliano, che prevedeva la liberazione anche del soldato prigioniero Gilad Shalit

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Aziz Salha, uno degli autori del linciaggio di Ramallah avvenuto nell'ottobre del 2000, è stato ucciso in un bombardamento aereo israeliano nel centro della Striscia di Gaza. Protagonista di una delle immagini più cruente della storia, che lo ritrae mentre mostra alla folla le mani insanguinate dopo l'uccisione dei due riservisti dell'esercito israeliano, Salha era stato condannato all'ergastolo nel 2001, per poi essere scarcerato nell'ambito dell'accordo del 2011 per la liberazione del soldato prigioniero Gilad Shalit. Ripercorriamo insieme la sua storia.

Il linciaggio di Ramallah

Era il 12 ottobre del 2000, quando due riservisti dell'esercito israeliano, Vadim Nurzhitz e Yossi Avrahami, vengono uccisi e successivamente mutilati dalla folla nella città palestinese di Ramallah, in Cisgiordania, in quello che sarà ricordato come il linciaggio di Ramallah. Vadim Nurzhitz e Yossi Avrahami si trovavano a bordo di un'auto civile, diretti verso un check point dell'Idf nella periferia di Ramallah. Durante il viaggio sbagliano strada e, per errore, attraversano il territorio controllato dalla polizia palestinese. Lì, vengono fermati e trasferiti nella stazione di polizia di el-Bireh. In città si sparge la voce della cattura e, in poco tempo, davanti all'edificio si raduna una folla di un circa un migliaio di palestinesi. Un gruppo manifestanti riesce a fare irruzione all'interno dell'edificio, nel quale si trovano Vadim Nurzhitz e Yossi Avrahami, e li assassina.

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Aziz Salha e le mani insanguinate

A seguito dell'uccisione dei due riservisti israeliani, Aziz Salha si affaccia a una delle finestre della stazione di polizia e mostra alla folla le mani sporche di sangue. Un'immagine che sarà immortalata in uno scatto storico. I corpi di Vadim Nurzhitz e Yossi Avrahami vengono gettati dalla finestra e trascinati in piazza, dove la folla inizia a mutilarne i resti. 

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L'arresto e la liberazione di Aziz Salha

Identificato come uno dei responsabili dell'uccisione dei riservisti israeliani, Aziz Salha viene arrestato e condannato all'ergastolo nel 2001. Confesserà in seguito di aver strangolato una delle due vittime. Dieci anni dopo, nel 2011, viene rilasciato nell’ambito dell’accordo tra Hamas e il governo israeliano, con la mediazione dell'Egitto, per la liberazione del soldato israeliano Gilad Shalit, catturato da un commando palestinese a Kerem Shalom nel 2006. Lo stesso accordo che liberò anche l’attuale leader di Hamas, Yahya Sinwar. Fin dalla sua liberazione, Salha è sempre rimasto nella Striscia.

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