Nord Stream, dalla Germania mandato d’arresto europeo per il presunto sabotatore ucraino

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Volodymyr Zhuravlov, 44enne ucraino residente in Polonia, è riuscito a sfuggire alle autorità tedesche che da giugno gli danno la caccia. Le autorità polacche hanno confermato di aver ricevuto il mandato di arresto nei confronti del presunto sabotatore che però è partito per l'Ucraina prima di poter essere arrestato

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Svolta nel giallo sul sabotaggio del gasdotto Nord Stream. Dopo mesi di ricerche, ipotesi e indagini senza esito, la Germania nel mese di giugno ha emesso un mandato di arresto europeo per Volodymyr Zhuravlov. A darne notizia sono i media tedeschi che riferiscono come l’uomo, 44enne di nazionalità ucraina residente in Polonia, sia riuscito a sfuggire agli inquirenti tedeschi che ormai da alcuni mesi gli danno la caccia. La Polonia, nazione di residenza del presunto sabotatore, ha confermato la notizia. L'ufficio del procuratore polacco ha dichiarato all'AFP di aver ricevuto il mandato per "Volodymyr Z." a giugno "in relazione a un procedimento contro di lui in Germania", ma il sospetto è partito per l'Ucraina prima di poter essere arrestato. 

Le indagini tedesche

Ci sono anche altri due ucraini, fra cui una donna, fra i sospettati su cui indaga la Procura tedesca. Tuttavia, per il momento, l'unico su cui pende il mandato di arresto è Volodymyr Zhuravlov. Dalla Polonia, dove l'uomo risiedeva, non vi sarebbe stata alcuna reazione e il mandato, valido per 60 giorni, sarebbe intanto scaduto. Mentre proseguono le ricerche del fuggitivo il governo tedesco fa sapere che, a suo parere,  l'inchiesta non rischia di peggiorare i rapporti fra Berlino e Kiev. Il portavoce del cancelliere Wolfgang Buechner ha infatti sottolineato che resta la garanzia della Germania all'Ucraina "sul fatto che li sosterremo tutto il tempo necessario". 

I sabotaggi nel 2022

I gasdotti Nord Stream 1 e 2 vennero gravemente danneggiati alla fine di settembre 2022. I due gasdotti collegano la Russia alla Germania e trasportavano la maggior parte del gas russo verso l'Europa. Le esplosioni sottomarine provocarono enormi fughe di gas e contribuirono a peggiorare le già complicate relazioni tra Mosca e Kiev: i due Paesi a lungo si sono rimbalzati le accuse e hanno, dal canto loro, respinto ogni responsabilità. Le esplosioni vennero subito denunciate dalle autorità occidentali come un pericoloso atto di sabotaggio ma fino ad ora nessuna indagine aveva portato a un esito soddisfacente. 

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I sospetti sullo yacht Andromeda

Una delle piste seguite dagli investigatori che ha portato all'identificazione di Volodymyr Zhuravlov riguarda lo yacht Andromeda, imbarcazione perquisita nel gennaio successivo al sabotaggio del Nord Stream. A bordo c'era un equipaggio di sei persone, cinque uomini e una donna, e tra loro ci sarebbe stato anche il 44enne sul quale ora pende il mandato di arresto. Lo yacht avrebbe fatto rotta verso l'area del Mar Baltico dove sono avvenute le esplosioni: l'ipotesi è che i sospetti autori del sabotaggio, nel corso della traversata, si siano tuffati in mare per attaccare ordigni eplosivi sulle condutture del gas. 

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