Nove persone sono rimaste uccise ieri nei tafferugli scoppiati tra due gruppi armati rivali nella periferia orientale della capitale. Esami e lezioni sospesi per i combattimenti tra filo-Dbeibah
Tensione alle stelle in Libia, dove nove persone sono rimaste uccise ieri negli scontri tra due gruppi armati rivali nella periferia orientale di Tripoli. "Il bilancio delle vittime degli scontri ha raggiunto nove morti", ha dichiarato il servizio di ambulanza e soccorso della capitale libica in un comunicato accompagnato da immagini dei suoi membri mentre recuperano corpi in diversi luoghi del sobborgo di Tajoura. La nota non specifica se tra le vittime vi siano civili. Secondo testimoni, gli scontri sono scoppiati a metà giornata e sono continuati per ore. Un funzionario della sicurezza della capitale ha detto all'Afp che hanno coinvolto due gruppi armati "dopo scaramucce e una discussione sfociata in uno scontro a fuoco con armi di medio calibro". I due gruppi armati sono affiliati al governo di unità nazionale (Gnu) con sede a Tripoli (ovest) che non ha ancora commentato gli scontri.
Sospese tutte le lezioni e gli esami
A causa degli scontri tra le due milizie che sostengono il governo di unità nazionale insediato a Tripoli e guidato dal premier Abdelahmid Dbeibah , l'ateneo della capitale libica ha annunciato di essere stato costretto a sospendere le proprie attività. "L'università di Tripoli annuncia la sospensione di tutte le lezioni e degli esami fino a nuovo a nuovo avviso a causa dei continui scontri armati nella capitale libica", ha scritto su X il sito Libya Review stamattina segnalando anche la mobilitazione di "veicoli militari" in città. "In questo momento stanno combattendo a est di Tajura", ha detto all'Ansa una fonte libica riferendosi alla cittadina situata a circa 25 km dal centro della capitale e considerabile come una sua estrema periferia orientale. "Altri gruppi di Tripoli si uniranno ora ai combattimenti", ha previsto la fonte sottolineando che queste milizie "sono ovunque" nella capitale.