Pesante operazione mirata dell'aviazione israeliana contro il quartier generale di Hezbollah. L'Idf: "Colpito epicentro del terrore". Sei edifici andati distrutti nella periferia sud della capitale: almeno due morti e 76 feriti. Netanyahu all'Onu: "Avanti con i combattimenti fino alla vittoria totale". E rivolto all'Iran: "Se ci attaccate, vi colpiremo"
Unicef, bambini vittime in Libano a "tasso spaventoso"
Il numero di bambini uccisi o feriti in Libano dall'inizio dei massicci bombardamenti israeliani questa settimana ha raggiunto "un tasso spaventoso". A denunciarlo e' l'Unicef che chiede un "intervento immediato di de-escalation". Secondo le autorità libanesi, 50 bambini sono stati uccisi nell'arco di due giorni, lunedì e martedì, e altri potrebbero essere ancora sepolti sotto le macerie degli edifici colpiti dagli attacchi israeliani, sottolinea l'agenzia Onu in un comunicato. "Gli attacchi contro il Libano stanno uccidendo e ferendo bambini a un ritmo spaventoso e distruggendo ogni senso di sicurezza per centinaia di migliaia di bambini in tutto il Paese", ha affermato Edouard Beigbeder, rappresentante dell'Unicef in Libano. "La sofferenza dei bambini deve finire", ha aggiunto, chiedendo "un'immediata riduzione della tensione". Lunedì Israele ha lanciato una campagna di bombardamenti per indebolire Hezbollah nel sud e nell'est del Paese, che ha provocato più di 700 morti, tra cui molti civili, secondo le autorità libanesi. Per l'Unicef, i bombardamenti hanno causato anche "danni immensi alle infrastrutture civili", comprese le stazioni di pompaggio dell'acqua, lasciando 30 mila persone senza accesso all'acqua potabile. Il Libano è passato "da una situazione di crisi a una situazione di disastro", secondo l'agenzia delle Nazioni Unite.
Netanyahu, faremo di tutto contro l'arma nucleare in Iran
Israele "farà tutto quello che è in suo potere per assicurarsi che l'Iran non ottenga l'arma nucleare": lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu nel suo intervento all'assemblea generale dell'Onu, chiedendo al consiglio di sicurezza di reimporre le sanzioni a Teheran per garantire questo obiettivo. La guerra a Gaza può finire oggi: Hamas deve arrendersi, abbassare le armi e liberare gli ostaggi.
Se non lo farà, continueremo fino alla vittoria totale".
Netanyahu a Onu, sono qui contro le menzogne e le calunnie
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha denunciato all'assemblea generale dell'Onu le "menzogne ;;e calunnie" pronunciate contro il suo Paese. "Il mio paese è in guerra, combatte per la sua sopravvivenza. Ma dopo aver sentito le bugie e le calunnie contro il mio paese da molti oratori su questo podio, ho deciso di venire e mettere le cose in chiaro. Andremo avanti fino al ritorno degli ostaggi a casa", ha detto.
Netanyahu a Iran: "Se ci colpirete, vi colpiremo"
"Ho un messaggio per i tiranni dell'Iran: se ci colpite, vi colpiremo. Non c'è un posto in Iran che non possiamo raggiungere. E questo vale per l'intero Medio Oriente. "Israele è stato costretto a difendersi su sei fronti sostenuti dall'Iran". Lo ha affermato il premier israeliano Benjamin Netanyahu all'Onu.
Netanyahu all'Onu, alcune delegazioni lasciano l'aula
Qualche applauso e molte contestazioni hanno accolto l'arrivo del premier israeliano Benyamin Netanyahu nella sala dell'Assemblea Generale dell'Onu per pronunciare il suo discorso. Il presidente dell'Assemblea ha dovuto richiamare all'ordine i presenti, mentre alcune delegazioni abbandonavano la sala. La delegazione israeliana incita con applausi quasi ogni frase iniziale del premier.
Proteste contro Netanyahu all'Onu, almeno una decina di arresti
Almeno una decina di arresti tra le migliaia di persone che sono scese in strada nel cuore di Manhattan ieri sera per protestare contro Benjamin Netanyahu, la guerra di Israele a Gaza e i suoi recenti attacchi in Libano. Secondo quanto riportano i media Usa, la protesta piu' ampia si è snodata per le strade di Midtown e ha bloccato il traffico, mentre in prossimita' delle Nazioni Unite (dove il premier israeliano parlera' a breve) la polizia ha chiuso le strade alle auto e posizionato barricate ad ogni incrocio per evitare assembramenti o scontri. Le tensioni tra poliziotti e dimostranti sono divampate dopo il tramonto nell'Upper East Side, dove circa una decina di persone sono state arrestate su Park Avenue (vicino a dove Netanyahu alloggia) per essersi rifiutati di sgomberare la strada.
Proteste contro Netanyahu all'Onu, almeno una decina di arresti
Almeno una decina di arresti tra le migliaia di persone che sono scese in strada nel cuore di Manhattan ieri sera per protestare contro Benjamin Netanyahu, la guerra di Israele a Gaza e i suoi recenti attacchi in Libano. Secondo quanto riportano i media Usa, la protesta piu' ampia si è snodata per le strade di Midtown e ha bloccato il traffico, mentre in prossimita' delle Nazioni Unite (dove il premier israeliano parlera' a breve) la polizia ha chiuso le strade alle auto e posizionato barricate ad ogni incrocio per evitare assembramenti o scontri. Le tensioni tra poliziotti e dimostranti sono divampate dopo il tramonto nell'Upper East Side, dove circa una decina di persone sono state arrestate su Park Avenue (vicino a dove Netanyahu alloggia) per essersi rifiutati di sgomberare la strada.
Media: "Cooperante uccisa a Gaza da palestinesi armati"
Uomini armati palestinesi hanno sparato e ucciso un'operatrice umanitaria di un ente di beneficenza con sede negli Stati Uniti, aprendo il fuoco sulla sua auto in quello che i funzionari di Hamas hanno definito un caso di scambio di persona. Lo riferiscono i media israeliani. Secondo resoconti non verificati, sembrerebbe che sia stata uccisa da uomini armati di Hamas per essersi rifiutata di consegnare i fondi degli aiuti al gruppo terroristico. L'auto su cui viaggiava Islam Hejazy, responsabile del programma Gaza presso Heal Palestine, è stata intercettata ieri nella zona di Khan Younis, nel sud dell'enclave. Secondo i residenti e la famiglia della donna, uomini armati a bordo di tre auto hanno sparato decine di proiettili contro il veicolo. "Era la madre di due bambini piccoli e un'operatrice umanitaria con la massima etica e professionalità", ha scritto Palestine su Facebook. La sua famiglia ha rilasciato una dichiarazione, affermando che i partiti governativi guidati da Hamas hanno riferito che è stata uccisa per errore. I suoi assassini, la cui identità non è stata immediatamente chiara, non sono riusciti a identificare il veicolo che stava guidando, affermano. Al momento non c'è stato alcun commento da parte di Hamas. "Questo è stato uno shock ancora più grande... Come è possibile che un'anima innocente sia stata sprecata e che siano stati sparati 90 proiettili contro la sua auto solo per un'identificazione errata?", ha detto la famiglia in una dichiarazione pubblicata dai media palestinesi.
L'Arabia Saudita crea un'alleanza per la nascita dello stato palestinese: "Così si risolve la crisi"
L'Arabia Saudita ha creato un'alleanza globale per promuovere la soluzione a due Stati, ovvero la nascita di uno Stato palestinese accanto a quello israeliano che, secondo Riad, porterebbe alla soluzione del conflitto in corso in Medio Oriente. Lo ha annunciato il capo della diplomazia saudita, il principe Faisal bin Farhan Al Saud, a margine dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite in corso a New York, durante un incontro al quale hanno partecipato rappresentanti della Lega Araba, dell'Organizzazione per la cooperazione islamica e della Norvegia. L'Alto rappresentante della politica estera della Ue, Josep Borrell, su 'X' ha annunciato che le prime riunioni della nuova alleanza si terranno a Riad e a Bruxelles.
Dell'alleanza fanno parte Paesi arabi e musulmani, oltre che partner europei, come ha spiegato l'agenzia di stampa saudita Spa. Al-Saud non è entrato nei dettagli su quali Paesi ne fanno parte. "Faremo ogni sforzo per raggiungere un piano affidabile e irreversibile per una pace giusta e completa", ha detto il principe saudita. Necessario, ha aggiunto, agire in modo collettivo per prendere decisioni che portino a risultati tangibili verso un cessate il fuoco immediato e l'attuazione di una soluzione a due stati.
Israele: "Eventuale campagna di terra in Libano sarà breve"
Qualsiasi operazione di terra di Israele contro Hezbollah in Libano verrà condotta il più rapidamente possibile. Lo ha riferito un funzionario israeliano della sicurezza parlando in forma anonima con i giornalisti. "Cercheremo di farla il più breve possibile. Penso che ci stiamo preparando ogni giorno, e di sicuro è nella nostra cassetta degli attrezzi", ha detto.
Hamas: "Leader lascino l'aula mentre Netanyahu parla all'Onu"
Hamas ha chiesto che, durante il discorso che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu terrà oggi all'Assemblea generale dell'Onu, i presenti lascino la sala. E' ''il minimo che i leader possano fare per esprimere il loro rifiuto e la loro condanna rispetto al genocidio'' in corso a Gaza, ha aggiunto Izzat al-Rishq, membro della leadership politica di Hamas.
"E' accettabile che i leader mondiali ascoltino Hitler parlare all'Assemblea generale delle Nazioni Unite?", si è chiesto al-Rishq, dicendo che "Netanyahu è l'esecutore diretto del genocidio a Gaza, in corso da quasi un anno".
Israele, schierati carri armati al confine con il Libano. VIDEO
Houthi: "Abbiamo attaccato Israele e lo faremo ancora"
Gli Houthi dello Yemen hanno rivendicato di aver preso di mira le città israeliane di Tel Aviv e Ashkelon con un missile balistico e un drone. Lo riporta il Guardian. Il portavoce militare degli Houthi ha affermato che le loro operazioni non si fermeranno nei prossimi giorni finché non saranno terminate le offensive israeliane a Gaza e in Libano. "Condurremo altre operazioni militari contro il nemico israeliano in segno di vittoria per il sangue dei nostri fratelli in Palestina e Libano", ha affermato Yahya Sarea in un discorso televisivo.
Onu: "In Libano il periodo più mortale da una generazione"
"Stiamo assistendo al periodo più mortale in Libano da una generazione e molti esprimono il timore che questo sia solo l'inizio": è l'allarme delle Nazioni Unite. "Le recenti escalation in Libano sono a dir poco catastrofiche", ha affermato a Ginevra Imran Riza, vice coordinatore umanitario in Libano. L'ondata di violenza - ha spiegato in un briefing per la stampa - si è estesa ad aree precedentemente non colpite, portando alla distruzione diffusa di case e infrastrutture. In meno di una settimana, almeno 700 persone hanno perso la vita, migliaia sono rimaste ferite e circa 120.000 persone sono state sfollate nel giro di alcune ore, "ed i numeri continuano ad aumentare mentre parliamo". "La priorità - ha aggiunto - deve essere quella di garantire un cessate il fuoco immediato".
Houthi rivendicano lancio missile diretto su Tel Aviv
Gli Houthi hanno rivendicato il lancio nella notte di un missile dallo Yemen verso Tel Aviv, che è stato abbattuto dalle forze armate dello Stato ebraico fuori dallo spazio aereo israeliano. "Le forze degli Houthi hanno condotto un'operazione militare contro un obiettivo militare israeliano nella 'Jaffa occupata' (Tel Aviv) utilizzando un missile balistico 'Palestina 2'", ha riferito il portavoce militare dei ribelli yemeniti filo-iraniani, Yahya Saree, citato da Yedioth Ahronoth. "E' stato anche condotto un attacco su un obiettivo vitale nell'area di Ashkelon utilizzando un Uav di tipo 'Jaffa'". Entrambe le operazioni hanno avuto successo, ha sostenuto, sebbene non è stata data notizia di alcun attacco sull'area di Ashkelon e il missile verso Tel Aviv è stato abbattuto prima che entrasse nello spazio aereo israeliano.
Beirut, oggi 25 morti in raid Israele su Libano
Il ministro della Salute libanese Firass Abiad ha riferito che 25 persone sono state uccise negli attacchi israeliani in Libano a partire dalle prime ore di oggi. Da parte loro le forze armate israeliane hanno annunciato di aver colpito decine di depositi di armi di Hezbollah, lanciarazzi innescati ed edifici utilizzati dal gruppo filo-iraniano a Sidone, Nabatieh e altre aree del Libano meridionale. Finiti nel mirino dei caccia anche diversi lanciarazzi a Haddatha, nel Libano meridionale, utilizzati per attacchi contro la città di Tiberiade, nel nord di Israele.
Israele: operazione di terra in Libano la più breve possibile
Un funzionario della sicurezza israeliana afferma che qualsiasi operazione di terra in Libano sarà "la più breve" possibile
Borrell: "Attacchi in Libano non sono autodifesa"
"La guerra non è una soluzione, e questi attacchi contro il Libano hanno causato un numero così elevato di vittime civili che non possono essere giustificati semplicemente con il diritto all'autodifesa. Certamente, il diritto all'autodifesa esiste per tutti, anche per Israele. Ma il modo in cui questa guerra viene condotta, con questo elevato numero di attacchi dall'aria, da terra, costringendo centinaia di migliaia di persone a lasciare i loro paesi, le loro case - che sono state distrutte, quindi non avranno un posto dove tornare - non è certamente il modo per garantire la sicurezza di Israele". Lo ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borell, a margine dell'Assemblea generale dell'Onu a New York. "Penso che sia esattamente il contrario. Quindi, non posso che ribadire l'appello degli Stati membri dell'Unione europea per un cessate il fuoco e per cercare l'unica soluzione possibile, che è l'attuazione della risoluzione concordata delle Nazioni Unite", ha aggiunto.
Borrell, attacchi in Libano non sono autodifesa
"La guerra non è una soluzione, e questi attacchi contro il Libano hanno causato un numero così elevato di vittime civili che non possono essere giustificati semplicemente con il diritto all'autodifesa. Certamente, il diritto all'autodifesa esiste per tutti, anche per Israele. Ma il modo in cui questa guerra viene condotta, con questo elevato numero di attacchi dall'aria, da terra, costringendo centinaia di migliaia di persone a lasciare i loro paesi, le loro case - che sono state distrutte, quindi non avranno un posto dove tornare - non è certamente il modo per garantire la sicurezza di Israele". Lo ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borell, a margine dell'Assemblea generale dell'Onu a New York. "Penso che sia esattamente il contrario. Quindi, non posso che ribadire l'appello degli Stati membri dell'Unione europea per un cessate il fuoco e per cercare
l'unica soluzione possibile, che e' l'attuazione della risoluzione concordata delle Nazioni Unite", ha aggiunto.
Fidan a Onu: "Fermare follia Israele, non vuole 2 Stati"
"Israele ha fatto a pezzi ogni prospettiva di cessate il fuoco, non aspettiamoci nessuna apertura alla soluzione dei due Stati". La dura accusa arriva dal ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, che ha parlato a margine dell'Assemblea Generale dell'Onu a New York, in un incontro organizzato da Unione Europea, Norvegia e Gruppo di contatto per Gaza. "La Palestina deve essere riconosciuta come Paese membro delle Nazioni Unite a tutti gli effetti. C'è bisogno di uno sforzo da parte di tutti perché Israele non avrà nessuna apertura verso la soluzione dei due Stati. Abbiamo visto come hanno fatto a pezzi tutte le prospettive di pace. Non è troppo tardi, siamo ancora in tempo per agire", ha detto il capo della diplomazia turca. Fidan ha parlato di "follia omicida", che prima ha colpito Gaza, poi la Cisgiordania e ora il Libano e che "deve essere fermata", prima che il premier Benjamin Netanyahu "trascini tra le fiamme l'intera regione".