A poco più di 48 ore dal lancio della Crew Dragon, i quattro membri dell'equipaggio comandato dal filantropo Jared Isaacman hanno intrapreso la prima delle attività extraveicolari programmate per la missione. Le immagini mostrano il miliardario fautore del progetto e la specialista Anna Menon uscire fuori dalla navetta, a più di 700 chilometri dalla Terra
Uscire a fare una passeggiata a più di 700 chilometri dalla Terra. Un primato raggiunto in orbita, dove la navetta Crew Dragon di SpaceX ha intrapreso la prima attività extraveicolare privata della storia durante la missione Polaris dawn.
Opera del filantropo miliardario Jared Isaacman, finanziatore del progetto, del pilota Scott Poteet e delle specialiste Sarah Gillis e Anna Menon: tutti presenti sulla navicella fin dalla sua partenza, alle 11.23 italiane di martedì 10 novembre. Poco più di 48 ore dopo (alle 12:12), i quattro hanno già raggiunto il primo obiettivo, ovvero testare le nuove tute pressurizzate a firma dell’azienda di Elon Musk.
Una volta abbassata la pressione fino al livello di vuoto, sono stati il comandante Isaacman e Menon a uscire fuori dalla Crew Dragon, mentre Poteet e Menon monitoravano i sistemi di supporto vitali. Dalle immagini, è possibile vedere il filantropo in equipaggiamento spaziale muoversi insieme alla navetta, con la Terra davanti a sé, a centinaia di chilometri di distanza. Dopo di lui, è stato il turno della specialista di missione, che ha replicato i test di mobilità fatti dal comandante.
In diretta dallo spazio
Su X, la piattaforma di proprietà di Elon Musk, gli utenti hanno potuto seguire in diretta ogni step degli astronauti tramite il profilo di SpaceX, che ha dato continui aggiornamenti sui livelli di pressione e i responsi ottenuti dalle tute. Nella giornata di mercoledì, inoltre, Polaris dawn aveva già ottenuto un altro record: l’apogeo orbitale di 1400,7 chilometri, superando così la Gemini 11, che nel 1966 si era fermata a quota 1369.