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Elezioni Usa, i democratici possono sostituire Biden?

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Federico Leoni

Federico Leoni

Di questa eventualità non si è mai parlato tanto quanto si parla adesso, dopo la pessima prestazione del presidente nel dibattito televisivo con Trump. Ecco cosa potrebbe succedere

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Partiamo dal punto principale. Una sostituzione in corsa del candidato Joe Biden resta improbabile. Di questa eventualità, però, non si è mai parlato tanto quanto si parla adesso, dopo la pessima prestazione del presidente nel dibattito televisivo con Trump. I democratici possono sostituire Biden con un altro candidato? In teoria sì, ma non esiste una procedura codificata, e qualunque ipotesi di questo tipo prevede inevitabilmente un passo indietro volontario da parte dello stesso Biden.

L'ipotesi ritiro prima della Convention

Se Biden si ritirasse prima della Convention Democratica, prevista ad agosto a Chicago,  i delegati sarebbero a quel punto “uncommitted”, cioè non più vincolati a votare il candidato risultato vincente alle primarie tenute nei vari stati. Teniamo presente che i delegati democratici non sono definiti "bound" come quelli repubblicani, cioè obbligati a votare per il candidato prescelto, ma semplicemente "pledged": hanno fatto una semplice promessa, niente di più.

Alla Convention il candidato presidente e il suo vice sono oggetto di due votazioni separate, quindi un ritiro di Biden non dirotterebbe automaticamente i voti sulla sua vice Kamala Harris. Chiunque volesse farsi avanti, anche la stessa Harris, dovrebbe cercare il consenso dei singoli delegati, e una prima votazione senza esito renderebbe "brokered" la Convention, cioè aperta e senza un candidato già in pectore. 


Va tenuto presente che i delegati sono oscuri funzionali locali che vivono la partecipazione alle convention come una specie di viaggio premio. All'improvviso finirebbero al centro della politica nazionale e le loro decisioni sarebbero pesantissime. Solo dalla seconda votazione in poi si unirebbero a loro i così detti superdelegati, notabili del partito più esperti e riconosciuti.

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L'ipotesi ritiro dopo la Convention

E se Biden si facesse da parte dopo la Convention? Situazione ancora più improbabile, anche perché a quel punto il presidente sarebbe anche il candidato ufficiale del partito. Non c'è alcun precedente. Lo statuto del partito democratico prevede che in caso di morte o impedimento grave del candidato il compito di decidere con chi sostituirlo spetta al Democratic National Committee e ai suoi 486 membri. Non esiste tuttavia alcun procedimento codificato.

Ma chi (eventualmente) al posto di Biden?

Chi potrebbe sostituire Biden? Questo rappresenta una parte del problema, perché tra i papabili non c'è ancora un successore chiaro. Il Governatore della California Gavin Newsom, tra i più gettonati, si è già fatto da parte. Una Convention con i delegati "uncommitted" riporterebbe alla memoria i tempi in cui le primarie contavano poco e il candidato veniva deciso da accordi sottobanco e manovre di partito. 

Le cose cambiarono dopo la caotica Convention del 1968. 

Quell'anno l'appuntamento fu accompagnato da vibranti proteste contro la guerra, esattamente come potrebbe accadere quest'anno.

Quell'anno la Convention si tenne a Chicago. Esattamente come accadrà quest'anno.

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