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Egitto, Giacomo Passeri condannato a 25 anni per droga. Farnesina: “Massima attenzione”

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©Ansa

Il 31enne italiano - originario della Sierra Leone, cresciuto a Pescara, residente a Londra e in cella da quasi un anno - è stato condannato a 25 anni con l'accusa di spaccio di droga e, secondo la sentenza del tribunale del Cairo, dovrà scontare la pena nelle carceri egiziane. “Siamo sotto choc”, dice la famiglia, che ha lanciato un appello al governo affinché si adoperi per far tornare il giovane in Italia. Legale: “Faremo ricorso”. La Farnesina ha fatto sapere che sta seguendo il "caso con la massima attenzione”

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Un ragazzo italiano di 31 anni, originario della Sierra Leone, cresciuto a Pescara e residente da qualche anno a Londra, è stato condannato in Egitto a 25 anni di carcere con l'accusa di spaccio di droga. Secondo la sentenza del tribunale del Cairo, Giacomo Passeri - che si trova in cella da quasi un anno - dovrà scontare la pena nelle carceri egiziane. Il caso del giovane italiano era esploso a luglio, quando la famiglia aveva parlato di "torture" e aveva denunciato: "È in uno stato d'abbandono e senza cure" dopo un intervento chirurgico.

La condanna in Egitto

A rendere nota la sentenza dei giudici egiziani, emessa nei giorni scorsi, è stata sempre la famiglia, che però aveva parlato di una condanna all'ergastolo. Poi la Farnesina ha precisato che si tratta di 25 anni. "Siamo ancora sotto choc, ci hanno appena comunicato che Giacomo è stato condannato all'ergastolo", aveva detto il fratello Andrea Passeri, che ha lanciato un appello al governo affinché si adoperi per far tornare il giovane in Italia. La Farnesina ha poi fatto sapere che all'udienza di primo grado al Cairo ha assistito, "in qualità di osservatore, il capo della Cancelleria Consolare dell'Ambasciata d'Italia, accompagnato da un interprete". E "lo stesso giorno, l'avvocato ha informato la sede che il signor Passeri è stato condannato a 25 anni di detenzione". Il legale di Passeri "ha comunque già informato l'Ambasciata dell'intenzione di presentare ricorso", ha detto ancora il ministero degli Esteri, con la sede diplomatica che sta continuando a seguire il "caso con la massima attenzione, attraverso costanti contatti con il legale e ha richiesto alle competenti autorità egiziane di autorizzare una visita consolare in carcere con la massima urgenza, per prestare ogni necessaria assistenza".

L’avvocato: “Faremo ricorso”

Anche l’avvocato di Giacomo Passeri ha parlato di una condanna all’ergastolo. “Il mio assistito, con sentenza del 19 agosto, è stato condannato all'ergastolo e a una multa di 500mila sterline, oltre alla confisca e alle spese", ha detto ad Affaritaliani.it il legale Shaaban Said. L’avvocato ha aggiunto: "Riteniamo ci sia invalidità nel procedimento, poiché gli avvocati inquirenti non hanno partecipato alle udienze. Per questo motivo farò ricorso al verdetto e farò del mio meglio per ottenere l'assoluzione di fronte alla Corte d'appello". Sabato prossimo, ha detto ancora l'avvocato, scriverà una memoria, mentre rimane in attesa del deposito delle motivazioni della sentenza. Sullo stato d'animo di Giacomo Passeri, il legale ha detto: "L'ho visto molto triste e spaventato". Anche il fratello di Passeri ha confermato di "aspettare le motivazioni per decidere il da farsi".

Le accuse

Secondo quanto risulta alla Farnesina, i giudici egiziani accusano Passeri di esser stato trovato con "un importante quantitativo di stupefacenti, tra cui numerosi ovuli da lui ingeriti, contenenti anch'essi stupefacenti". Ed è questo il motivo per il quale è stato condannato per "traffico internazionale di droga". Il giovane - papà italiano e mamma della Sierra Leone e residente da tempo a Londra - era stato arrestato il 23 agosto 2023 per il possesso, secondo la versione dei familiari, di piccole dosi di stupefacenti.

Giacomo Passeri in un'immagine tratta dal suo profilo Facebook, Pescara, 21 agosto, 2024. Arrestato un anno fa circa in Egitto per possesso di droga, è stato condannato oggi all'ergastolo da un tribunale al Cairo. FACEBOOK/GIACOMO PASSERI +++ ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++ NPK +++

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Le reazioni

Subito dopo la notizia della condanna sono scattate le reazioni dell'opposizione, che chiede al governo di intervenire. Il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Marco Grimaldi e il segretario regionale di Sinistra Italiana Abruzzo Daniele Licheri hanno espresso "preoccupazione, indignazione e sconcerto". Si tratta, hanno aggiunto, di "una vicenda dai diritti umani negati. Abbiamo visto la vicenda Regeni, la vicenda Zaki, non ci fidavamo di chi diceva che in Egitto andava tutto bene. È stato detenuto senza traduttori e sottoposto a un interrogatorio senza avvocati". Il responsabile esteri di Italia Viva Ivan Scalfarotto ha parlato di "condanna insensata" e ha chiesto al ministro Tajani di "prendere immediatamente contatto con il suo omologo egiziano, anche eventualmente convocando l'ambasciatore dell'Egitto alla Farnesina, per far sentire la protesta più vibrante per una decisione che non presenta alcuna ragionevolezza o proporzionalità". Stessa richiesta da parte del segretario di Più Europa Riccardo Magi e il deputato di +E, Benedetto Della Vedova, che hanno detto: "La Farnesina dovrebbe convocare l'Ambasciatore egiziano. La partnership tra Italia ed Egitto sui temi economici, energetici e migratori non può ignorare questo ulteriore episodio giudiziario sproporzionato e intollerabile nei confronti di un cittadino italiano".

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