Su 98 deputati registrati in questo scrutinio interno, il primo ministro francese ha ottenuto 84 voti: 7 hanno lasciato la scheda bianca e altri 7 si sono astenuti
Il primo ministro francese, Gabriel Attal, unico candidato in corsa, è stato ufficialmente eletto presidente dei deputati di Renaissance, come annunciato in una nota dallo stesso gruppo parlamentare. Su 98 deputati registrati in questo scrutinio interno, Attal ha ottenuto 84 voti: 7 hanno lasciato la scheda bianca e altri 7 si sono astenuti.
Il messaggio agli eletti
Dopo la sua elezione a capo del gruppo dei deputati di Ranaissance, Gabriel Attal ha inviato un messaggio agli eletti per ringraziarli. "Potete contare su di me perchè sarò sempre il difensore instancabile della nostra unità e cercherò di costruire ponti con le forze politiche legate alla Repubblica e al successo della Francia, nel rispetto dei nostri valori", ha affermato. Il primo ministro si è inoltre detto "convinto" che "dopo le difficoltà e i dibattiti degli ultimi mesi" i francesi "aspirano all'unità e alla riconciliazione".
Dimissioni da primo ministro
Attal, 34 anni, ha ottenuto il titolo di "più giovane premier francese della Francia negli ultimi 65 anni". Secondo quanto rivelato ieri da Le Figaro, Emmanuel Macron potrebbe accettare martedì prossimo le dimissioni del primo ministro (presentate all’indomani del verdetto elettorale) dopo averle respinte lunedì scorso allo scopo di “assicurare la stabilità del Paese”. Il presidente francese lamenta che “negli ultimi giorni” il suo partito, Renaissance, “ha dato di sé un’immagine disastrosa”. Lo riporta l’emittente Bfmtv citando persone presenti all’incontro convocato da Macron all’Eliseo con i leader di partito, tra cui il primo ministro Gabriel Attal, il ministro degli Interni Gerald Darmanin e l’ex premier Élisabeth Borne. “Non dobbiamo fare ciò di cui sono stati accusati i nostri predecessori nel 2017. Dobbiamo ricordare i valori originali”, ha detto Macron sottolineando “l’esigenza fondamentale della lealtà” e la necessità di “mettere la nazione prima delle ambizioni”.