Guerra Israele-Hamas, Idf: "Ondata di attacchi contro Hezbollah in Libano"

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L'Idf ha annunciato che si è verificata un'ondata di attacchi aerei contro obiettivi di Hezbollah nel Libano meridionale, con l'obiettivo di indebolire il gruppo terroristico che oggi ha lanciato continui raid sulla Galilea. Nasrallah: "Quello che ha fatto in Israele" facendo esplodere cercapersone e walkie talkie colpendo i civili "è una dichiarazione di guerra contro la sovranità del Libano, è un atto di guerra". Intanto si aggrava il bilancio delle vittime, salito a 37: sono diverse migliaia i feriti

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Nasrallah, leader di Hezbollah: "Molti combattenti feriti agli occhi"

"Il numero di combattenti con lesioni agli occhi è elevato e c'è pressione sugli ospedali, che stanno facendo un grande sforzo". Lo ha detto il leader degli Hezbollah libanesi, Hasan Nasrallah, nel tanto atteso discorso trasmesso in diretta tv da una località segreta. "Alcuni nostri feriti sono stati trasportati per le cure in Siria o in Iran", ha aggiunto.

Raid di Israele nel sud del Libano mentre parla Nasrallah

Un'intensa serie di attacchi aerei israeliani si è registrata nel sud del Libano in corrispondenza dell'inizio dell'atteso discorso televisivo del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah. Lo riferiscono media libanesi. 

Macron sente il premier del Libano e "condanna" l'ondata di esplosioni

Il presidente francese Emmanuel Macron ha avuto una conversazione telefonica con il primo ministro libanese Najib Mikati durante la quale ha espresso la sua "condanna" per le esplosioni che hanno ucciso almeno 37 persone e ne hanno ferite diverse migliaia, secondo una dichiarazione citata dall'agenzia di stampa libanese National News Agency (Nna).

Macron ha espresso la sua "solidarietà e simpatia per il Libano in questa dolorosa prova" e ha invitato tutte le parti a esercitare moderazione ed evitare un'escalation. Il presidente francese non ha fatto alcun riferimento diretto a Israele, che è il sospetto esecutore delle esplosioni per non avendo rivendicato ufficialmente alcune responsabilità degli attacchi di ieri e martedì. Da parte sua, Mikati ha ringraziato Macron per il suo "affetto e il suo continuo sostegno al Libano" e ha chiesto "che venga presa una posizione ferma contro l'aggressione israeliana durante la sessione del Consiglio di sicurezza programmata per domani su richiesta del governo libanese".

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Dopo Lufthansa anche Air France prolunga lo stop ai voli per Tel Aviv e Beirut

Air France proroga la sospensione dei voli per Tel Aviv e Beirut fino a venerdì. Stesso provvedimento era stato preso da Lufthansa. 

Aviazione civile libanese vieta dispositivi wireless sugli aerei

Le autorità dell'aviazione civile libanese hanno vietato l'imbarco di walkie-talkie e cercapersone sui voli in partenza dall'aeroporto di Beirut, dopo che migliaia di dispositivi sono esplosi tra martedì e mercoledì. La direzione dell'aviazione civile libanese ha chiesto alle compagnie aeree che operano da Beirut di informare i passeggeri che walkie-talkie e cercapersone sono vietati fino a nuovo avviso. Tali dispositivi sono stati inoltre vietati per la spedizione aerea, riferisce la stampa libanese.

Allarmi continui in Galilea per lancio di razzi dal Libano

Le sirene d'allarme vengono attivate di continuo oggi, praticamente ogni venti minuti, in Galilea per il lancio di razzi e droni dal Libano, come mostra la bacheca dell'esercito israeliano (Idf). In mattinata l'Idf ha reso noto che diversi droni carichi di esplosivo hanno colpito la comunità settentrionale di Ya'ara, nella Galilea occidentale, ferendo otto civili. Altri ordigni hanno colpito la comunità settentrionale di Beit Hillel, nei pressi di Kiryat Shmona causando incendi. 

Il premier del Libano chiede all'Onu la condanna della tecno-guerra di Israele

Il primo ministro libanese Najib Mikati ha invitato il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a prendere una posizione "ferma" sulla "guerra tecnologica" israeliana, Il consiglio si riunirà domani con all'ordine del giorno le recenti esplosioni di ordigni che hanno ucciso 37 persone e ferito più di 2.900 in Libano. Il leader libanese ha sottolineato "la necessità che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite prenda una posizione ferma per fermare l'aggressione israeliana contro il Libano e la guerra tecnologica che sta lanciando contro il Libano". "La sessione del Consiglio di Sicurezza che si terrà domani, su richiesta del governo libanese, deve presentare una posizione deterrente, che fermerà la guerra di genocidio condotta da Israele", ha aggiunto Mikati, secondo la dichiarazione. Il primo ministro ha detto che il problema non riguarda solo il Libano, ma "tutta l'umanità", e ha ricordato alla comunità internazionale la sua "responsabilità" di fare pressione su Israele per fermare i suoi attacchi.

Tajani: "Tutelare gli operatori umanitari a Gaza"

"Abbiamo detto a Israele che ci preoccupa ciò che accade ai civili" a Gaza "e questo vale anche per coloro che lavorano per le organizzazioni umanitarie che dovrebbero essere sempre tenuti fuori dagli attacchi militari". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in conferenza stampa con il leader del Partito popolare spagnolo Alberto Nunez Feijoo alla Stampa Estera a Roma. "Oggi a Parigi ci vedremo per fare punto situazione in Medio Oriente, vedremo cosa si può fare a livello diplomatico per cercare di evitare escalation. E' importante anche prima della settimana dell'Onu, ci sarà una riunione G7 a New York e lì parleremo di Medio Oriente. Vogliamo tutti che si raggiunga il cessate il fuoco per la liberazione degli ostaggi e per aiutare la popolazione civile palestinese", ha sottolineato. 

Tajani

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Tajani: "Rifaremo il punto alla riunione di Parigi, evitare l'escalation"

Oggi a Parigi "faremo il punto sulla situazione in Medio Oriente per capire cosa fare, a livello diplomatico, per evitare una escalation". Lo dice il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, durante una conferenza stampa con il presidente del Partito Popolare spagnolo, Alberto Nunez Feijo'o. Tajani, che nella capitale francese parteciperà alla riunione del Quintetto (Italia, Francia, Regno Unito, Germania, Usa), ha aggiunto che l'incontro di oggi "è importante" e arriva "prima della riunione delle Nazioni Unite e la riunione G7 a New York, con la presidenza dell'Italia, dove si continuerà a parlare di Medio Oriente. Vogliamo tutti che si raggiunga un cessate il fuoco, che si aiuti la popolazione palestinese e che si arrivi alla liberazione degli ostaggi".

Esplosioni in Libano, 37 i morti

Il bilancio delle esplosioni, tra quelle dei cercapersone di martedì e quelle dei walkie talkie di ieri, è salito a 37 morti. Lo ha reso noto il ministero della Sanità libanese. In seguito alla situazione, alcune compagnie aeree hanno deciso mercoledì di cancellare i loro voli da o per l'aeroporto internazionale di Beirut. 

Abu Mazen da Sanchez, appello congiunto a de-escalation

Il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez ha lanciato un appello alla "de-escalation" in Medio Oriente, in una dichiarazione rilasciata insieme al presidente palestinese Abu Mazen, in visita a Madrid. "Oggi il rischio di un'escalation aumenta di nuovo pericolosamente" in Libano, ha dichiarato Sanchez dopo un colloquio di circa un'ora con il leader dell'Autorita' palestinese. "Dobbiamo quindi lanciare un nuovo fermo appello alla moderazione, alla riduzione dell'escalation e alla coesistenza pacifica tra i Paesi, in breve alla pace", ha aggiunto. Nè Sanchez nè Abbas hanno commentato direttamente le due ondate di esplosioni mortali avvenute martedì e mercoledì in Libano e che hanno preso di mira i sistemi di trasmissione del movimento islamista libanese filo-iraniano Hezbollah, nemico giurato di Israele. Sanchez ha sottolineato che questa è stata la prima visita di Abu Mazen a Madrid dal riconoscimento dello Stato di Palestina da parte del governo spagnolo, il 28 maggio. Il leader socialista, che dall'inizio del conflitto a Gaza tra Israele e Hamas, il 7 ottobre 2023, si è affermato come paladino della causa palestinese all'interno dell'Unione Europea, ha insistito ancora una volta sulla "necessita', l'urgenza di porre immediatamente fine alla guerra a Gaza". "E' assolutamente necessario che le parti concludano un cessate il fuoco in conformità con la risoluzione 2735 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite", adottata il 10 giugno, ha affermato, ricordando che l'applicazione di tale risoluzione è obbligatoria". 

Ong italiana: "In Libano siamo sull'orlo del baratro"

“Fuori da tutti gli ospedali di Beirut si vedono madri, fratelli, persone care di chi ha perso occhi, mani, dita e che i medici di tutto il paese stanno provando a curare in un sistema sanitario al collasso. A tutte e tutti viene chiesto di non intasare le strade e donare sangue, mentre si aspetta il discorso del leader di Hezbollah previsto per giovedì pomeriggio, e si fa seria la possibilità di un’invasione definitiva dal confine sud del paese da parte di Israele. Siamo sull’orlo del baratro” queste le parole di Virginia Sarotto, cooperante in Libano di Arcs Culture Solidali, attualmente a Beirut.

In seguito alle esplosioni dei cercapersone dello scorso 17 settembre, sui telefoni dello staff locale di Arcs sono iniziati ad arrivare decine di messaggi e video sull’accaduto e sui protocolli di sicurezza. Le prime reazioni sono state di stupore e disorientamento per quello che stava accadendo. Poi si è iniziato a chiamare amici e parenti per sapere se fossero sani e salvi. Il bilancio dell’attacco saranno 3 mila operativi di Hezbollah feriti, oltre che l’ambasciatore iraniano, e 9 persone uccise, tra cui bambini e bambine. Dal pomeriggio di martedì nelle strade delle città colpite si sentono ambulanze di continuo, gli ospedali sono pieni di persone ferite al volto, agli arti superiori e allo stomaco colpite mentre erano al mercato, in auto, per strada. Mercoledì pomeriggio è arrivata un’altra ondata di esplosioni che ha alzato a 32 il numero dei morti e aggiunto 450 feriti al numero del giorno prima. 

Israele: "Dal 7 ottobre, Hezbollah ha lanciato migliaia di razzi dal Libano contro i civili israeliani"

Hezbollah: "Arrestato uomo sospettato di spionaggio per Israele"

Hezbollah ha arrestato un uomo nella città di Hula, in Libano, sospettato di spionaggio per Israele. Lo hanno riferito i media israeliani, citando l'organizzazione islamista libanese. Secondo quanto riferito, il sospettato lavorava come appaltatore per l'Unicef. Il fratello dell'arrestato, sempre secondo i media, è un membro di spicco del Partito di Dio.

Libano, 'Onu deve assumere posizione ferma su guerra tecnologica di Israele'

Il primo ministro libanese Najib Mikati chiederà alle Nazioni Unite di opporsi alla "guerra tecnologica" di Israele contro il suo paese. Nella riunione di domani, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, secondo il premier, dovrebbe "assumere una posizione ferma contro l'aggressione israeliana al Libano e la guerra tecnologica che sta conducendo". Lo scrive il Times of Israel.

'Hezbollah arresta diverse persone dopo le esplosioni'

La tv saudita al Hadath riferisce che Hezbollah ha arrestato diverse persone per interrogarle in seguito alle esplosioni di cercapersone e altri dispositivi wireless, tra cui il fratello di un membro anziano del gruppo sciita filo-iraniano. Anche il responsabile per gli ordigni del partito di Dio sarebbe finito in manette per essere sottoposto a interrogatorio. Intanto l'esercito libanese sta facendo detonare device dei miliziani e ha chiesto ai cittadini di denunciare qualsiasi ordigno e di non avvicinarsi.

Beirut, il bilancio delle esplosioni sale a 37 morti

Il bilancio delle esplosioni, tra quelle dei cercapersone di martedì e quelle dei walkie talkie di ieri, è salito a 37 morti. Lo ha reso noto il ministero della Sanità libanese.

Mo: Hezbollah annuncia la morte di altri 5 suoi membri

Hezbollah ha annunciato la morte di altri cinque suoi membri, dopo le esplosioni di ieri in tutto il Libano dei walkie-talkie utilizzati dal gruppo islamista, che secondo le autorità sanitarie libanesi avrebbe causato la morte di 20 persone e il ferimento di altre 450. Con la morte di questi ultimi membri di Hezbollah, il bilancio delle vittime del gruppo dall'inizio della guerra con Israele sale ad almeno 478, 37 dei quali negli ultimi due giorni.

Libano, artificieri fanno esplodere cercapersone e radio

L'agenzia di stampa statale libanese NNA, citando una dichiarazione militare libanese, riferisce che i cercapersone e altri dispositivi elettronici vengono fatti esplodere in modo controllato come misura precauzionale. Cita l'esercito che afferma che unità specializzate stanno "facendo esplodere cercapersone e dispositivi di comunicazione sospetti in varie regioni" e ha invitato i cittadini "a stare lontani dalle scene delle detonazioni e a segnalare qualsiasi dispositivo od oggetto sospetto". 

Tajani: "Anche a Israele mandiamo messaggi di prudenza"

"Stiamo spingendo in Iran" per "evitare una escalation" e "ovviamente anche a Israele mandiamo messaggi di prudenza". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine di un incontro nella sede di Fi.

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