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Nato, summit a Washington. Biden: "Alleanza più forte che mai. Proteggere la democrazia"

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©Ansa

Al summit partecipa anche Zelensky. Nella dichiarazione finale sarà messa nero su bianco la scadenza per l'ingresso ucraino tra gli Alleati, riferisce un funzionario ucraino a Politico. Usa, Germania, Italia e Romania hanno annunciato in un comunicato congiunto che forniranno nuove difese aeree a Kiev, in particolare quattro sistemi Patriot e, dall'Italia, un altro Samp-T. 

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In una Washington blindata oggi - 9 luglio - inizia il vertice Nato per i 75 anni dell’Alleanza. In questo summit si ufficializza anche la nuova guida di Mark Rutte, si dà il benvenuto alla Svezia come 32eismo alleato, e si osserva l'esordio internazionale del nuovo premier britannico laburista Keir Starmer. Presente anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha postato sul social X le sue richieste: "Stiamo lottando per avere più sistemi di difesa aerea; più aerei, compresi gli F-16, e maggiori garanzie di sicurezza per l'Ucraina e sono fiducioso che ci riusciremo. Sollecitiamo azioni decisive da parte degli Stati Uniti e dell'Europa per rafforzare i nostri guerrieri”. Proprio la guerra in Ucraina è il tema centrale del summit, a cui per l'Italia partecipano la premier Meloni e il ministro della Difesa Crosetto. La presidente del Consiglio dice di aspettarsi dal summit "un grande messaggio di unità" e il sostegno all'Ucraina. Secondo quanto riferisce un funzionario ucraino a Politico, gli alleati dichiareranno che il percorso dell'Ucraina verso l'adesione è "irreversibile" e nella dichiarazione finale metteranno nero su bianco la scadenza per il suo l'ingresso tra gli Stati membri. Come anticipato dal presidente americano Joe Biden, Usa, Germania, Italia e Romania hanno annunciato in un comunicato congiunto che forniranno nuove difese aeree a Kiev, in particolare quattro sistemi Patriot e, dall'Italia, un altro Samp-T. Notizia che arriva il giorno dopo l'attacco russo all'ospedale pediatrico della capitale ucraina (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI LIVE). E proprio Biden nel suo discorso ha rinnovato l'impegno dell'Alleanza atlantica a "proteggere la democrazia".

Biden: "Oggi la Nato è più potente che mai"

Il presidente americano rriva al vertice chiuso nell'ostinazione che ha contrassegnato la sua carriera, il continuando a respingere i crescenti appelli, pubblici e privati, a ritirarsi dopo il disastroso dibattito tv con Donald Trump, che ha confermato dubbi e sospetti sulla sua età e sul suo stato di salute. "La Nato fu fondata per proteggere la democrazia e noi siamo qui per rinnovare quell'impegno, oggi la Nato è più potente che mai": lo ha detto Joe Biden dando il benvenuto insieme a Kamala Harris ai leader della Nato. "La storia stava guardando", quando i leader vennero qui per firmare il trattato nel 1949, ha detto Biden. "Quando siamo stati attaccati l'11 settembre l'articolo 5 è stato invocato per la prima volta e i nostri alleati ci sono venuti in soccorso e noi non dimenticheremo", ha proseguito. Biden ha dato il benvenuto alla Svezia come 32/mo membro. "Nel 2020, quando sono stato eletto, solo nove alleati" della Nato "spendevano il 2%" in difesa, "ora sono 23" che spendono il 2% o più. E sul conflitto russo-ucraino: "La Russia non prevarrà  l'Ucraina prevarrà Le daremo tutte le armi di cui ha bisogno". In chiusura del suo intervento, il presidente Usa ha consegnato al segretario generale Jens Stoltenberg la Medal al Freedom, la più alta onorificenza civile americana. "L'alleanza della Nato è fatta di nazioni ma è fatta anche di leader e Stoltenberg ha fatto molto", ha detto Biden.

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Stoltenberg: "Spesa del 2% del Pil per la difesa è il minimo"

"Il principale obiettivo della Nato è la pace, la prevenzione della guerra grazie alla deterrenza", ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al Forum dell'industria della difesa nell'ambito del summit dell'Alleanza a Washington. "Tutto questo è possibile soltanto investendo nella difesa", ha aggiunto, ricordando che quest'anno saranno 23 gli alleati che spenderanno almeno il 2% del Pil rispetto ai soli due di dieci anni fa. "Il 2% è il minimo, dobbiamo fare di più", ha concluso Stoltenberg.

Lettonia: "Paesi Nato permettano a Kiev di colpire in Russia"

L'attacco all'ospedale pediatrico di Kiev "dovrebbe convincere quei Paesi che nutrono ancora dubbi sull'opportunità di permettere all'Ucraina di colpire in profondità in terriorio russo a vincere le loro remore". Forti le parole alla Cbc del  presidente lettone Edgars Rinkevics. Si dice però estremamente scettico sulla possibilità di un'accelerazione del processo di adesione di Kiev all'Alleanza: "Per poter accedere, un Paese candidato deve ottenere l'approvazione di tutti i Paesi membri della Nato. Non mi pare che, su questo punto, tutti gli alleati la vedano allo stesso modo".

Lituania: "Nato non ha fatto tutto il possibile contro Mosca"

"La sicurezza della Lituania oggi si decide a Kharkiv e noi, i Paesi della Nato, non abbiamo ancora fatto tutto il possibile per fermare la macchina da guerra di Putin", ha dichiarato il ministro degli Esteri lituano, Gabrielius Landsbergis. "La nostra risposta alla Russia deve essere rafforzata al massimo ora, senza aspettare che Putin abbia il tempo di escogitare nuovi modi per metterci in difficoltà, rendendo la situazione ancora più drammatica", ha concluso il politico lituano.

La Russa: "Su Ucraina necessario dividersi gli oneri, Italia è pronta"

A Washington c'è anche il presidente del Senato Ignazio La Russa, per partecipare alla riunione dei presidenti dei Parlamenti che fanno parte dell'Assemblea della Nato. "L'unità e la visione condivisa sono la nostra forza ma unità e visione sarebbero insufficienti senza coerenza che significa impegno concreto per sovranità e integrità territoriale dell'Ucraina riguardo al quale non possiamo deflettere", ha detto proprio alla riunione. Necessaria, aggiunge, "una reale condivisione degli oneri per raggiungere gli obiettivi". Sul punto, "l'Italia è pronta a fare la sua parte". Gli fa eco il presidente della Camera Lorenzo Fontana, anche lui negli Usa.

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