Morti anche 11 bambini e 6 donne. L'esercito israeliano conferma il raid nei pressi di una scuola a Gaza City spiegando che l'aeronautica "ha colpito con precisione i terroristi di Hamas che operavano all'interno di un centro di controllo e comando nella scuola Al-Tabai'een. Per l'Idf però il bilancio delle vittime fornito da Hamas non è affidabile. Hamas replica: "Attacco a scuola è pericolosa escalation"
Idf: “Esagerato il bilancio di Hamas, uccisi 20 terroristi”
L'esercito di Israele afferma di aver ucciso almeno 20 terroristi, tra cui "comandanti di alto rango" di Hamas, che erano nella sala di comando allestita nella scuola a Gaza City. Lo riportano i media israeliani. L'Idf contesta le affermazioni di Hamas secondo cui nell'attacco sarebbero stati uccisi più di 100 palestinesi. "Secondo un esame preliminare, i numeri pubblicati da Gaza sono esagerati e non corrispondono alle informazioni disponibili nell'Idf, alle munizioni utilizzate e all'accuratezza dell'attacco", dichiara aggiungendo di avere un video in cui si vede che "non c'erano donne o bambini nell'area prima dell'attacco".
Mosca contro Israele: “Bombe su civili minano negoziati”
La Russia ha invitato Israele ad astenersi dall'attaccare obiettivi civili, dopo l'ultimo raid su una scuola a Gaza, in cui sono morte oltre 90 persone. "Tali tragedie minano gli sforzi per un cessate il fuoco tempestivo e per lo scambio di prigionieri", ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, che si è detta "profondamente scioccata" dall'attacco israeliano alla scuola al-Tabin di Gaza City dove, secondo Gerusalemme, si nascondevano militanti di Hamas. "Mosca è profondamente scioccata da quanto accaduto. Esprimiamo le nostre sincere condoglianze ai parenti delle vittime. Auguriamo loro una pronta guarigione", si legge nel commento di Zakharova, pubblicato sul sito del dicastero. "Riaffermiamo la nostra posizione coerente e di principio sulla necessità di un rigoroso rispetto del diritto umanitario internazionale”. "Notiamo con rammarico che tali attacchi nella Striscia di Gaza, le cui vittime sono civili, sono sistematici. Chiediamo alla parte israeliana di astenersi dagli attacchi contro obiettivi civili. Crediamo che non vi sia e non possa esserci alcuna giustificazione per essi", ha denunciato la portavoce. "Tragedie come quella accaduta oggi minano gli sforzi internazionali volti a mitigare la situazione nella zona del conflitto israelo-palestinese e a un cessate il fuoco tempestivo, nonché allo scambio di prigionieri", ammonisce Zakharova.
M5s: “Governo sospenda relazioni e commerci con Israele”
"Ancora bombe lanciate intenzionalmente da Israele contro una scuola di Gaza dove si rifugiavano centinaia di sfollati palestinesi: bambini, donne, anziani massacrati senza pietà, a decine, proprio mentre si erano riuniti per la preghiera del mattino. Ogni giorno un massacro, uno sterminio sistematico fatto con le bombe, con i cecchini, con la fame, la sete e le malattie usate come armi. Crimini di guerra ormai conclamati e perfino rivendicati dai più estremisti esponenti dell'esecutivo Netanyahu, di fronte ai quali ogni condanna - sia essa legale, diplomatica, o politica - risulta ormai inutile. Basta, è ora che la comunità internazionale passi dalle parole ai fatti e isoli il criminale governo di Netanyahu sospendendo le relazioni diplomatiche e commerciali. Per questo chiediamo al governo italiano di richiamare il nostro ambasciatore a Tel Aviv, di fermare la vendita di armi a Israele e di congelare ogni accordo con le autorità israeliane per l'illegale sfruttamento dei giacimenti di gas in acque territoriali palestinesi. Oltre a procedere al più presto con il riconoscimento dello Stato di Palestina". Lo hanno dichiarato i capigruppo del Movimento 5 Stelle di Camera e Senato, Francesco Silvestri e Stefano Patuanelli, insieme ai capigruppo M5S nelle Commissioni Esteri, Riccardo Ricciardi e Bruno Marton e alla deputata cinquestelle Stefania Ascari, presidente dell'intergruppo parlamentare per la pace tra Israele e Palestina.
Bonelli: “100 morti in una scuola a Gaza, richiamare ambasciatore”
"Il filmato, trasmesso prima dal canale israeliano Channel 12, e poi dalla CNN che mostra un gruppo di soldati israeliani coinvolti in atti di violenza sessuale nei confronti di detenuti palestinesi unito al bombardamento da parte dell'esercito israeliano in una scuola a Gaza che ha causato piú di 100 morti si uniscono al drammatico dato di 40.000 civili uccisi dal Governo di Israele, di cui il 70% donne e bambini: Israele ha stabilito un limite invalicabile”. Lo ha riferito in una nota il portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e sinistra Angelo Bonelli. “Non si può più aspettare. È venuto il momento di dire sì alla condanna di Netanyahu per crimini contro l'umanità e di riconoscere lo Stato Palestinese. Una posizione che però la pavida Giorgia Meloni non riesce ad esprimere, se non con un generico parlare di "assistenza umanitaria". Ma quale umanità ci può essere nei confronti della violenza sessuale sui prigionieri, sul bombardamento di una scuola da parte del Governo Netanyahu? La posizione dell'Italia sulla questione rappresenta una vera vergogna internazionale. L'Italia richiami ambasciatore da Israele per esigere spiegazioni e chiedere lo stop dei bombardamenti a Gaza”.
Ministero della Sanità di Hamas: “I morti a Gaza sono 39.790”
Il bilancio dei morti a Gaza è salito a quota 39.790, di cui 91 nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto il ministero della Sanità di Hamas. I feriti sono 91.702, secondo la stessa fonte. I 93 morti nell'attacco alla scuola di Gaza City della notte scorsa non sembrano essere inclusi nel bilancio complessivo delle vittime.
Iran: “Pronti a eseguire ordine Khamenei di punire Israele”
L'Iran è pronto a eseguire l'ordine della Guida Suprema, l'ayatollah Ali Khamenei, di "punire severamente" Israele per l'assassinio del leader di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran. Lo ha ribadito un vice comandante delle Guardie Rivoluzionarie citato dalle agenzie di stampa iraniane. Ali Fadavi ha detto che gli ordini di Khamenei sono "chiari ed espliciti" e "saranno eseguiti nel miglior modo possibile". Il portavoce della sicurezza nazionale della Casa Bianca John Kirby, interrogato sulle osservazioni di Fadavi, ha detto che gli Stati Uniti sono pronti a difendere Israele con molte risorse nella regione. "Quando sentiamo una retorica del genere dobbiamo prenderla sul serio e lo facciamo", ha sottolineato Kirby.
Hamas: “Nell'attacco a scuola 93 morti, tra cui 11 bambini”
I servizi di soccorso a Gaza hanno riferito che il numero dei morti nell'attacco a un complesso scolastico a Gaza City è stato di 93, tra cui 11 bambini e sei donne. Lo riporta Haaretz. Secondo la loro dichiarazione, l'attacco israeliano ha preso di mira un edificio di due piani: le donne si trovavano al piano superiore e uomini e ragazzi al piano terra, che era utilizzato anche come spazio per la preghiera.
Egitto: “Manca la volontà di Israele di porre fine a guerra”
L'Egitto ha dichiarato che "l'uccisione deliberata" di palestinesi disarmati da parte di Israele dimostra che manca la volontà politica di porre fine alla guerra a Gaza. Lo riporta Haaretz. La dichiarazione del ministero degli Esteri egiziano è arrivata dopo che Gaza ha reso noto che più di 90 palestinesi sono stati uccisi e decine feriti in un attacco israeliano a una scuola di Gaza City che ospitava sfollati. L'esercito israeliano afferma che nella scuola c'era un centro di comando di Hamas e che il conteggio delle vittime era esagerato. "Secondo una prima revisione, i numeri pubblicati dall'Ufficio informazioni del governo di Hamas a Gaza non si allineano con le informazioni in possesso dell'Idf, soprattutto per le munizioni di precisione utilizzate e l'accuratezza dell'attacco", ha detto il portavoce internazionale dell'esercito. Il ministero degli Esteri giordano ha dichiarato che l'attacco è stato "una flagrante violazione del diritto internazionale e di tutti i valori umanitari".
Conte: “Dopo nuova strage, Italia richiami ambasciatore”
"Altri cento civili palestinesi, molti bambini e donne, fatti a pezzi dalle bombe israeliane sganciate su una scuola-rifugio di Gaza affollata per l'ora della preghiera. Ogni giorno una nuova strage, anche più atroce, mentre chi sopravvive alle bombe muore di fame, sete e malattie. Uno sterminio sistematico messo in atto da un governo estremista che giustifica ogni massacro e teorizza una nuova "morale" che consente di far morire di fame due milioni di palestinesi. Le condanne non bastano più. Chiediamo al governo italiano di richiamare il nostro ambasciatore a Tel Aviv in segno di ferma protesta contro gli incessanti crimini di guerra del governo Netanyahu". Lo chiede il presidente M5s, Giuseppe Conte.
Media: “Giordania apre spazio aereo a Israele contro Iran”
La Giordania consentirà a Israele di utilizzare il suo spazio aereo per sventare un potenziale attacco iraniano. Lo ha dichiarato un funzionario di Amman al notiziario Channel 12. La Giordania fino a oggi ha ufficialmente negato che consentirà a Israele di utilizzare il suo spazio aereo per abbattere missili e droni lanciati in un potenziale attacco iraniano, che si prevede verrà lanciato come rappresaglia per l'assassinio di Ismail Haniyeh a Teheran. Secondo la fonte citata da Channel 12, la decisione "nasce da un interesse di sicurezza", "proprio come ad aprile quando la Giordania ha aiutato Israele a fermare l'attacco iraniano. In definitiva è un alleato degli Stati Uniti".
Relatrice Onu contro Israele, a Gaza è "genocidio"
Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i Territori palestinesi occupati, ha accusato Israele di "genocidio dei palestinesi" dopo l'attacco alla scuola al-Tabin di Gaza City, in cui sono morte oltre 90 persone. "Nel più grande e vergognoso campo di concentramento del XXI secolo, Israele sta commettendo un genocidio dei palestinesi un quartiere alla volta, un ospedale alla volta, una scuola alla volta, un campo profughi alla volta, una 'zona sicura' alla volta. Con armi statunitensi ed europee. E tra l'indifferenza di tutte le nazioni civili", ha scritto Albanese in un post su X. "Possano i palestinesi perdonarci per la nostra incapacità collettiva di proteggerli, onorando il significato più basilare del diritto internazionale", ha aggiunto.
Iran, nostro diritto di vendetta non è legato a tregua a Gaza
L'Iran ha il legittimo diritto di difesa e di rappresaglia contro l'uccisione da parte di Israele del leader di Hamas Ismail Haniyeh, e la questione non è legata ai colloqui sul cessate il fuoco a Gaza, ha dichiarato la missione permanente iraniana presso le Nazioni Unite, in reazione alle speculazioni secondo cui l'Iran potrebbe rinviare la sua vendetta fino ai colloqui della prossima settimana sulla tregua. "L'istituzione di un cessate il fuoco sostenibile a Gaza è la nostra massima priorità e qualsiasi accordo concordato da Hams sarà per noi accettabile", ha sottolineato la missione, aggiungendo: "Speriamo che la nostra risposta venga data in tempi e modi tali da non danneggiare il probabile cessate il fuoco". Riferendosi allo scambio di messaggi tra Teheran e Washington sulla questione, la missione ha ribadito: "Ci sono sempre stati canali formali, diretti e mediatori per questo scambio di messaggi, ma entrambe le parti preferiscono che i dettagli non vengano rivelati".
Israele: "20 terroristi nella scuola, non affidabile bilancio vittime fornito da Hamas"
Nella scuola di Gaza City colpita in un raid israeliano vi erano una ventina di militanti di Hamas e della Jihad Islamica. Lo afferma un portavoce dell'esercito israeliano che, in un post su X, contesta l'affidabilità del bilancio delle vittime fornito dalle autorità di Gaza, controllate da Hamas, che parlano di un centinaio di morti nella scuola trasformata in rifugio per sfollati.
"Il complesso della scuola, e la moschea adiacente, serviva come una struttura militare attiva di Hamas e Jihad Islamica", scrive su X il tenente colonnello Nadav Shoshani, precisando che "sulla base delle informazioni di intelligence circa 20 militanti di Hamas e della Jihad Islamica, compresi comandanti, operavano dal compound colpito, usandolo per attacchi terroristici.
Riguardo poi al bilancio delle vittime, il portavoce afferma che "sulla base di un'iniziale revisione, i numeri forniti dall'ufficio di informazione di Gaza, controllato da Hamas, non corrispondono alle informazioni dell'Idf, alle bombe di precisione usate e l'accuratezza del raid". "L'Idf continua ad esaminare e chiede ai media di valutare con cautela le informazioni rilasciate dalle fonti di Hamas che hanno dimostrato di essere ampiamente inaffidabili", conclude il portavoce.
Iran: "Nessun piano per interferire nelle elezioni Usa"
"L'Iran non ha né l'intenzione né il piano di lanciare attacchi informatici o interferire nelle elezioni presidenziali americane e considera le elezioni un affare interno di quel Paese": lo ha affermato ieri sera la missione permanente dell'Iran presso l'Onu in riferimento ad un rapporto della Microsoft secondo cui Teheran sta accelerando le attività online, compresi gli attacchi di phishing, per influenzare le elezioni statunitensi. Le capacità informatiche dell'Iran sono difensive e proporzionate alle minacce che deve affrontare, come le precedenti operazioni informatiche contro il Paese, ha aggiunto la missione. "Tali accuse fanno parte di operazioni psicologiche volte a creare un falso slancio per le campagne elettorali negli Stati Uniti", ha concluso.
Hamas: "Attacco Israele a scuola è pericolosa escalation"
Hamas ha affermato oggi che l'attacco israeliano contro una scuola di Gaza che ha ucciso tra 90 e 100 persone rappresenta una "pericolosa escalation": lo riporta l'agenzia di difesa civile di Gaza gestita dall'organizzaizone. "Il massacro nella scuola di Al-Tabieen, nel quartiere di Daraj, nel centro di Gaza City, è un crimine orribile che costituisce una pericolosa escalation", si legge in un comunicato.
Egitto, raid su scuola Gaza prova che Israele non vuole pace
"L'uccisione deliberata" di palestinesi da parte di Israele dimostra la sua mancanza di volontà politica di porre fine alla guerra a Gaza. E' quanto si legge in una nota del ministero degli Esteri egiziano, riportata dai giornali israeliani, dopo che circa 100 palestinesi sono stati uccisi in un attacco aereo su una scuola nella città di Gaza che secondo l'IDF veniva utilizzata da Hamas come centro di comando.
Unicef: "A Gaza sta finendo tutto: cibo, acqua e medicine"
"La vita di un bambino a Gaza, nel decimo mese di questo conflitto, non è una vita. Non lo diremo mai abbastanza: non c'è un posto sicuro e tutto sta finendo: cibo, acqua, carburante, medicine. Tutto". E' la testimonianza del portavoce dell'Unicef, Salim Oweis, che riferisce di essere rimasto "scioccato dalla profondità delle sofferenze, della distruzione e degli sfollamenti diffusi a Gaza". "L'acqua e i rifiuti sono un problema enorme - racconta Oweis -. A Deir al-Balah, dove la maggior parte degli sfollati è fuggita negli ultimi mesi, si stima che il sistema igienico-sanitario parzialmente funzionante sia sovraccarico di sette volte la sua capacità a causa di queste massicce ondate di sfollamento nella zona. Di conseguenza, la rete fognaria vecchia di decenni è per lo più intasata e perde. Le famiglie mi hanno chiesto urgentemente sapone e prodotti per l'igiene. Stanno usando acqua e sale per pulire i loro bambini o acqua bollente con limoni per cercare di curare le eruzioni cutanee. Mi dicono che i medici non hanno la capacità o le medicine per curarle, con casi medici più gravi che arrivano ogni ora e senza scorte sugli scaffali. E così, le eruzioni cutanee si diffondono". "C'è anche una grave mancanza di medicinali per i bambini con condizioni preesistenti come il cancro e le malattie congenite", bambini di fatto condannati a una "morte lenta" perché non possono ricevere le cure di cui hanno bisogno. "La loro unica speranza di sopravvivenza è il cessate il fuoco. I bambini di Gaza si aggrappano ancora alla convinzione che questo giorno arriverà, e l'Unicef condivide questa speranza. Raggiungere un cessate il fuoco è ancora possibile, è più che mai necessario e molto atteso, e tutti - sottolinea Oweis - devono fare tutto ciò che è in loro potere per sostenerlo".
CNN, 3,5 mld da Usa a Israele per acquisto armamenti
Gli Stati Uniti sono pronti a inviare a Israele 3,5 miliardi di dollari in finanziamenti militari, parte del pacchetto più ampio di 14,1 miliardi di dollari approvato dal Congresso in aprile. Lo ha riferito la CNN, citando diverse fonti. Il finanziamento, secondo l'emittente, è finalizzato all'acquisto di armi ed equipaggiamenti avanzati degli Stati Uniti. Israele non riceverà le armi immediatamente, ma i fondi consentiranno l'approvvigionamento dei sistemi attualmente in produzione, con consegne più rapide possibili dalle scorte esistenti del Pentagono, aggiunge la Cnn.
Idf: scuola Gaza colpita era posto comando di Hamas
La scuola colpita a Gaza dalle forze di difesa israeliane era un posto di comando di Hamas, all'interno del quale si erano rifugiati civili palestinesi. Lo dice l'IDF secondo quanto riportano i media israeliani. Secondo una dichiarazione dell'IDF, gli agenti di Hamas si nascondevano nella scuola Al-Taba'een nel quartiere Daraj di Gaza City, da dove stavano "portando avanti operazioni terroristiche contro le forze delle israeliane e i cittadini israeliani". La dichiarazione afferma che l'IDF "ha effettuato molti attacchi per ridurre il rischio di danneggiare i civili" prima di lanciare l'attacco usando munizioni di precisione. Accusa inoltre Hamas di "violare sistematicamente il diritto internazionale e di operare da rifugi civili, mentre usa la popolazione come scudo umano".
Blinken a Gallant, escalation non interesse di nessuno
Una escalation delle tensioni in Medio Oriente "non è nell'interesse di nessuna parte". Lo ha detto il segretario di Stato Usa, Antony Blinken al ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant in una telefonata. Blinken ha ribadito la necessità di un cessate il fuoco a Gaza, ha fatto sapere il Dipartimento di Stato. "Il Segretario ha riaffermato l'impegno ferreo degli Stati Uniti per la sicurezza di Israele e ha discusso di come l'escalation non sia nell'interesse di nessuna parte", si legge in una nota del Dipartimento di Stato.