Il Giappone ha diffuso un allarme per un possibile “megaterremoto”

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Il primo ministro Fumio Kishida ha deciso di annullare il suo viaggio in Asia centrale: avrebbe dovuto recarsi in Kazakistan, Uzbekistan e Mongolia e aveva pianificato di partecipare a un vertice regionale

 

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Il Giappone deve prepararsi alla possibilità di un "megaterremoto". Lo hanno annunciato gli esperti dopo la scossa di ieri di magnitudo 6,9 e quella di oggi di 7,1 che hanno spinto il primo ministro Fumio Kishida ad annullare un viaggio in Asia centrale. Oggi Kishida avrebbe dovuto recarsi in Kazakistan, Uzbekistan e Mongolia e aveva pianificato di partecipare a un vertice regionale. "Come primo ministro con la massima responsabilità per la gestione delle crisi, ho deciso che devo rimanere in Giappone per almeno una settimana", ha detto ai giornalisti.

Attivato allerta tsunami

La scossa di magnitudo 7.1 ha provocato il ferimento di almeno tredici persone nel sud-ovest del paese. Secondo il quartier generale per la gestione dei disastri del Ministero degli Interni e delle Comunicazioni un totale di 13 persone sono rimaste ferite nelle prefetture di Miyazaki, Kagoshima e Kumamoto a causa di cadute o colpi oggetti a causa del terremoto. L'Agenzia Meteorologica (JMA), ha attivato fin da subito un'allerta tsunami fino a un metro nelle zone vicine all'epicentro. Le prime onde dello tsunami sono state rilevate nel porto della città di Nichinan, di fronte all'epicentro, dove ha raggiunto i 20 centimetri, toccando successivamente i 40 cm nel porto di Aburatsu.

Si attendono nuove scosse

Gli esperti avvertono di possibili scosse di assestamento nei prossimi giorni e JMA ha avvertito che il terremoto registrato sembra essere correlato a un futuro terremoto di maggiore magnitudo nella fossa di Nankai, uno dei punti di maggiore attività sismica del mondo e dove si prevede che ci sarà un forte sisma nei prossimi decenni.

Popolazione "in ansia"

Il primo ministro Kishida ha ammesso che la popolazione è "molto in ansia" per l'allerta che l'Agenzia ha emesso in base a un nuovo sistema elaborato in seguito al sisma di magnitudo 9,0 del 2011 che innescò uno tsunami e il disastro nucleare di Fukushima e fece 18.500 vittime. "La probabilità di un nuovo forte terremoto è più alta del normale, ma questo non significa che si verificherà", ha avvertito la JMA.

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