Martin Winterkorn a giudizio, il procedimento in Germania a suo carico è stato rallentato anche dai suoi problemi di salute. Altri quattro dirigenti imputati con lui sono già a giudizio dal 2021, con udienze fissate fino al gennaio 2025
Sono passati nove anni dallo scoppio del Dieselgate e adesso inizia il processo per l’allora amministratore delegato di Volkswagen (VW), Martin Winterkorn (77 anni). Il 3 settembre, l’ad è apparso in tribunale per difendersi da capi di accusa formulati cinque anni fa. L’ex manager ha sempre negato di essere stato a conoscenza della frode. Il gruppo infatti è accusato di avere alterato i dati delle emissioni di ossido di azoto delle vetture a gasolio. Lo avrebbe fatto attraverso un software posizionato sui veicoli, che permetteva di superare i test di omologazione. Gli scarichi su strada erano però molto più inquinanti. Winterkorn non è accusato di essere coinvolto nell’invenzione del software-truffa, ma di non averne impedito l’uso, dopo esserne venuto a conoscenza, permettendo così che milioni di auto venissero vendute con quella dotazione in Europa e negli Stati Uniti.
La condanna della Corte di Giustizia Ue
Lo scandalo delle emissioni “taroccate” risale al settembre 2015 e fu un colpo durissimo per la credibilità dell’industria dell’auto tedesca. Le autorità statunitensi denunciarono la “truffa” provocando indignazione globale. Anche perché la seconda accusa contro Winterkorn e altri due membri del Cda dell’epoca è che avrebbero informato i mercati troppo tardi della manipolazione. Winterkorn fu costretto a dimettersi e il gruppo fu condannato a pagare multe e risarcimenti per oltre 30 miliardi di euro. La condanna della Corte di Giustizia Ue è del 2020. Il procedimento in Germania a carico di Winterkorn è stato rallentato anche dai suoi problemi di salute. Altri quattro dirigenti imputati con lui sono già a giudizio dal 2021, con udienze fissate fino al gennaio 2025.
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La condanna dell'ex capo di Audi
Winterkorn è anche accusato anche di aver mentito durante la testimonianza nell’inchiesta parlamentare nel gennaio del 2017. L’ex manager è stato indagato anche negli Stati Uniti, nel 2018, ma Berlino non estrada i propri cittadini fuori dell’Unione europea. Nel giugno 2023, l’ex capo di Audi (marchio di prestigio del gruppo Volkswagen), Rupert Stadler, è stato condannato a una pena sospesa e a una multa milionaria dal tribunale regionale di Monaco di Baviera.