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Medioriente, in Libano si teme escalation. Erdogan: "Possiamo invadere Israele"

©Getty

Raid di Israele su 4 città al sud del Libano mentre a Roma si è svolto il vertice su Gaza tra Mossad, Cia, Qatar ed Egitto che prende in esame la proposta "aggiornata" di Israele a Hamas. A migliaia hanno partecipato ai funerali dei bimbi uccisi dopo il raid. Netanyahu riunisce il Gabinetto di sicurezza dopo i fatti di Majdal Shams. Usa, Francia e Italia: evitare inasprimento conflitto. E il presidente turco minaccia Israele in tv 

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Ministro Esteri Libano: "A Majdal Shams non è stato attacco intenzionale Hezbollah"

Il governo libanese non crede all'intenzionalità dell'attacco di ieri di Hezbollah a Majdal Shams, anzi non esclude che il gruppo, che ha negato ogni legame con l'accaduto, possa non essere coinvolto. Parlando alla Bbc, il ministro degli Esteri libanese Abdullah Bu Habib ha affermato che la morte dei dodici ragazzini potrebbe essere stata causata da un errore israeliano, di Hezbollah o di "un'altra organizzazione". Il ministro ha escluso "l'ipotesi che Hezbollah abbia condotto l'attacco contro la città di Majdal Shams, nelle alture occupate del Golan, perché dall'inizio del conflitto nel sud, Hezbollah non ha attaccato luoghi civili, ma solo postazioni militari". Quindi le vittime potrebbero essere conseguenza di un attacco "di un'altra organizzazione, di un errore israeliano o di un errore di Hezbollah”, motivo per cui Habib chiesto un'indagine internazionale o la convocazione del Comitato tripartito di Unifil per chiarire quanto accaduto. Il capo della diplomazia di Beirut ha poi avvertito che "un attacco di Israele al Libano condurrà a un deterioramento della situazione nella regione ed allo scoppio di una guerra regionale".


Capo Idf presiede riunione su 'piani operativi' al nord

Il capo di stato maggiore dell'Idf, Herzi Halevi, sta attualmente tenendo "una riunione di valutazione e di approvazione dei piani operativi per il Fronte del nord". Lo ha fatto sapere il portavoce militare, aggiungendo che alla riunione partecipano il vice capo dell'esercito, il comandante del Fronte Nord, il capo dell'intelligence militare e quello dell'aviazione militare. 

Meloni: "Crisi da Kiev a Medioriente si ripercuotono su sicurezza economie"

"Gli antichi rapporti tra Italia e Cina sono caratterizzati da una significativa cooperazione economica e commerciale. Una dimensione strategica, che dobbiamo continuare a coltivare anche e soprattutto dinanzi alla complessa situazione internazionale. Penso all'aggressione russa ai danni dell'Ucraina, alla crisi in Medio Oriente, alle tensioni nel Mar Rosso, all'instabilità crescente in Africa.
Sono crisi che si ripercuotono sulla sicurezza e l'integrazione economica globale, rimettendo in discussione l'ordine internazionale basato sulle regole". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo al business forum Italia-Cina in corso Pechino. "Ma queste crisi - insieme allo shock della pandemia - ci pongono dinanzi agli effetti collaterali della globalizzazione e ai rischi legati alla scelta di avere catene di approvvigionamento globali. Se è vero che l'economia mondiale molto ha beneficiato dalla liberalizzazione dei commerci, è vero anche che i dividendi di questo processo non si sono sempre distribuiti in maniera equilibrata, sia tra le Nazioni sia tra i diversi fattori di produzione all'interno di ciascuna di esse. È una realtà con cui dobbiamo fare i conti, perché tutto ciò pone un rischio oggettivo in termini di sicurezza economica. All'aumento delle tensioni geopolitiche si somma una tendenza alla frammentazione geo-economica. E su questo scenario già complesso impatta l'emersione di tecnologie dirompenti".

Netanyahu rientrato in Israele, subito a ministero difesa

L'aereo del premier Benyamin Netanyahu è appena atterrato in Israele. Lo ha fatto sapere il suo ufficio aggiungendo che Netanyahu si sta recando al ministero della difesa a Tel Aviv "per una valutazione della situazione della sicurezza e una discussione nel gabinetto di sicurezza politica" sui fatti di Majdal Shams. 

Lavrov: "Netanyahu non può sradicare completamente Hamas"

"Non si vede ancora alcuna prospettiva per la fine di questo spargimento di sangue. Israele, attraverso il primo ministro Benyamin Netanyahu, ha detto, in risposta alle richieste di cessate il fuoco, che non si fermerà finché non avrà eliminato completamente Hamas. Secondo me e molti dei miei colleghi, è irrealistico il compito di sradicare l'organizzazione esistente, che ha sufficienti capacità e sufficiente sostegno, anche nel mondo musulmano". Lo ha detto il ministro degli estri russo, Serghei Lavrov, parlando alla fine della sua missione in Malesia. "Alcuni Paesi arabi, l'Egitto e il Qatar, stanno lavorando con gli americani, e tengono anche alcuni incontri con gli israeliani. Secondo me, non è molto positivo - ha aggiunto secondo quanto riporta la Tass - che i palestinesi siano esclusi dagli incontri volti a determinare il loro futuro. A questo proposito, continueremo a contribuire a ripristinare l'unità palestinese"   Lavrov ha sottolineato che alcuni Paesi stanno cercando di elaborare nuove proposte di compromesso che chiedano la fine della violenza passo dopo passo, "dato che Israele rifiuta un cessate il fuoco immediato".

Blinken, tutto indica si tratti di un missile di Hezbollah

"Tutte le indicazioni" mostrano che il missile che ha colpito nelle alture del Golan è seto lanciato dagli Hezbollah. Lo ha detto il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, a Tokyo dove è in visita.

Tre ragazzini in gravi condizioni dopo attacco a Majdal

All'ospedale Ziv di Safed ci sono tre ragazzini in gravi condizioni per l'attacco di ieri da parte degli Hezbollah a Majdal Shams. Lo ha fatto sapere l'ospedale aggiungendo che tutti e tre - di 11, 12 e 14 anni - sono in cura intensiva, sedati e intubati, con ferite ferite all'addome, al petto e fratture agli arti. Altri 13 ragazzini sono in condizioni moderate e stabili, per lo più feriti dalle del missile. Ci sono anche tre adulti feriti, ma in condizioni lievi.

Ministro Sicurezza Israele, dovremmo attaccare Hezbollah

Il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir ha parlato con il leader della comunità drusa Sheikh Muafak Tari dopo l'attacco di Hezbollah e ha ribadito la sua convinzione che Israele dovrebbe lanciare un'offensiva militare contro il gruppo terroristico. Lo afferma il suo staff, come riportato da The Times of Israel. Il ministro ha promesso di parlare a nome della comunita' drusa e di assicurarsi che le loro voci e il loro dolore vengano ascoltati "in ogni summit a cui partecipa". 

Mo, iniziato a Roma summit negoziatori

Iniziato a Roma il summit dei negoziatori sull'accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. Lo riferiscono i media israeliani. Alla riunione partecipano il capo del Mossad David Barnea, il capo della Cia William Burns, il premier del Qatar Mohammed bin Abdulrahman al Thani e il capo dell'intelligence egiziana Abbas Kamel. 

Israele. "Ultima chance per diplomazia, Hezbollah attui risoluzione Onu"

"Ultima chance per la diplomazia", se si vuole evitare "una guerra globale" Hezbollah deve attuare la risoluzione 1701 dell'Onu che impone al gruppo di ritirarsi oltre il fiume Litani, a 30 chilometri dal confine tra Israele e Libano. Lo dice il portavoce del ministero degli Esteri israeliano, Oren Marmorstein, denunciando che "il razzo che ha ucciso i nostri ragazzi era un razzo iraniano ed Hezbollah è l'unica organizzazione terroristica che ce l'ha nei suoi arsenali. Israele eserciterà il suo diritto e dovere di agire per autodifesa e risponderà al massacro... Il mondo deve ora attribuire la piena responsabilità all'Iran e ai suoi proxy: Hezbollah, Hamas e gli Houthi - afferma - L'unico modo in cui il mondo può evitare una guerra su larga scala, che sarebbe devastante anche per il Libano, è costringere Hezbollah ad applicare la risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza.

Israele, Hezbollah "ha superato tutte le linee rosse"

Con l'attacco di ieri a Majdal Shams, nel quale sono rimasti uccisi 12 ragazzini, Hezbollah "ha superato tutte le linee rosse". Lo ha ribadito il ministero degli Esteri israeliano in una nota, dopo che già ieri il ministro Israel Katz si era espresso negli stessi termini. "Il massacro di ieri rappresenta il superamento di tutte le linee rosse da parte di Hezbollah. Non si tratta di un esercito che combatte un altro esercito, ma di un'organizzazione terroristica che spara deliberatamente sui civili”, accusa il ministero in un comunicato.

Trump: "Con me presidente attacco a Majdal Shams non ci sarebbe mai stato"

Con lui presidente l'attacco a Majdal Shams non ci sarebbe mai stato. E' quanto ha sostenuto Donald Trump dopo la caduta di un razzo di Hezbollah sul villaggio druso sulle Alture del Golan che ha ucciso 12 ragazzini. "L'attacco di oggi a Israele non può essere dimenticato. Questo attacco, come quello del 7 ottobre o la guerra tra Ucraina e Russia, non sarebbe mai avvenuto se io fossi stato presidente”, ha dichiarato il candidato repubblicano alla Casa Bianca sul suo social network, Truth Social. Secondo Trump, che due giorni fa in Florida ha incontrato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, questo episodio "passerà alla storia come un altro momento creato da un presidente e un vicepresidente degli Stati Uniti deboli e inefficaci" e ha incolpato “l'incompetente amministrazione Biden-Harris” per il “momento attuale, terribile e pericoloso per il mondo. Questa situazione non potrà che peggiorare - ha concluso - Bisogna cambiare rapidamente per ripristinare la forza, il rispetto e il potere del Paese” e rendere “l'America di nuovo grande”.

Ricerche a Majdal Shams per rintracciare undicenne scomparso

Sono in corso ricerche a Majdal Shams per individuare il ragazzino druso di 11 anni scomparso dal momento dell'attacco missilistico degli Hezbollah dal Libano. Lo hanno riferito i media secondo cui i parenti del piccolo, Guevara Ibrahim, hanno cercato in tutti gli ospedali e nei dintorni nel tentativo di trovarlo ma senza esito. Si ritiene - sostiene il sito Ynet - che il ragazzino fosse nel campo di calcio colpito dal missile Hezbollah.

Gallant a Majdal: "Israele è al vostro fianco"

Durante una visita sul luogo dell'attacco a Majdal Shams, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha dichiarato ai leader locali che l'intero Paese è al loro fianco: "Tutto lo Stato di Israele è con voi in questa terribile tragedia", ha detto rivolgendosi  a Dolan Abu Salah, capo del consiglio di Majdal Shams, "Hezbollah è responsabile e ne pagherà il prezzo". E ha aggiunto: "Piangiamo i ragazzi e le ragazze innocenti uccisi a Majdal Shams. In Israele ci sono 150.000 drusi, oltre a milioni di ebrei e arabi israeliani. Viviamo fianco a fianco e tutti soffrono per il terrore di Hezbollah. Faremo in modo che Hezbollah, sostenuto dell'Iran, paghi un prezzo per questa perdita". 

Media, capo Mossad a Roma per vertice su Gaza

Il capo del Mossad David Barnea è giunto questa mattina a Roma per partecipare a un vertice sui negoziati per un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Lo riferisce il sito israeliano Ynet. A Roma Barnea vedrà il direttore della Cia William Burns, il premier del Qatar Mohammed Al-Thani e il capo dell'intelligence egiziana, Abbas Kamal. In discussione la proposta "aggiornata" di Israele a Hamas. 

Iran avverte su conseguenze nuovo avventurismo israeliano

Il portavoce del ministero iraniano degli Esteri, Nasser Kanani, ha messo in guardia sulle conseguenze di "qualsiasi nuovo avventurismo di Israele in Libano, con il pretesto di rappresaglia per gli attacchi missilistici sulle alture del Golan". 


Capo Idf: "A Majdal Shams un razzo Hezbollah da 53 chili"

"Sappiamo esattamente da dove è stato lanciato il razzo. Abbiamo esaminato qui sul muro del campo di calcio i resti del razzo e sappiamo che si tratta di un razzo Falaq con una testata da cinquantatré chilogrammi. Questo è un razzo di Hezbollah. E chiunque lanci un simile razzo in un'area urbana vuole uccidere civili, vuole uccidere bambini". Lo ha detto il capo di stato maggiore Herzi Halevi secondo cui l'Idf sta aumentando la sua prontezza per "la prossima fase dei combattimenti nel nord". "Sappiamo - ha aggiunto - come attaccare anche molto lontano dallo Stato di Israele".

Attacco Majdal Shams, le 12 vittime avevano tra 10 e 16 anni

Avevano tra i 10 e i 16 anni le 12 vittime dell'attacco di ieri contro la cittadina di Majdal Shams, sulle Alture del Golan, dove un razzo lanciato da Hezbollah ha colpito un campo di calcio. Secondo fonti dell'Idf, si è trattato di un Falaq-1 di fabbricazione iraniana. 

A Majdal Shams resi noti i nomi delle giovani vittime

Alma 11 anni, Millar 10, Vinis 11, Izil 12,  Yazen, 12 anni, Johnny 13 anni, Amir, 16, Naji 11, Fajr 16 anni, Hazem 15, Nazem 15 anni, del villaggio di Ein Kiniya. Sono questi nomi delle giovani vittime del razzo lanciato ieri dal Libano ed esploso su un campo di calcio del villaggio druso-israeliano a Majdal Shams, sulle alture del Golan. 

Fonti Hezbollah: "Ora ci aspettiamo un pesante attacco"

"Ora ci aspettiamo un pesante attacco", hanno dichiarato fonti di Hezbollah dopo la strage di Majdal Shams a un'agenzia di stampa tedesca, ripresa dalle tv israeliane. 

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