Dura la replica della piattaforma di ride-hailing. “Faremo ricorso e resteremo fiduciosi che il buon senso prevarrà”, ha detto a Reuters il portavoce della società, Caspar Nixon
L’Autorità olandese per la protezione dei dati (DPA) ha dichiarato di aver multato Uber per 290 milioni di euro per il trasferimento di dati non sufficientemente protetti di autisti europei alla sua sede centrale negli Stati Uniti. “Uber ha trasferito i dati personali dei tassisti europei negli Stati Uniti e non è riuscita a salvaguardarli adeguatamente. Ciò costituisce una grave violazione del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR)”, ha affermato la DPA. L’inchiesta è stata avviata in seguito alla denuncia di alcuni tassisti francesi.
La replica
Dura la replica della piattaforma di ride-hailing. “Questa decisione imperfetta e questa multa straordinaria sono completamente ingiustificate. Il processo di trasferimento dati transfrontaliero di Uber era conforme al GDPR durante un periodo di immensa incertezza tra UE e Usa durato 3 anni. Faremo ricorso e resteremo fiduciosi che il buon senso prevarrà”, ha detto a Reuters il portavoce della società, Caspar Nixon.